mercoledì 22 maggio 2024

La lettera d'amore di Cathleen Schine


La lettera d'amore di Cathleen Schine si presenta come un romanzo rosa che al primo impatto può apparire banale, ma poi, pur nella sua leggerezza porta a riflettere sulla capacità di scegliere, sulla nostalgia, sui rapporti umani e sulla libertà di amare.

 E' una storia d'amore che nasce in una libreria tinta di rosa, in cui la proprietaria, Helen, appassionata del suo lavoro, una bella quarantaduenne divorziata e con una figlia di 11 anni, si innamora del suo commesso, un giovane di 21 anni, Jonny, che durante l'estate trascorre le vacanze a Poquet (una cittadina sulla costa atlantica degli USA). Un giorno Helen trova una strana lettera d'amore che non ha nè un mittente, nè un destinatario, ma crea nella sua mente un susseguirsi di fraintendimenti e le procura pensieri bizzarri sui propri clienti della libreria, o anche su alcuni abitanti di Poquet che non sono frequentatori della sua libreria e sui suoi dipendenti. Tutti i personaggi coinvolti nella vicenda sono ben caratterizzati, in modo particolare le figure femminili delle quattro generazioni: nonna, mamma, Helen e la figlia.

La storia si svolge durante l'estate tra momenti di delicata ironia ed effusioni romantiche  e diventa avvincente, come un giallo, fino al finale alquanto imprevedibile.

Non mancano nel libro originali raffinatezze "cultural-estetiche" comparse qua e la,con citazioni di molti titoli ed autori, per chi volesse approfondire, perchè si tratta di una libreria molto frequentata ( con mia grande meraviglia).

E' un libro uscito una ventina di anni fa, trovato tra i libri di mia figlia, che mi ha incuriosito, visto il mio ultimo interesse per lo stile epistolare. Non l'ho apprezzato dall'inizio piuttosto monotono, poi man mano l'ho trovato piacevole e rilassante per il suo humour e la sua acutezza.

Voglio riportare un brano dalle riflessioni di Jonny sulla lettera:

"Le lettere si fraintendono così facilmente. Però puoi leggerle e ricorreggerle finchè non vengono proprio come vuoi. Non è come quando si parla. Certo, una lettera la puoi progettare, migliorare; puoi renderla più gradevole, più aspra, puoi cambiare idea. Ma una volta spedite, le lettere non possono cambiare, nè crescere, nè farsi influenzare, nè ritirarsi timidamente. Niente intonazioni, niente variazioni di volume, niente alterazioni dei lineamneti che possano ammorbidire le parole o chiare un pensiero. Le lettere sono concrete. Sono storia. Si, pensò Johnny, ma una lettera è anche effimera. Nel momento in cui la infili in una busta cambia completamente. Finisce di essere mia, diventa tua. Quello che volevo dire io è sparito. Resta solo quello che capisci tu. Aprila: c'è dentro solo quello che ci vedi tu, nient'altro."


 

2 commenti:

  1. Già. Spesso ciò che è scritto può essere interpretato dal lettore in modo diverso da quanto volesse dire l'autore. Trovare una lettera indirizzata a qualcun altro incuriosisce sempre e spinge a fantasticare sulla relazione tra le persone e ad immaginare fatti e situazioni. Un libro interessante!

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  2. è vero , benchè riflettuta a lungo , ponderata...una lettera una volta spedita è come sparita con tutto il carico di quanto scritto che verrà sicuramente frainteso , capito male , interpretato , non c'è più scampo , ma anche la parola detta e sentita in una telefonata può subire la stessa sorte...libro interessante che sicuramente leggerò .
    ciao
    eos

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