"È successo d’estate, molti anni fa.
Tra le
nebbie che affollano, adesso, i miei pensieri di vecchia, una luce rischiara
una piccola porzione di mondo. Chiudo gli occhi e rivedo, intatta, la bellezza
radiosa della campagna. Riesco a distinguere ogni dettaglio, nel fremito delle
ciglia, colpite dai raggi obliqui del mattino.
Avevo
dieci anni, e il mondo stava per affondare nell’abisso. Ma per me era solo
estate e campagna.
La più
bella estate della mia vita”. (p. 7)
E' il racconto di una novantenne, Miranda, che si guarda allo specchio, si alza, prende il caffè,
esce con le amiche e ricorda quell'estate
del 1939, in cui a 10 anni viene accompagnata dalla mamma in vacanza nella villa del nonno, sulle colline pistoiesi. L'estate più bella della sua vita, un'età, in cui si è inconsapevoli di tutto quello che ti circonda e del tempo che ti rimane. Ora che si sente alla fine, già"estinta" ,richiama alla mente quelle persone e quei luoghi lontani, quasi per dare un senso alla sua vita. E' un viaggio nella memoria...
"Mi son sempre sentita a casa viaggiando. E ogni casa, nella memoria, rimanda a un'altra casa, ogni viaggio a un altro viaggio, ogni colazione a un'altra ."
Francesco
Carofiglio riesce a incantare il lettore per il suo
stile immaginifico molto vivido e per la sua sensibilità nel saper infondere, nei personaggi creati, sentimenti umani che destano profonde emozioni e riflessioni sulla vita. Si passa dalle immagini fiabesche dell'infanzia alle riflessioni dell'età matura, dalle descrizioni bucoliche della campagna e del bosco, a descrizioni di animali paurosi, dai sogni di una bambina alla matura rassegnazione di un'aziana, al termine della sua vita.
Consiglio questo libro anche ai ragazzi.
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