domenica 3 marzo 2024

"Non è vero ma ci credo"

 

 


Ieri sera a teatro"Non è vero ma ci credo"  una commedia in tre atti del 1942, scritta da Peppino De Filippo.

Il biglietto è stato il regalo di Natale di mio figlio, che ho molto apprezzato. Sempre bello rivedere le commedie di De Filippo! Bravo Enzo De Caro e tutta la compagnia!
Questa abbastanza divertente fa ridere e riflettere ancora oggi sul  tema delle superstizioni, un tema connaturato con la napoletanità.

Dalla commedia fu tratto un omonimo nel 1952, con la regia di Sergio Grieco

Trama

Il commendatore Gervasio Savastano è un convinto superstizioso; i suoi affari al momento non vanno bene e lui ritiene che la colpa sia attribuibile ad un suo impiegato, Belisario Malvurio, cui attribuisce influssi negativi. Anche in famiglia ci sono problemi: sua figlia Rosina si è innamorata di un giovane, che il commendatore non conosce ma che ritiene non essere all'altezza della ragazza. All'improvviso sembra però che la fortuna si ricordi del commendator Savastano: in azienda si presenta un giovane che si chiama Alberto Sammaria e pare essere gobbo e con il suo arrivo gli affari ricominciano di colpo ad andar bene. Anche la figlia del commendatore sembra aver ritrovato la sua serenità: il giovane di cui era perdutamente innamorata pare essere diventato un lontano ricordo. Tutto sembra filare liscio, gli affari prosperano e le asperità vengono appianate quasi sempre grazie all'intervento di Sammaria. Ma lo scompiglio arriva all'improvviso: Alberto Sammaria confessa al commendatore di essersi innamorato di Rosina e per questo motivo è determinato a voler dare le dimissioni. Il commendatore è disperato, ma troverà una soluzione: convincerà sua figlia a sposare Sammaria. Dopo un'iniziale resistenza dovuta alla malformazione fisica, la ragazza si convince. Ma un incubo sconvolge i sogni del commendatore: che i suoi nipotini ereditino il difetto fisico di Sammaria. Il matrimonio si celebra, ma il commendatore non riesce ad allontanare i suoi timori, ne parla con il suo medico personale e comunica ai ragazzi la sua intenzione di invalidare le nozze. Ma alla fine scoprirà di essere stato raggirato, con la complicità di sua moglie, di sua figlia, del suo medico e del neo genero: Sammaria non è altri che il giovane di cui Rosina era sempre stata innamorata e la gobba era solo un artificio cucito nella giacca, per consentirgli di entrare nelle grazie del futuro suocero. Il commendatore si convince, riassume il temuto impiegato Belisario Malvurio e cede all'amore dei due giovani, anche perché, pure se non è gobbo Sammaria ha portato bene. (Da Wikipedia)

4 commenti:

  1. Mi stupivo che la ragazza avesse acconsentito al desiderio del padre di farle sposare un uomo gobbo che non amava e avevo avuto un dubbio sull'identità di Sammaria, poi da te confermato. Tutto è bene quel che finisce bene! Anche a me piacciono le commedie di De Filippo, ma è veramente tanto tempo che non ne vedo una. Ne ricordo una, vista da bambina, in cui Peppino e il fratello avevano un'attività in proprio. Quando qualcuno veniva nel loro ufficio, davano ad intendere che, dietro una porta, iniziasse una lunga serie di corridoi e laboratori. La indicavano con: di là! di là! con grande enfasi. Alla fine della commedia si era scoperto che "di là" ci fosse un semplice bagno! Per tutta la vita, soprattutto con i miei genitori, con i quali avevo visto la commedia, usavamo indicare qualcosa di grandioso, ma fittizio, con le parole Di là! Di là! ...e ridevamo. Chissà qual era la commedia. Forse non lo saprò più.

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  2. Innamorato delle commedie di Eduardo specialmente quando recitava Luca De Filippo, che adoravo.. ;)

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  3. Che bel regalo ti ha fatto tuo figlio, complimenti.
    De Caro è molto bravo e le commedie di De Filippo tutte insuperabili. Spero ti sia divertita tanto. Buona serata e grazie.

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