domenica 28 marzo 2021
sabato 27 marzo 2021
Ali D'argento di Camilla Lackberg
Ali D'argento di Camilla Lackberg
"Grazie a un piano raffinato e crudele, Faye si è lasciata alle spalle il tradimento e le umiliazioni inflitte dall'ormai ex marito Jack e sembra aver ripreso in mano le redini della propria esistenza: è una donna autonoma, si è rifatta una vita all'estero, Jack è in prigione e la società da lei fondata, la Revenge, va a gonfie vele. Ma nuove sfide potrebbero incrinare la sua serenità così faticosamente conquistata. Sull'azienda e sul lancio del marchio Revenge negli Stati Uniti pesa una grave minaccia, tanto che Faye è costretta a rientrare a Stoccolma. Non può e non vuole rischiare di perdere tutto quello per cui ha tanto lottato. Questa volta, però, la determinazione non basta, e per risorgere dalle ceneri e riprendere il controllo della situazione ci vuole un piano ancora più diabolico. Così, con l'aiuto di un gruppo sceltissimo di donne, Faye torna a combattere per difendere ciò che è suo, e per proteggere se stessa e i propri cari." (Dal web)
La prima volta che leggo un giallo di questa scrittrice, mi ha deluso un po', tanto che stavo per abbandonarlo, ma poi ho voluto finirlo perchè è riuscito a trascinarmi e coinvolgermi fino all'ultima pagina, attraverso una narrazione molto scorrevole e dai capitoli brevi, ma intensi di suspence.
Non mi sono piaciuti sia i personaggi maschili tutti negativi e traditori, sia le donne, tutte che ostentano ricchezza e bellezza. La protagonista è diabolica e fredda nell'attuare la sua vendetta contro il marito, il fratello e contro tutti gli uomini. Non mancano scene dettagliate di sesso che si potevano evitare.
Penso che l'autrice in questo libro abbia voluto dimostrare che le donne possono farcela e, unite, hanno una marcia in più, e anche nel dolore, nella
sofferenza o nell'umiliazione, possono trovare la forza per andare
avanti insieme. Non so se sia riuscita ad avvalorare l'obiettivo del femminismo che è quello di raggiungere pari diritti tra uomini
e donne e di combattere le disparità delle donne nel lavoro, nella
vita e nei pregiudizi comuni, perchè i fatti e i personaggi sono poco realistici e fuori dalla norma.
venerdì 26 marzo 2021
Dantedì in Unaccademy
25 marzo serata in Dantedì in Unaccademy
Lorenza Colicigno legge versi di Dante e una sua composizione, costumi medioevali, musica e balli!
giovedì 25 marzo 2021
Dantedì: L'Amore
Il 25 marzo è la Giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri, istituita nel 2020 dal Consiglio dei ministri su proposta del Ministro della cultura Dario Franceschini.
Il 25 marzo, data che gli studiosi riconoscono come inizio del viaggio nell’aldilà della Divina Commedia, si celebra in tutta Italia e nel mondo il genio di Dante con tante iniziative organizzate dalle scuole, dagli studenti e dalle istituzioni culturali.
L’edizione del 2021 inoltre ricorre nel settecentesimo anniversario della morte del Sommo Poeta.
Tutti lo riconoscono quale il sommo poeta dell’umanità. Come tale
non tramonta mai. Dante, poeta pensante, canta con inimitabile arte i vizi e le virtù degli uomini, «le
realtà più misteriose e sublimi della vita, i misteri di Dio e i più
alti pensieri degli uomini»
E canta l'Amore
“La bocca mi baciò tutto tremante.
Galeotto fu il libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante.”
“Non può comprendere la passione chi non l'ha provata.”
“Ben poco ama colui che ancora può esprimere, a parole, quanto ami.”
“Amor che nella mente mi ragiona cominciò egli a dir si dolcemente che la dolcezza ancor dentro mi suona.”
Dal libro: Vita Nuova
versi tratti dalla poesia "Amore e 'l cor gentil sono una cosa"
Dal libro: Vita Nuova
“Negli occhi porta la mia donna Amore,
per che si fa gentil ciò ch'ella mira;
ov'ella passa, ogn'om ver' lei si gira,
e cui saluta fa tremar lo core,
sì che, bassando il viso, tutto smore
e d'ogni suo difecto allor sospira:
fugge dinanzi a·llei Superbia e Ira.”
versi tratti dalla poesia "Ne li occhi porta la mia donna Amore"
Dal libro: Vita Nuova
“Degli occhi suoi, come ch'ella li mova,
escono spirti d'amore inflammati,
che fèron gli occhi a qual che allor la guati,
e passan sì che 'l cor ciascun ritrova.”
mercoledì 24 marzo 2021
Neve di primavera
Neve di primavera
Fredda rugiada sulle gemme in fiore,
bianche falde sulle prime viole,
scivola lenta e si posa sul prato
e il calore della terra l'ha già "squagliata".
Resto confusa ed abbagliata
al turbinio dei fiocchi di neve
impalpabili che scendono lievi
sulle gemme e sui primi boccioli.
Una folata di vento mi scuote,
son capricci di primavera,
non tutto è rose e fiori,
non esistono le mezze stagioni!
RM 21 marzo 2021
(Le parole sono doni, ma Creative Commons invita a citare sempre la fonte. Grazie)
lunedì 22 marzo 2021
Start-up drama coreano
Start-Up è ambientato nella fittizia Silicon Valley della Corea del Sud, chiamata Sandbox, e racconta la storia di alcune persone avventuratesi nel mondo delle start-up. Seo Dal-mi sogna di diventare lo Steve Jobs della Corea.
Seo Dal Mi (Suzy) e la sorella Won In Jae (Kang Han Na) rimangono separate dal brutto divorzio dei genitori, la prima finisce a vivere con la nonna Choi Won Deok (Kim Hae Sook), mentre la seconda segue la madre nel suo secondo matrimonio, facendosi anche adottare dal patrigno Won Doo Jung (Uhm Hyo Sub).
Le due sorelle crescono in ambienti opposti, Dal-mi e la nonna faticano a tirare avanti mentre In-Jae vive la bella vita grazie al ricco patrigno. Un giorno la nonna di Dal-mi incontra per caso il giovane Han Ji Pyong (Kim Seon Ho),uscito da poco dall'orfanatrofio ed ha bisogno di aiuto ma è troppo orgoglioso per chiederlo. I due giungono ad un accordo, in cambio di vitto e alloggio il ragazzo dovrà scrivere delle lettere alla nipote per renderla più felice. Inizia così una fitta e segreta corrispondenza tra Dal-mi e Ji-Pyong, il quale si firma però Do-San, identità scelta quasi a caso su internet. Do-San (Nam Joo Hyuk), genio dell’informatica che con i suoi amici Kim Yong San (Kim Do Wan) e Lee Cheol San (Yoo Soo Bin) vorrebbe fondare una società, vive la sua vita ignaro che qualcuno sta usando la sua identità per questa corrispondenza. Gli anni passano e il destino porta questi personaggi a partecipare al progetto organizzato da “Sandbox”, società che aiuta giovani talentuosi a realizzare il loro sogno di creare una società.
Un drama che racconta di questi giovani che credono nei sogni e ci fa rivivere un po' la giovinezza. La storia d'amore si riduce ad un triangolo che poi si evolve al meglio con una certa leggerezza. Nel finale, come in tutti i drama, trionfano sempre i buoni e i cattivi hanno la giusta punizione.
Qui video e notizie https://www.netflix.com/it/title/81290293
Katauta
Katauta-sedoka
sabato 20 marzo 2021
Neve di marzo
venerdì 19 marzo 2021
Wikidonne
Nuove biografie che i ragazzi delle scuole potentine guidati dalle loro professoresse
Ft
domenica 14 marzo 2021
Was It Love? Did we love? - Upcoming Korean Drama with Song Ji-Hyo!
TRAMA del Drama Express (Se prendete la trama, siete pregati di mettere i crediti!):
No
Ae-Jung (Song Ji-Hyo) è una madre single con un forte istinto di
sopravvivenza che lavora come produttore per una compagnia
cinematografica. Non ha frequentato nessuno negli ultimi 14 anni.
Improvvisamente, quattro uomini diversi che si rivolgono a lei in modi
diversi appaiono nella sua vita:
Oh Dae-O (https://asianwiki.com/images/e/e0/Son_Ho-Jun-Three_Summer_Night-GV.jpg) è l'uomo
"cattivo ma allettante". È un misterioso scrittore di romanzi di
successo e uno sceneggiatore che scrive per film di Hollywood, ma il suo
vero io è nascosto dietro un velo. E' l'ex fidanzato di Noh Ae Jung.
Ryu
Jin (Song Jong-Ho) è l'uomo "patetico ma di successo". Quando era
all'università, era chiamato "il prossimo Bae Yong Joon", e ora è un
attore di successo con il soprannome di "miglior amico maschio della
nazione" con un sorriso da un milione di dollari. Nonostante sia
apparentemente perfetto in ogni modo, Ryu Jin ha sorprendentemente un
diverso fascino nascosto dietro al suo personaggio da star del cinema.
Il suo primo amore è No Ae Jung che ri-inizia a sviluppare sentimenti
per lei dopo averla incontrata di nuovo.
Koo Pa-Do (Kim Min-Jun) è
l'uomo "spaventoso ma sexy". E' il CEO del Nine Capital, ha vissuto la
vita di un gangster prima di ripulirsi e fondare la sua società di
finanziamenti, e si è guadagnato il soprannome di "Robin Hood del
settore dei prestiti privati". Dietro al suo aspetto intimidatorio
nascondo un cuore caldo.
Oh Yeon Wo (Koo Ja Sung) è l'uomo
"giovane ma accattivante". E' un insegnante di educazione fisica in una
scuola e il suo bell'aspetto e il suo sorriso affascinante lo rendono
uno degli insegnanti più popolari della scuola. E' stato un ex stella di
atletica al liceo. E' innamorato di Noh Ae Jung perché lei lo accetta
per quello che è veramente.
Joo Ah Rin (Dasom) è un'attrice
popolare che è conosciuta come "il primo amore dell'Asia". I suoi fan la
adorano per la sua gentilezza e l'immagine da angelo, e tutto ciò che
indossa si esaurisce immediatamente. Sebbene sia "il primo amore di
Asia", il suo primo amore è il suo tutor quando era al liceo, Oh Dae Oh.
Dae Oh riappare nella sua vita e Ah Rin farà del suo meglio per
conquistargli il cuore .(DAL WEB)
Una commedia romantica in cui la protagonista è una donna forte e coraggiosa. Un drama per trascorrere qualche ora in leggerezza...
Progetto in italiano a cura di:
~ NETFLIX ~ -> QUI
“Nel giardino segreto c'è una stanza segreta ><”
giovedì 11 marzo 2021
sabato 6 marzo 2021
Lo haiku
Lo spirito dello Haiku di Antonio Sacco
Possiamo partire dalla considerazione di fondo che vi sono molti haiku che pur presentando tutte le caratteristiche basilari di uno haiku non sono, ugualmente, veri e propri haiku proprio perché manca in essi un quid: lo “spirito dello haiku”. Con “tutte le caratteristiche basilari di uno haiku” intendo:
- Il kigo o il kidai, ossia il termine stagionale (kigo) o il tema stagionale (kidai) perché, come sappiamo, uno haiku, per esser considerato tale, deve essere contestualizzato in un determinato periodo dell’anno a meno che non voglia essere considerato un muki (uno haiku senza riferimento stagionale).
- Il metro di 5/7/5 sillabe per verso usando il conteggio sillabico metrico o quello ortografico.
- Toriawase (giustapposizione d’immagini). In uno haiku, infatti, troviamo, nella maggior parte dei casi, due immagini collegate fra esse in vario modo, le quali possono armonizzarsi fra esse (torihayasi) o entrare in contrasto (nibutsu sougheki).
- Il taglio (kire) il quale rende possibile il cambio d’immagine della toriawase. Esso è espresso in italiano attraverso i segni interpuntivi (punteggiatura) o alla fine del kamigo (primo verso) o alla fine del nakashichi (secondo verso). È grazie al taglio che abbiamo una pausa, una cesura mediante la quale il lettore viene preparato al cambio d’immagine.
su un ramo morto
un corvo si è posato –
crepuscolo d’autunno
(Basho)
In questo esempio troviamo tutte le caratteristiche testé citate di uno haiku: il kigo diretto (crepuscolo d’autunno), il metro di 5/7/5 “on” (nella versione originale giapponese), il taglio espresso dal trattino alla fine del secondo ku, una toriawase ben strutturata e sviluppata (l’immagine del corvo che si posa su un ramo secco e il crepuscolo).
Lo spirito dello haiku non è un concetto facile da spiegare, mi vengono in mente, a tal proposito, le parole che ebbe a scrivere Sant’Agostino a proposito del tempo: “Se nessuno me lo chiede, lo so bene ma se volessi darne spiegazione a chi me lo chiede non lo so più”. Una delle difficoltà connesse al voler spiegare cosa sia lo spirito dello haiku credo derivi dalla nostra mentalità occidentale: siamo stati così tanto influenzati del verso libero in base al quale tendiamo a voler dire troppo, a voler spiegare più del necessario al lettore. Bisognerebbe riscoprire il valore del “non-detto” così caro alla poesia orientale (e non solo allo haiku), è risaputo che, per scrivere un buon haiku, è necessario suggerire piuttosto che dire esplicitamente: è negli spazi bianchi fra le parole che vive lo spirito dello haiku!
In realtà molti così detti haiku sono semplicemente degli scritti in metro 5/7/5 non veri e propri haiku perché non presentano la minima traccia dei canoni estetici tipici dell’arte giapponese i quali li ritroviamo anche in letteratura. Tali canoni estetici sono fondamentali per capire lo spirito dello haiku: in primis il wabi-sabi, lo hosomi, la hanayaka solo per citarne alcuni e i corollari di questi canoni estetici (shiori, yugen, karumi, mono no aware, ecc.) purtroppo la trattazione di questi canoni estetici necessita di ampi approfondimenti ed esula dallo scopo di questo articolo. A titolo di esempio possiamo citare questo haiku di Basho in cui è evidente il canone estetico dello hosomi, la “sottigliezza” contemplativa:
una rosa di montagna –
sembra nata
da un filo di salice
Altro errore ricorrente, e in un certo senso assai temibile, che sovente (ahimè) capita è quello di dare tre immagini distinte in uno stesso haiku, una per ciascun verso. Salvo rari casi in cui questa tecnica è consapevolmente e volutamente usata, questa condizione fa sì che l’Autore si allontani dallo spirito dello haiku e mini seriamente la scorrevolezza dello scritto. E’ quindi una forma sicuramente da evitare almeno all’inizio quando il principiante si avvicina a questa forma di poesia.
Esempio da NON seguire:
notte di luna
cicale rumorose
prato di stelle
Come possiamo vedere questo haiku non ha la minima traccia dello spirito dello haiku perché, oltre a dare tre immagini in tre versi, non ha toriawase, non possiede neppure un canone estetico dell’arte giapponese, non lascia posto al non-detto ed al qui ed ora (hic et nunc).
C’è, inoltre, un’altra cosa ancora da notare: una differenza abissale fra gli haiku del Maestro Shiki, così detti “shasei”, cioè quegli haiku che cristallizzano, in un particolare significativo, una scena o un’immagine descrittiva della vita quotidiana e gli haiku che in molti scrivono su azioni o scene di vita quotidiana ma che, a differenza del Maestro Shiki, di poetico hanno ben poco o nulla.
Un esempio di un haiku di Shiki in cui è presente il concetto di shasei:
villaggio di pescatori:
al chiaro di luna si balla
nel profumo del pesce crudo
Altro punto importante su cui soffermarci per cercare di comprendere lo spirito dello haiku è che questo non può assolutamente trascendere il “kikan”, il binomio inscindibile Uomo/Natura. Un buon haiku porta con sé sempre un’attenzione al dato naturalistico, questo perché il kigo è il centro di un componimento haiku in quanto su di esso convergono emozioni e sentimenti sottostanti (hon’i, i.e. “significato originario”) all’immagine naturalistica proposta, cosa che molto di rado troviamo espressa in maniera diretta in uno haiku. Uno scritto in 5/7/5 sillabe che non tenga conto del kikan e dello hon’i resterà sempre un mero componimento in metro e mai un vero e autentico haiku.
Esempi di haiku del Maestro Issa che hanno in sé lo spirito dello haiku:
usignolo di fiume:
sui petali di pruno pulisce
le zampe infangate
*
kaki di montagna –
è la madre a morderne
le parti aspre
CONCLUSIONI
Riscoprire il valore del non-detto, del qui ed ora è un sicuro modo per avvicinarsi allo spirito dello haiku ma non basta: scrivere un buon haiku che incarni in pieno lo spirito dello haiku non è affatto cosa facile né da poco. Non a caso il Maestro Basho ebbe a dire: “Chi nella propria vita riesce a scrivere cinque buoni haiku può considerarsi scrittore di haiku, chi ne riesce a scrivere dieci può dirsi Maestro di haiku”. Inoltre, mutuando un’espressione cara ai mistici occidentali, lo haijin deve essere consapevole che la media di un ottimo haiku è 1 su 1.000, 2 su 10.000!
Come abbiamo detto, formalmente un componimento haiku può avere in sé tutte le caratteristiche peculiari di questo genere poetico ma questo non significa che sia un buon haiku perché è proprio lo spirito dello haiku a fare la differenza. Bisogna vedere le cose in maniera diversa, cambiare prospettiva. Come ebbe a dire Basho al suo allievo Kikaku: “Hai il difetto di voler stupire. Cerchi versi splendidi per cose lontane, dovresti trovarli, invece, per le cose che ti sono vicine”. Intrecciato allo spirito dello haiku è il fatto di vedere lo straordinario nell’ordinarietà delle cose ed elevarlo a essere degno di valore di opera letteraria. Il Maestro Issa, ad esempio, nella sua vita scrisse oltre 20.000 haiku molti dei quali inerenti alle “piccole cose”, a quello che, in apparenza, era insignificante per i più ma certo non per lui. Sicuramente studiare i Maestri ha come diretta conseguenza quella di assorbire lentamente lo spirito dello haiku, lo spirito di un genere poetico unico al mondo e dalle potenzialità immense che può dirci ancora molto sulla Natura ma, soprattutto, su noi stessi.
(Antonio Sacco)ttps://lombradelleparole.wordpress.com/2018/09/28/antonio-sacco-lo-spirito-dello-haiku-maestro-basho-maestro-shiki-maestro-issa/
Bibliografia
– Sul vento che scorre – per una filosofia dello haiku, Kuki Shuzo; Ed. Il Melangolo
– Sull’haiku, Yves Bonnefoy; Ed. O Barra O Edizioni
– Lo spirito dello haiku, Torahiko Terada; Edizioni Lindau
– Centoundici haiku, Matsuo Basho; Ed. La vita felice
– Haiku. Il fiore della poesia giapponese da Basho all’Ottocento, a cura di Elena Dal Pra; Ed. Mondadori
lunedì 1 marzo 2021
Run On | Official Trailer | Netflix
- Im Si-wan: Ki Seon-gyeom
- Shin Se-kyung: Oh Mi-joo
- Choi Soo-young: Seo Dan-ah
- Kang Tae-oh: Lee Young-hwa
l nuovo k-drama disponibile su Netflix racconta la storia di alcuni ragazzi, il cui destino sembra indissolubilmente legato. Ki Sun Gyeom è un ex velocista che, a causa di problemi legali, è stato costretto ad abbandonare questa attività. Il giovane ha dunque iniziato un lavoro come agente sportivo. Oh Mi Joo è invece una traduttrice, che scrive principalmente i sottotitoli per alcuni film. I due protagonisti si incontrano quasi per caso, ma entrambi sentono che sia stato proprio il destino ad averli avvicinati.
Nel frattempo, anche le vite di Seo Dan Ah, una ragazza molto determinata, e Lee Young Hwa, uno studente di arte, si intrecciano.
La serie , di 16 episodi,
viene definita come «un dramma romantico sull'intreccio di persone che
hanno difficoltà a comunicare, anche se parlano la stessa lingua».
Inoltre,
mostra come la comunicazione non sia esattamente la stessa cosa della
lingua, che invece può separare o unire le persone. Nella presentazione
ufficiale di Run On, si legge anche che racconta di «persone di diversa estrazione sociale che coltivano relazioni, usando la propria lingua».
E' un drama romantico che non mi è molto piaciuto, specie nelle ultime puntate,è diventato un po' monotono. Ho apprezzato invece il ruolo delle due donne protagoniste che hanno dimostrato sempre carattere e coraggio nel raggiungere i loro obiettivi.