sabato 28 giugno 2025

Ischia

 - Casamiciola  8 giugno -22 giugno 2025-Vacanza ad Ischia tra relax e malinconia

E' stata una splendida vacanza, organizzata dall'Anteas, con soggiorno all'hotel Rosaleo, pensione completa e viaggio di andata e ritorno con pulman che si è imbarcato sul traghetto per il trasporto delle valigie,(questa una delle comodità più apprezzate da tutti). Soddisfacente anche il ristorante e la gentilezza dei camerieri che sono i proprietari dell'hotel.


Ho trascorso due settimane di relax , in compagnia di amici, trascorrendo tutto il tempo tra piscina termale, terme, sole e passeggiate al centro di Casamicciola,a Forio e ad Ischia porto.

                                                     Monte Epomeo

 Il monte Epomeo è una struttura vulcano-tettonica, che costituisce la montagna più alta dell'Isola d'Ischia con i suoi 789 metri. 

La nascita del Monte Epomeo, risale a circa 100 mila anni fa, quando iniziò il processo di sollevamento che creò l’horst vulcano-tettonico.

Ma il Monte Epomeo è soprattutto un luogo mitologico dove, si dice, si trovi uno dei punti di accesso al mondo sotterraneo di Agarthi, il regno all’interno della Terra descritto nelle opere di Willis George Emerson. Gli unici altri punti di accesso sarebbero il Polo Nord, il Polo Sud, le piramidi di Giza in Egitto e il deserto dei Gobi in Mongolia.

Il Monte Epomeo quindi con i suoi 789 metri, oltre ad essere la montagna più alta di Ischia è anche il suo simbolo, il gigante buono che non minaccia dal momento che la sua ultima eruzione risale al 1302.

                                                               Vista dall'Hotel


Piatti: omelette con patate duchessa, tmballo di risotto e zucca 
 
                                                            Tramonto a Casamicciola
 
 Un giorno di mare ai Maronti nel comune di Barano. Spiaggia bellissima di sabbia nera vulcanica, raggiungibile attraverso la discesa di 200 scalini, da un lato la scogliera e dall'altro la vista di  di S. Angelo

  
 

Escursione all'isola di Procida: traghetto e giro per l'isola con taxi. La novità  di queste isole che non hanno più gli Ape per le visite turistiche. 

Isola del gruppo delle Isole Partenopee (3,7 km2 con 10.288 ab. nel 2020), posta nella parte occidentale del Golfo di Napoli, tra l’isola di Ischia e la terraferma, dalla quale la separa il Canale di Procida. L’isola, che fa parte dell’area vulcanica flegrea, è molto articolata, con coste alte e ripide, e consta di quattro crateri (l’isolotto di Vivara, presso l’estremità SO, un tempo certamente unito all’isola, rappresenta un quinto cratere). Il suolo fertilissimo è coltivato a vite che dà un vino assai pregiato, agrumi, ortaggi, frutta. Molto attivo il turismo.

Procida costituisce con Vivara, disabitata, un comune (4,1 km2) della prov. di Napoli.


 



  


Dal web 
 

 Quest'anno la vacanza a Ischia è stata sopratutto di relax, ci mancavo da 15 anni, pur avendo avuto l'opportunità di tornare, non ho voluto, perchè una persona a cui tenevo molto si è ammalata e da qualche anno non c'è più. Ho rivisto persone e luoghi con tanta nostalgia. 

 
Sotto la luna
Un incontro tra amici
Ricordi e nostalgia

 









domenica 1 giugno 2025

Conclave di Robert Harris

 


"Conclave è un romanzo del 2016 dello scrittore britannico Robert Harris. Il libro è ambientato nel contesto della morte di un papa e del successivo conclave per eleggere il suo successore.

Il romanzo è stato anche adattato in un film, diretto da Edward Berger e interpretato da Ralph Fiennes.

Il Papa è morto. Dietro le porte chiuse della Cappella Sistina, in completo isolamento, centodiciotto cardinali provenienti da ogni parte del pianeta sono pronti a votare in quella che è l'elezione più segreta del mondo. Sono uomini santi. Ma hanno le loro ambizioni. E hanno tutti dei rivali. Nel corso di settantadue ore uno di loro diventerà la figura spirituale più potente della Terra. Robert Harris permette ai lettori di questo romanzo di entrare nell'universo impenetrabile e segreto del Vaticano, in cui le regole sono sostanzialmente immutate da secoli, creando una storia avvincente che si immerge con inquietante puntualità nei grandi temi che attraversano la società contemporanea. )" Dal Web

Un romanzo che riesce a penetrare nei segreti misteriosi della cappella Sistina  e racconta tutti i meccanismi di un conclave. Non mi ha appassionato tanto nella prima parte, nella presentazione di alcuni cardinali protagonisti, ma poi man mano è riuscito a coinvolgermi per la scorrevolezza della scrittura e per i colpi di scena nel finale.

mercoledì 7 maggio 2025

Alma di Federica Manzon

Alma di Federica Manzon è un romanzo che racconta il viaggio straordinario attraverso il tempo, la memoria e la Storia  della protagonista Alma, costretta a tornare il giorno della Pasqua Ortodossa nella sua città natale, Trieste, per raccogliere l’inaspettata eredità del padre. Suo padre, un uomo senza radici che odiava il culto del passato e i suoi lasciti, un padre pieno di fascino ma sfuggente, che andava e veniva al di là del confine, senza che si potesse sapere che lavoro facesse là nell’isola, all’ombra del maresciallo Tito “occhi di vipera”. 

"Certe sere Alma la sentiva piangere in camera sua. Andiamo a cercare papà, le diceva allora, ma sua madre scuoteva la testa, non avrebbe saputo dire dove fosse, da qualche parte a est, in qualche hotel Jugoslavija e forse nella villa di qualcuno. Si asciugava gli occhi con il bordo del lenzuolo che si striava di nero e le diceva che loro non sarebbero andate da nessuna parte, sarebbero rimaste in città perché lì papà sarebbe sempre tornato. E Alma a sette o a dieci anni sapeva che a richiamare suo padre era la città, non la famiglia.Se qualcuno un giorno le avesse detto che lei avrebbe messo il piede dentro quelle stesse impronte, l’avrebbe guardato con orrore."

 A Trieste Alma ritrova una mappa dimenticata della sua vita. Ritrova la bella casa nel viale dei platani, dove ha trascorso l’infanzia grazie ai nonni materni, custodi della tradizione mitteleuropea, dei caffè colti e mondani, distante anni luce dal disordine chiassoso di casa sua, “dove le persone entravano e se ne andavano, e pareva che i vestiti non fossero mai stati tolti dalle valigie”. Ritrova la casa sul Carso, dove si sono trasferiti all’improvviso e dove è arrivato Vili, figlio di due intellettuali di Belgrado amici di suo padre. Vili che da un giorno all’altro è entrato nella sua vita cancellando definitivamente l’Austriaungheria. Adesso è proprio dalle mani di Vili, che è stato “un fratello, un amico, un antagonista”, che Alma deve ricevere l’eredità del padre. Ma Vili è l’ultima persona che vorrebbe rivedere. I tre giorni culminanti con la Pasqua ortodossa diventano così lo spartiacque tra ciò che è stato e non potrà più tornare – l’infanzia, la libertà, la Jugoslavia del padre, l’aria seducente respirata all’ombra del confine – e quello che sarà.) 

Alma solo allora comprende  le parole del padre: " noi intellettuali credevamo nel potere delle idee e del pensiero, ma le idee e il pensiero sono quanto di più distanti dal potere!" e cerca di ricostruire la propria identità personale e familiare. 

Questo romanzo  attraverso un personaggio femminile complesso e sfaccettato, riesce a rendere sia la complessità dell’animo umano che gli eventi intricati avvenuti in Jugoslavia prima e dopo i conflitti devastanti. E' una narrazione davvero particolare che all'inizio mi ha dato qualche difficoltà nel combinare i vari pezzi della storia, ma poi, mano a mano sono riuscita a delineare la trama, la scoperta dell' identità della città, del tempo della fine della Jugoslavia e dello sviluppo del conflitto tra le repubbliche e della figura del padre,  tra Trieste e la Jugslavia di Tito.

Un romanzo molto intenso per i temi affrontati, dalla lettura scorrevole che induce a delle riflessioni e a domandarci chi siamo e da che parte vogliamo stare, a riconoscere che a volte si paga"un prezzo ingiusto per una battaglia giusta" e che le guerre si somigliano tutte e che forse dovremmo imparare qualcosa. 

Alma è stata una giovane prima, e ora una donna, sradicata, che abita e frequenta luoghi, ma si sente sempre e comunque una straniera, anche in quella che era la sua casa. È una donna consapevole delle origini della famiglia materna, abituata ad agi, frequentazioni e luoghi che non rispecchiano, in fondo, i suoi ideali, e che quasi nulla sa del padre, della sua storia e della sua provenienza.

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Di cosa parla e perché leggere "Alma", libro vincitore al Campiello
https://www.today.it/libri/recensioni/alma-federica-manzon-campiello.html
© Today


domenica 4 maggio 2025

Vienna Imperial- 19 aprile 2025

19 Aprile

Iniziamo la giornata con un giro panoramico della Ringstrasse, l’elegante viale circolare che racchiude la Vienna imperiale e i suoi palazzi storici dell’800, tra cui il Municipio, il Parlamento e vari teatri e musei.




Visita dall'esterno alla casa popolare  creata da Friedensreich Hundertwasser

La Hundertwasserhaus è un complesso residenziale dall'aspetto molto originale costruito tra il 1983 e il 1986.
L'edificio, opera dell’architetto e artista Friedensreich Hundertwasser, sembra un colorato puzzle, creato da un bambino, dove il suolo non è lineare, ma ondulato e dove, all’interno delle stanze, crescono degli alberi, i cui rami escono dalle finestre.

Si continua la visita dal bus con guida



























 
 
 Duomo di Santo Stefano
 








 Il Duomo di Santo Stefano non soltanto è l’edificio gotico più importante d’Austria. Lo Steffl, come viene affettuosamente chiamato a Vienna, è molto di più. È un punto di riferimento, un simbolo di identità e un simbolo della ricostruzione della Repubblica dopo la seconda guerra mondiale. La costruzione del Duomo di Santo Stefano iniziò nel XII secolo e il suo interno subì diverse modifiche nel corso dei secoli, fino ad assumere l’attuale aspetto barocco. La più alta delle quattro torri è la torre sud, con i suoi 136 metri. Sulla sua sommità si arriva tramite una scala di 343 gradini. Da qui si gode una vista sconfinata su tutta Vienna. Ospita complessivamente 13 campane. La più famosa tra queste, la Pummerin, si trova però nella torre nord, alta 68 metri. Per grandezza questa è la seconda campana oscillante di tutta l’Europa. Le tegole colorate che rivestono il tetto del duomo di Santo Stefano formano lo stemma dell’aquila bicefala dell’impero asburgico e gli stemmi della città di Vienna e dell’Austria. Il duomo di Santo Stefano ha acquisito particolare fama anche grazie al dolce più famoso di Vienna: la sua immagine troneggia sopra la scritta del marchio sulla confezione rosa dei Manner Schnitten
Non siamo potuti entrare con la guida, essendo la vigilia di Pasqua c'erano le funzioni religiose.
 Passeggiamo nelle vie centrali come il Graben, con la Colonna della Peste, e il Kohlmarkt, arrivando a Piazza San Michele e all’ingresso dell’Hofburg, il complesso imperiale. 
In un ristorante gustiamo la cotoletta viennese con contorni vari. 
Un giro libero per il centro e poi una sosta con un assaggio di torta Sacher in un caffè viennese.
 
 

Serata al concerto 







 

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