martedì 14 aprile 2020

A casa in quarantena





In quarantena
la mia casa
mi apre la sua porta
dal di dentro,
lascia fuori
l’ansia del contagio
e mi porta ad indagare
nel profondo,
in un tempo
sospeso a chissà quando,
in una danza
nel vortice del tempo,
su passi di paura e di speranza,
su un vecchio repertorio,
senza orario e senza calendario.
La mia casa
mi apre le finestre
all’orizzonte,
dove le montagne
godono nel sole
e un pezzo di cielo
nel mandorlo in fiore.
Le gazze ladre
in volo all’impazzata,
rompono il silenzio del giardino,
rubano il fermento della vita
ad una primavera troppo inquieta.
Il salice piangente
coi rami flessi a terra,
allunga le sue braccia
in un bacio di preghiera
per il dono della linfa ricevuta.
La natura in fermento si rinnova,
incurante dell’angoscia che c’è intorno,
si riappropria del suo spazio
ed è giallo di speranza
quel ciuffo di margherite
spuntate nel cemento.

 R.M.14 /04/2020

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