Girovagando in Craft sull’isola NoiLab (OpenSim Craft Word.org:8002:noilab) dove le scrittrici della storia hanno la loro “stanza tutta per sé”
<<“Fuori dal labirinto – Una stanza tutta per sé” è quella di porre rimedio all’esclusione delle voci di scrittrici dalla trasmissione letteraria, oggi non più giustificabile grazie alla conquista dell’idea di parità tra i generi, conquista recente ma consapevolmente o inconsapevolmente preparata dai contributi di tutte le donne della storia.
Un percorso, dunque, costruito secondo le due coordinate essenziali della storia delle donne: l'assenza e la presenza. >>
(Lorenza Colicigno)
Domus romana
Tacita Muta, Sulpicia, Plotina
Sulpicia,figlia dell'oratore Servio Sulpicio Rufo e nipote dell'omonimo giurista (106-43), ebbe per madre Valeria, sorella, a dire di Girolamodell'uomo politico e generale romano Marco Valerio Messalla Corvino (64 a.C.-8 d.C.), che istituì intorno all'anno 30 a.C. un circolo letterario di cui fecero parte, tra gli altri, Tibullo, Ovidio e Ligdamo.
Appartenendo alla classe aristocratica, Sulpicia poté frequentare gli esclusivi ambienti dell'alta società e molto probabilmente far parte del circolo intellettuale dello zio Messalla il quale, alla morte del padre di Sulpicia, era divenuto suo tutore.Le opere di Sulpicia sono contenute nel Corpus Tibullianum, all'interno del "ciclo di Sulpicia", che riunisce un totale di cinque elegie, oltre ad altri sei componimenti denominati elegidia. Da questi brevi biglietti si trae la convinzione che Sulpicia sia stata una donna determinata ed emancipata, «una di quelle donne che, all'epoca, avevano preso a vivere secondo un nuovo modello, rifiutando le regole. Tra di esse, Sulpicia ebbe forse più coraggio delle altre. Certamente, ebbe più possibilità di scegliere, ed ebbe più protezione [...] e, per nostra fortuna, ebbe non solo la possibilità e la capacità di scrivere di sé, ma anche la ventura di non essere cancellata dal ricordo»
L'esistenza stessa di Sulpicia è tuttavia dibattuta: non è infatti chiaro se l'io elegiaco, ovvero la donna che canta, sia un personaggio letterario o corrisponda alla voce di una poetessa realmente esistita. La maggior parte degli studiosi concorda sulla reale paternità di Sulpicia.
(wikipedia)
Incontro di amici nella domus al Tè dei Folli
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