Con l'ultimo fatto di cronaca di femminicidio si è invocato l'intervento della scuola per sanare questa piaga della socierà e il ministro di turno si è prontamente attivato per introdurre l'educazione sentimentale nella scuola. Sui social si è scatenato un vivace dibattito tra psicologi, insegnanti, giornalisti e politici tra contrari e favorevoli.
Ho letto le varie tesi contrastanti e mi son posta la domanda: si pensa veramente che la scuola non si occupi dell'educazione all'affettività? Io ho sempre ritenuto che ogni disciplina offre la conoscenza della realtà e la possibilità di educare al bene, al giusto, al vero. Ho sempre colto l'occasione per educare alle relazioni
positive, all’accoglienza dell’altro, al rispetto reciproco, alla
salvaguardia della persona a prescindere dal genere,
colore, ruolo sociale, anche perchè questo tipo di educazione è presente anche nella normativa dei programmi e nella Costituzione.E penso che come me la pensino la maggior parte dei miei colleghi.
Allora se qualcosa non va bene, bisogna riconoscere che la scuola non è l'unica agenzia educativa, che bisogna considerare in primis la famiglia, poi la chiesa, la politica e l'influenza dei media, dei social, della pubblicità e di tutta la società.
Occorre un cambiamento radicale e non penso basterà l'educazione sentimentale come disciplina scolastica a modificare un modo di essere che si struttura dalla prima infanzia all'adolescenza! Servirebbero esperienze che aiutano le/gli adolescenti ad essere più consapevoli delle proprie emozioni e servirebbero esperienze che aiutano l'imparare a regolare emozioni, ad osservare i propri comportamenti, a riflettere sulle conseguenze che possono avere per gli altri.
Insisterò sempre sulla famiglia come primaria responsabile di un'educazione insufficiente. Tutti gli altri attori sociali potranno poco se alla base non si usufruisce di un modello di spessore.
RispondiEliminaPoi ovvio ci saranno sempre eccezioni, ma una famiglia che offre educazione, sacrificio ed esatto esempio, di rado fallisce.
Sì, in primis è la famiglia che dà le regole e l'esempio, ma tutti nella società devono assumere le proprie responsabilità.
EliminaI genitori sono i primi responsabili dell'educazione dei propri figli, sopra tutto con l'esempio diretto, coi comportamenti corretti.
RispondiEliminaI figli non vanno mai assecondati in tutto ma va fatto conoscere loro la rinuncia il sacrificio delle piccole cose che danno valore alla vita.
Anche i problemi di sanità mentale possono essere corretti con pazienza ed amore donando una vita e rispettosa.
Un caro saluto
Sì, sono d'accordo con te ! Anch'io, nella mia lunga carriera scolastica, ho fatto altrettanto, !!! Non c'è sola la scuola, prima di tutto c'è la famiglia col suo esempio , poi ci sono l'oratorio, i media, i luoghi di ritrovo e aggregazione... Non diamo sempre la colpa alla scuola, anche le mie colleghe erano sempre orientate verso atteggiamenti positivi e di accoglienza, verso il rispetto per tutti. Saluti
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