Tutto chiede salvezza di Daniele Mencarelli
Finalista al Premio Strega 2020 - Vincitore del Premio Strega Giovani 2020 - Finalista al premio Viareggio-Rèpaci 2020, sezione Narrativa - Finalista al Premio Wondy per la letteratura resiliente 2021
"Salvezza. Per me. Per mia madre all'altro capo del telefono. Per tutti i figli e tutte le madri. E i padri. E tutti i fratelli di tutti i tempi passati e futuri. La mia malattia si chiama salvezza"
È
il giugno del 1994, Daniele, vent'anni, in seguito a una violenta esplosione di
rabbia, viene sottoposto a un TSO: trattamento sanitario obbligatorio per sette giorni in un ospedale psichiatrico. Per
compagni di stanza, cinque uomini accomunati dal ricovero e dal caldo asfissiante, sopraffatti dalle proprie ossessioni, dalle proprie paure, travolti dalla vita, interrogati
da medici indifferenti e assistiti da infermieri spaventati.
Mencarelli racconta una storia intima e personale e sa dar voce a tutto il dramma vissuto nella follia con una
delicatezza e una potenza uniche. Scopre che quei disperati "sono la cosa più simile all'amicizia che abbia mai incontrato, di
più, sono fratelli offerti dalla vita"che
condividono con lui un cammino simile, oltre che un immenso desiderio di
essere raccolti e di essere salvati.
“Tutto chiede salvezza” è un racconto crudo e umanissimo che riesce a comunicare l'angoscia per il dolore straziante attraverso un linguaggio immediato, struggente nei contenuti, ma anche delicato e vivace sopratutto nei dialoghi, per le numerose inflessioni dilettali romanesche.
Lettura scorrevole che coinvolge il lettore in un’empatia profonda verso
la sofferenza altrui e rivela la fragilità della condizione umana e quel senso di impotenza che genera ("possibile che nessuno s'accorge che semo come 'na piuma?")
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