domenica 17 marzo 2024

Franz Kafka


Nell'anniversario della morte di Franz Kafka ho voluto partecipare ad un contest pubblicato da Universo Culturale Lucano dal titolo "Franz Kafka: cento ma non li dimostra" .

Da premettere che non conoscevo questo autore, ma mi intriga molto il fatto che si sia coniato il vocabolo
"Cafkiano" per etichettare il mondo attuale a proposito di situazioni assurde, in cui spesso anche l'uomo moderno viene a trovarsi. Allora ho letto alcune sue opere per farmene un'idea ed ho potuto constatare la sua capacità di rappresentare attraverso i suoi personaggi, l'assurda mancanza di una via d'uscita anche nel nostro mondo moderno specie quando ci sentiamo incompresi, intrappolati, alienati.

Ho partecipato al contest con un test poetico sull'Amore  di Kafka per Milena.


L’amore di Franz KafKa per Milena

E’ un amore che inonda  

 “come il mare ama un sassolino sul fondo,”

 un amore senza misura e senza limiti,

un fuoco vivo che brucia di passione,

 un rimbalzare  tra sogno e realtà,

in una chimerica trasformazione.

 

E’ un amore che si sazia di illusioni,

di baci impressi su metafore e allusioni,

di baci rapiti da demoni e  allucinazioni

in un labirinto di angoscia e di paura,

lungo strade irte di tagliole.

 

E’  un tormento infinito,

“un coltello”affilato

che incide colpe sconosciute

in un cuore troppo debole,

“sommamente libero“

e “sommamente schiavo”.

sotto  un cielo invernale

di  rimproveri eterni.

 

E’ un amore sincero

che sa essere senza possedere,

durato “troppo poco per parlare

 e abbastanza per tacere “

che  finisce e lascia andare

in un addio senza commiato,

in un addio che non fa male.

 

E’ un amore che non soffre di gelosia,

soffre di un’inspiegabile nostalgia.

RM © 

 

 

domenica 3 marzo 2024

"Non è vero ma ci credo"

 

 


Ieri sera a teatro"Non è vero ma ci credo"  una commedia in tre atti del 1942, scritta da Peppino De Filippo.

Il biglietto è stato il regalo di Natale di mio figlio, che ho molto apprezzato. Sempre bello rivedere le commedie di De Filippo! Bravo Enzo De Caro e tutta la compagnia!
Questa abbastanza divertente fa ridere e riflettere ancora oggi sul  tema delle superstizioni, un tema connaturato con la napoletanità.

Dalla commedia fu tratto un omonimo nel 1952, con la regia di Sergio Grieco

Trama

Il commendatore Gervasio Savastano è un convinto superstizioso; i suoi affari al momento non vanno bene e lui ritiene che la colpa sia attribuibile ad un suo impiegato, Belisario Malvurio, cui attribuisce influssi negativi. Anche in famiglia ci sono problemi: sua figlia Rosina si è innamorata di un giovane, che il commendatore non conosce ma che ritiene non essere all'altezza della ragazza. All'improvviso sembra però che la fortuna si ricordi del commendator Savastano: in azienda si presenta un giovane che si chiama Alberto Sammaria e pare essere gobbo e con il suo arrivo gli affari ricominciano di colpo ad andar bene. Anche la figlia del commendatore sembra aver ritrovato la sua serenità: il giovane di cui era perdutamente innamorata pare essere diventato un lontano ricordo. Tutto sembra filare liscio, gli affari prosperano e le asperità vengono appianate quasi sempre grazie all'intervento di Sammaria. Ma lo scompiglio arriva all'improvviso: Alberto Sammaria confessa al commendatore di essersi innamorato di Rosina e per questo motivo è determinato a voler dare le dimissioni. Il commendatore è disperato, ma troverà una soluzione: convincerà sua figlia a sposare Sammaria. Dopo un'iniziale resistenza dovuta alla malformazione fisica, la ragazza si convince. Ma un incubo sconvolge i sogni del commendatore: che i suoi nipotini ereditino il difetto fisico di Sammaria. Il matrimonio si celebra, ma il commendatore non riesce ad allontanare i suoi timori, ne parla con il suo medico personale e comunica ai ragazzi la sua intenzione di invalidare le nozze. Ma alla fine scoprirà di essere stato raggirato, con la complicità di sua moglie, di sua figlia, del suo medico e del neo genero: Sammaria non è altri che il giovane di cui Rosina era sempre stata innamorata e la gobba era solo un artificio cucito nella giacca, per consentirgli di entrare nelle grazie del futuro suocero. Il commendatore si convince, riassume il temuto impiegato Belisario Malvurio e cede all'amore dei due giovani, anche perché, pure se non è gobbo Sammaria ha portato bene. (Da Wikipedia)

venerdì 23 febbraio 2024

Presentazione dell'e_book "Annidamenti"

 Presentazione dell'e_book "Annidamenti", Meditazioni e Visioni
dell'Umano Contemporaneo in relazione al suo vivere, di Sergej Zarf (alias Mario Fontanella)



 

 

E_bouk Annidamenti

domenica 11 febbraio 2024

San Remo 2024

 



Il settantaquattresimo Festival di Sanremo si è svolto al Teatro Ariston di Sanremo dal 6 al 10 febbraio 2024 con la conduzione e la direzione artistica, per il quinto anno consecutivo, entrambe affidate ad Amadeus; nel corso delle serate è stato affiancato da vari co-conduttori e co-conduttrici, tra cui Marco Mengoni nella prima serata, Giorgia nella seconda serata, Teresa Mannino nella terza serata, Lorella Cuccarini nella quarta serata e Fiorello nella serata finale. Vi hanno partecipato 30 artisti con altrettanti brani tutti in gara in un'unica sezione: 27 partecipanti sono artisti di chiara fama, mentre gli altri sono i primi tre classificati del concorso Sanremo Giovani 2023. Questi ultimi hanno presentato un brano inedito, diverso da quello con il quale hanno vinto la suddetta competizione.L'edizione è stata vinta da Angelina Mango con il brano La noia e, come da regolamento, rappresenterà, salvo rinuncia, l'Italia all'Eurovision Song Contest 2024, che si svolgerà dal 7 all'11 maggio  in Svezia ( da WIKIPEDIA)

 

 Il copione di Sanremo si ripete ogni anno, quasi uguale. Sempre troppi i cantanti che si esibiscono e sempre interminabili le cinque serate...e comunque anche quest'anno ho seguito fino ad una certa ora, ma non perchè mi prendeva il sonno, (non ho l' abitudine di addormentarmi davanti alla televisione. 😏) Anche quest'anno ho  seguito da casa, dal comodissimo divano di #MetaSanremo in Spatial insieme ad amici, con cui si è chiacchierato e commentato, sospendendo l'audio, ad ogni interruzione di pubblicità.


 

 Cosa c'è stato di nuovo in questo Sanremo? I gusti musicali sono cambiati, una musica dal ritmo travolgente, che si adegua al ritmo del nostro tempo, ma che spesso impedisce di comprendere (almeno per me) il tema e le parole delle canzoni. Infatti ho voluto leggere qualche testo per capire quali sono i temi  affrontati. Anche la canzone della vincitrice, La noia di Angelina Mango, non mi era piaciuta in modo particolare, ma leggendo il testo ho potuto constatare che affronta un tema che mi riporta  a numerosi scrittori e poeti che hanno parlato nelle loro opere di questo sentimento, da Schopenhauer,  a Charles Baudelaire a Leopardi ... E poi se pensiamo che è cantata da una ragazza di 23 anni, dobbiamo ricrederci sui giovani!

Angelina Mango, “La Noia”: il testo della canzone che ha vinto Sanremo

Quanti disegni ho fatto
Rimango qui e li guardo
Nessuno prende vita
Questa pagina è pigra
Vado di fretta
E mi hanno detto che la vita è preziosa
Io la indosso a testa alta sul collo
La mia collana non ha perle di saggezza
A me hanno dato le perline colorate
Per le bimbe incasinate con i traumi
Da snodare piano piano con l’età
Eppure sto una pasqua guarda zero drammi
Quasi quasi cambio di nuovo città
Che a stare ferma a me mi viene
A me mi viene
La noia
La noia
La noia
La noia
Muoio senza morire
In questi giorni usati
Vivo senza soffrire
Non c’è croce più grande
Non ci resta che ridere in queste notti bruciate
Una corona di spine sarà il dress-code per la mia festa
È la cumbia della noia
È la cumbia della noia
Total
Ah, è la cumbia della noia
La cumbia della noia
Total
Quanta gente nelle cose vede il male
Viene voglia di scappare come iniziano a parlare
E vorrei dirgli che sto bene ma poi mi guardano male
Allora dico che è difficile campare
Business parli di business
Intanto chiudo gli occhi per firmare i contratti
Princess ti chiama princess
Allora adesso smettila di lavare i piatti
Muoio senza morire
In questi giorni usati
Vivo senza soffrire
Non c’è croce più grande
Non ci resta che ridere in queste notti bruciate
Una corona di spine sarà il dress-code per la mia festa
È la cumbia della noia
È la cumbia della noia
Total
Ah, è la cumbia della noia
La cumbia della noia
Total
Allora scrivi canzoni?
Si, le canzoni d’amore
E non ti voglio annoiare
Ma qualcuno le deve cantare
Cumbia, ballo la cumbia
Se rischio di inciampare almeno fermo la noia
Quindi faccio una festa, faccio una festa
Perché è l’unico modo per fermare
Per fermare
Per fermare, ah
La noia
La noia
La noia
La noia
Muoio perché morire
Rende i giorni più umani
Vivo perché soffrire
Fa le gioie più grandi
Non ci resta che ridere in queste notti bruciate
Una corona di spine
Sarà il dress-code per la mia festa
È la cumbia della noia
È la cumbia della noia
Total
Ah, è la cumbia della noia
La cumbia della noia
Total
Total


giovedì 1 febbraio 2024

Sera

 

                            René Magritte, Uso della parola, desiderio, 1927-1929

SERA
 
Il tempo batte le sue ore
e spegne lentamente il giorno.
L'ultima lama di luce
nasconde
tra le pieghe dell'anima
il chiaroscuro della malinconia,
sfumando
le ombre della sera,
in un velo di magia.
Ogni forma si fa lieve
nel silenzio della sera,
l’eco della realtà celata
risuona nel vuoto
di pensieri segreti.
Una lacrima furtiva,
smarrita nel lento divenire,
scrive parole di poesia,
tra riflessi di emozioni,
nell'incanto di un ricordo,
e rivive un istante,
che diventa infinito,
sulle ali del tempo.
 
   RM © 22/02/2015
 
Questa opera di Magritte rappresenta questa mia poesia: contrasto tra realtà e finzione, tra razionale e irrazionale, tra rappresentazione realistica e rappresentazione onirica, tra ordinario e mistero, desir(desiderio) tra le stelle

mercoledì 31 gennaio 2024

Primule

 

Le prime primule
sbocciate al primo sole,
annunciano disgeli
e cieli di primavera,
tra sorrisi fragili
e bellezza che sfuma
nella corolla del tempo.

 RM ©



lunedì 29 gennaio 2024

Giornata della Memoria in Craft

 La celebrazione della Giornata della Memoria in Craft, dove è stato ricostruito un lager nazista, con il gruppo + Donna Zero Violenza, è avvenuta attraverso  riflessioni, letture di brani e poesie e una mostra di opere realizzate con l'Intelligenza arificiale.

Il Giorno della Memoria  ha significato essere insieme nella perfetta unione tra avatar e persona, in un angolo di Metaverso,  per celebrare il Giorno della Memoria, istituito dal Parlamento italiano con la legge n.211 del 20 luglio 2000 e dall’Assemblea generale della Nazioni Unite nel 2005, per rinnovare la memoria di quel 27 gennaio 1945, in cui le truppe dell’armata rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, rendendo visibile a tutti e a tutte l’orrore degli stermini perpetrati ai danni di ebrei, zingari, omosessuali, testimoni di Geova e oppositori del nazi-fascismo.

 


Le letture di passi da “La memoria rende liberi” di Liliana Segre, a cura di Rosanna Galvani, di “Auschwitz” di Salvatore Quasimodo, a cura di Eva Kraai alias Francesca M. R. Bertolami, di testi scritti e letti per l’occasione da Sergeij Zarf alias Mario Fontanella, Laura Antichi, Luciana Mattei e  Fiona Saiman alias Baldini Lucia. Io ho letto la mia poesia "L'ultima farfalla" che potete leggere qui ed è stata rappresentata nella mostra su un pannello.

 


Riporto le riflessioni di Lorenza Colicigno:

"Può accadere di nuovo, poiché, al di là del dato numerico sicuramente agghiacciante e insuperato che io sappia, ciò che sopravvive è la sostanza della shoah, cioè l’odio che non divide i popoli, ma regola le logiche di potere che muovono i governi a manipolare il dato geneticamente e antropologicamente determinato che è l’aspetto brutale della natura umana, aspetto violento che la cultura, sempre bifronte, ha voluto e saputo o aizzare o sopire a seconda dei periodi storici, dell’evoluzione culturale, delle dinamiche del potere internazionale.

E’ evidente a tutti e tutte noi, che viviamo una situazione di pace, pur sempre minacciata, che la sempre maggiore consapevolezza dei Diritti delle Persone ha generato un rifiuto più deciso e diffuso della violenza e in particolare della sua forma storicamente più recente e devastante: il nazi fascismo, la seconda guerra mondiale e la shoah. Ma il negazionismo riaffiora, l’antisemitismo serpeggia."