Rocco Scotellaro, scrittore, poeta contadino, politico (Tricarico, 19 aprile 1923 – Portici, 15 dicembre 1953)
Lucania
- M'accompagna lo zirlio dei grilli
- e il suono del campano al collo
- d'un'inquieta capretta.
- Il vento mi fascia
- di sottilissimi nastri d'argento
- e là, nell'ombra delle nubi sperduto,
- giace in frantumi un paesetto lucano.
- I versi e la tagliola
Con la neve si para la tagliola
e si aspettano i gridi dei fringuelli.
La maestra ai bimbi della scuola
legge un verso d'amore per gli uccelli.
Mi piacevano i versi e la taglìola.-
- L'alba è sempre nuova
Non gridatemi più dentro,
non soffiatemi in cuore
i vostri fiati caldi, contadini.
Beviamoci insieme una tazza colma di vino!
Che all'ilare tempo della sera
s'acquieti il nostro vento disperato.
Spuntano ai pali ancora
le teste dei briganti, e la caverna -
l'oasi verde della triste speranza -
lindo conserva un guanciale di pietra...
Ma nei sentieri non si torna indietro.
Altre ali fuggiranno
dalle paglie della cova,
perché lungo il perire dei tempi
l'alba è nuova, è nuova
Altre poesie
Non lo conosco, sono dei bellissimi versi, freschi, che si leggono con molto piacere. Approfondirò la sua conoscenza. Grazie di aver condiviso questi componimenti.
RispondiEliminaVeramente piaciute queste poesie di Scotellaro, hanno il sapore di un antico mondo sempre vivo ed accogliente
RispondiEliminaUn caro saluto
Non lo conoscevo per niente, belle queste poesia - molto primaverili. Un saluto e buon mese di maggio appena iniziato
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