3 Maggio
Aquileia è una città d'arte con un patrimonio storico-artistico dovuto al suo glorioso passato, nel quale non mancano suggestioni e leggende.
Il Friuli comincia a prender forma ad opera dei Longobardi, che estendono al territorio il nome Forum Iulii, già proprio dell’odierna Cividale. Il ducato del Friuli ebbe un ruolo importante nei due secoli (568-774 d.C.) del Regno longobardo d’Italia, e un marchese del Friuli, Berengario, divenne anche re d’Italia e financo, ma precariamente e brevemente, imperatore. Senza dubbio i Longobardi hanno lasciato un’impronta notevole in questa terra, sia per quanto riguarda l’organizzazione territoriale e politica, sia a livello linguistico-culturale, e forse anche genetico. Tuttavia, essi costituivano solo un sottile strato di dominatori; il grosso della popolazione era costituito dai ‘romani’, cioè dai discendenti dei coloni italici (soprattutto del Sannio) cui era stato assegnato da Roma l’agro aquileiese.
Aquileia, Aquilee in friulano, ], Olee[8] o Olea in friulano antico, Oggi la cittadina è relativamente piccola (circa 3 140 abitanti), ma durante l'antichità classica fu grande e prominente come una delle città più grandi del mondo con una popolazione di oltre 100.000 abitanti nel II secolo d.C. Colonia romana fondata nel 181 a.C., fu capitale della X regione augustea e metropoli della chiesa cristiana. Nella tarda antichità, la città fu la prima della penisola italiana ad essere saccheggiata da Attila, Re degli Unni, è il più importante sito archeologico dell'Italia settentrionale.
Oltre alla centralità per i commerci ed i rifornimenti agli eserciti, il glorioso passato di Aquileia è legato all'aver rappresentato la sede del potente Patriarcato medievale che ha preso il nome dalla città friulana. Il Patriarcato di Aquileia era una delle entità religiose ed al contempo politiche più importanti del Medioevo, per certi versi equiparabile a Roma, e la sua Basilica era inevitabilmente destinata a diventare il punto di riferimento di molti e non soltanto in Italia.
Nel Medioevo la città friulana crebbe di conseguenza in maniera notevole, sviluppandosi attorno alla Basilica dei Patriarchi, il capolavoro romanico che ha reso celebre Aquileia insieme agli antichissimi resti dell'età romana, entrambi inclusi tra i patrimoni mondiali dell'umanità.
Il centro abitato di Aquileia circondò quindi la sua Basilica, il
centro fisico e simbolico della città, estendendosi per un raggio di
circa un chilometro ed inglobando anche i resti della precedente urbe
romana.
Già da questa prima descrizione possiamo comprendere quanto
sia suggestiva questa città friulana che nella zona verso la laguna di
Grado mostra anche boschi, campi coltivati ed allevamenti.( da wikipedia)
La chiesa più importante di Aquileia ha origini apostoliche. Qui san Marco inviato da san Pietro a evangelizzare la città, consacra sant'Ermagora primo vescovo di Aquileia. La basilica è il più antico edificio di culto cristiano dell'Italia nord-orientale. Nonostante i vari interventi posteriori, la basilica di Aquileia mantiene le forme dell'XI secolo.
La prima parte venne edificata successivamente all'editto di Costantino, per volontà del vescovo Teodoro. Essa era costituita da due aule parallele, connesse da una trasversale. Tra il 1021 ed il 1031 venne realizzata una quasi totale ricostruzione, per desiderio del patriarca Poppone, e venne edificato il campanile isolato, alto 73 metri, a cuspide, che costituì prototipo per le costruzioni friulane ed istriane.
In seguito al terremoto del 1348, la basilica venne ulteriormente restaurata, acquisendo interventi in stile gotico, tra il 1350 e il 1381. Infine, accolse sovrapposizioni di matrice rinascimentale, soprattutto per quanto concerne le decorazioni della zona del presbiterio, nel periodo della dominazione veneziana.
La facciata a doppio spiovente, si apre allo spazio antistante attraverso una bifora ed un portico. L'interno è a croce latina, a tre navate e presenta il presbiterio rialzato.
Tra le antiche mura, si è conservato uno straordinario pavimento a mosaico di inizio del IV sec, con scene dell'antico testamento, che è particolarmente interessante perché, ad Aquileia si nota ancora uno stile naturalistico di matrice ellenistica, sebbene già pienamente adeguato alla nuova simbologia cristiana.
Si nota quindi il "pesce", ichthys in greco, acronimo di Iesus Cristos Theou Uios Soter ("Gesù Cristo Salvatore figlio di Dio"), le storie di Giona, esempio dell'Antico Testamento allusivo alla morte e resurrezione in tre giorni, il buon pastore, la lotta tra il gallo e la tartaruga, eccetera. Il gallo, che canta all'alba al sorgere del sole, è ritenuto simbolo della luce di Cristo.[23] La tartaruga è simbolo del male, del peccato a causa dell'etimologia del termine che è dal greco Ταρταρικός, Tartarikós, "abitante del Tàrtaro".[24] Recenti studi hanno evidenziato che molti simboli presenti sui mosaici sono attribuibili allo gnosticismo ed alla sua cosmologia. Frequente è anche la raffigurazione musiva del nodo di Salomone.
I "mosaicì", in uno stato di conservazione eccezionale sia per ampiezza, che per completezza delle scene e interesse iconografico, si trova nell'antica basilica di Aquileia, quella dei "battezzati", poiché ad Aquileia esisteva anche una seconda chiesa, accanto alla prima, per i catecumeni, coloro cioè che non avevano ancora ricevuto il battesimo, secondo l'usanza di allora di battezzarsi solo in età adulta, che quindi erano spesso la maggioranza dei fedeli.
All'inizio della navata sinistra, si può accedere alla "Cripta degli Scavi" dove sono visibili i resti della basilica paleocristiana.
Alla fine della navata destra si incontra la cappella di Sant'Ambrogio o cappella della famiglia milanese dei Della Torre con all'interno i sepolcri di cinque membri di quella famiglia dei quali tre patriarchi di Aquileia tra cui Raimondo della Torre.
( Le notizie da Wikipedia)
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