giovedì 23 maggio 2019

GlI SCADUTI di LIDIA RAVERA

“Gli scaduti” secondo l’autrice Lidia Ravera sono tutti gli uomini e le donne, che arrivati all’età di 60 anni, sono destinati alla scadenza e ad essere “ritirati” dalla società.
Umberto, un impiegato statale, ha appena compiuto 60 anni, quindi deve essere rottamato e allontanato dalla società. Deve abbandonare la sua famiglia, sua moglie Elisabetta e il figlio Matteo che prenderà il suo posto nel lavoro.
 È così che ha deciso il “partito unico”. Eppure Umberto si sente ancora “vivo”, pieno di energie, estremamente lontano dalla scadenza che qualcuno gli ha imposto. Non riesce ad abituarsi alla misteriosa casa di riposo e vuole ribellarsi alla tirannia di quel mondo che vuole calpestare etica, umanità e valori a favore  della pianificazione maniacale di tutto ciò che rientra nel naturale svolgimento della vita…
La scrittrice, in questo libro, vuole evidenziare il timore e la preoccupazione sull’angoscioso futuro degli anziani, che possano essere travolti dalle nuove generazioni:
“Ho immaginato ed elucubrato e poi, senza opporre resistenza, mi sono consegnata a questa fantasia distopica, sinistramente dolce, come certi incubi da cui ti svegli più avveduto, più agguerrito, più capace di guardare in faccia le tue angosce, più forte e perfino più allegro, per il sollievo che, quanto sognato, non sia veramente accaduto. O almeno non ancora.”
La Ravera ci pone interrogativi sull’attualità mostrandoci gli eccessi della moda della “rottamazione” delle persone e su un possibile futuro che forse sta nascendo.
Un romanzo che si legge scorrevolmente, ma a dire il vero mette un po’ di angoscia, a me è piaciuto di più “Il terzo tempo” della stessa autrice, che affronta lo stesso problema,  in maniera più divertente e ironica: “Insegno malinconia positiva. Soffrire da vecchi è la regola. Soltanto i vecchi speciali ce la fanno. E i vecchi speciali sono quelli che stanno bene.”…e speriamo di stare bene!
Quindi voglio terminare con la speranza che gli anziani continuino ad essere utili alla società per l’esperienza e la saggezza e che non diventino mai “scaduti”.

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