“Eppure qualcuno mi doveva ascoltare” di Aurelio Pace è la storia di Agostino Lacerenza, una vittima di "un colpevole ostinato strabismo di paladini della giustizia", vittima di un errore giudiziario che lo condannò per omicidio, ad una pena senza fine, al carcere prima e all'ostracismo della sua stessa comunità dopo.
Il romanzo è tratto da un fatto vero, accaduto nella contrada Casone di Brindisi di Montagna, paese dell’entroterra lucano, negli anni della Grande Guerra. Lo scrittore Aurelio Pace dà voce ad Agostino Lacerenza, che nessuno aveva voluto ascoltare, e ne fa un racconto struggente e accorato di domande senza risposte, di ferite, di ricordi e di sogni: " Il tempo in carcere ti mangia, ti fa mancare l'aria, ti inganna..." "il silenzio ti sfiata negli occhi...quando parla confonde, stordisce, rintrona...si presenta come un uomo elegante" .
Nella solitudine del carcere Agostino Lacerenza si interrogava sul perché la sorte gli aveva riservato tanta crudeltà e perché Cristo non lo ascoltava. ma la sua verità non veniva ascoltata nè da Dio, nè dagli uomini e trascorreva i suoi anni di carcere angosciato dai rimpianti, dalla mancanza della famiglia, dalla vergogna, e dalla rabbia.
E' il racconto di una vita sacrificata a causa dell’ingiustizia di un processo farsa che condannò un innocente. La verità, raccontata in punta di morte dal vero colpevole, era scritta nel fascicolo ma era stata sempre taciuta. A conferma viene riportato nelle ultime pagine del libro, un estratto di quel fascicolo polveroso dove era stata nascosta la verità.
Nell'epilogo la lettera aperta della famiglia di Agostino Lacerenza ringrazia lo scrittore che con questo libro ha ripristinato
la dignità della loro famiglia, mettendo in luce la verità taciuta per più di settantanni di sofferenza e discredito.
Dal romanzo “Eppure qualcuno mi doveva ascoltare” è stata tratta l'opera teatrale,“‘O Pollc” scritta a quattro mani da Aurelio Pace e da Ulderico Pesce.
Un libro di poche pagine, ma intenso di contenuti e di riflessioni.
Un caro saluto
RispondiEliminaTerribile, essere condannati per un qualche cosa che non si è fatto !! Vita distrutta , anni di galera ma lui è innocente !!! Certo, la verità, alla fine è venuta a galla però gli anni sono passati e non torneranno più !! Saluti
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