Lo scrittore uruguaiano Eduardo Galeano è morto a Montevideo,
all’età di 74 anni. Era da tempo malato di un cancro ai polmoni. Tra i
suoi libri più famosi, Le vene aperte dell’America Latina (in Italia
tradotto da Sperling & Kupfer), un lunghissimo reportage nel quale
esplora il saccheggio ai danni del Sudamerica, dall’oro al petrolio.
Galeano, in oltre trenta libri tradotti in moltissime lingue, ha sempre
mescolato giornalismo e ideologia, romanzo e reportage. Celebre resta
una sua frase sull’utopia: «Lei è all’orizzonte. [...] Mi avvicino di
due passi, lei si allontana di due passi. Cammino per dieci passi e
l’orizzonte si sposta di dieci passi più in là. Per quanto io cammini,
non la raggiungerò mai. A cosa serve l’utopia? Serve proprio a questo: a
camminare». Tra le altre sue opere ricordiamo Un incerto stato di
grazia (con Sebastião Salgado e Fred Ritchin), Specchi. Una storia quasi
universale (una ricostruzione della storia umana attraverso metafore),
Memoria del fuoco (in tre volumi, per Rizzoli) in cui ripercorre il
destino dell’America Latina attraverso fatti, storie, aneddoti e
dittature. Importanti anche i suoi libri sul calcio, ricordiamo Splendori e miserie del gioco del calcio (1997, in italiano per Sperling & Kupfer), in cui fa una storia di questo sport.
18/04/2015 11:44
la poesia secondo Quasimodo
Da “Poesia contemporanea” e dalla rivista “La fiera letteraria” (1947), sulla necessità di “Rifare l’uomo”, vanno lette con attenzione: “Io non credo alla poesia come ‘consolazione’, ma come moto a operare in una certa direzione in seno alla vita, cioè "dentro" l’uomo. Il poeta non può consolare nessuno, non può ‘abituare’ l’uomo all’idea della morte, non può diminuire la sua sofferenza fisica, non può promettere un eden, né un inferno più mite... Oggi poi, dopo due guerre nelle quali l’"eroe" è diventato un numero sterminato di morti, l’impegno del poeta è ancora più grave, perché deve ‘rifare’ l’uomo, quest’uomo disperso sulla terra, del quale conosce i più oscuri pensieri, quest’uomo che giustifica il male come una necessità, un bisogno al quale non ci si può sottrarre... Rifare l’uomo, è questo il problema capitale. …quest’uomo che giustifica il male come una necessità… quest’uomo che aspetta il perdono evangelico tenendo in tasca le mani sporche di sangue. Per quelli che credono alla poesia come a un gioco letterario, che considerano ancora il poeta un estraneo alla vita, uno che sale di notte le scalette della sua torre per speculare il cosmo, diciamo che il tempo delle speculazioni è finito. Rifare l’uomo, questo è l’impegno”. E il poeta si esprime con la poesia: alla poesia dunque spetta un’alta missione umana e sociale, poiché “le sue immagini forti battono sul cuore dell’uomo più della filosofia e della storia”; la poesia possiede la segreta missione di rinnovare l’uomo attraverso la sua forza creativa, sommuove le coscienze, dice agli uomini la verità che essi non hanno il potere di esprimere. Questa l’audace convinzione di Quasimodo.
20/04/2015 08:20
25 aprile 2015
Nel cassetto dei ricordi guardo
in bianco e nero una fotografia
di un mio zio, giovane ventenne,
caduto nella guerra in Albania.
In quella foto, una scia di mistero
e neanche una croce al cimitero,
righe di lacrime e di angoscia
per quel figlio che era partito soldato
e da quella guerra insensata
non era mai più tornato.
Una guera intrisa di sangue e dolore,
aveva risvegliato l'amor di patria in altri eroi,
uomini e donne coraggiosi presero coscienza
e dopo un ventennio di violenze
scrissero le pagine della Resistenza,
colorando nel cielo dell'umanità
arcobaleni di pace, giustizia e libertà.
Di quel soldato morto in Albania
non rimane che una fotografia
ed un messaggio da ricordare:
la guerra si deve sempre ripudiare
e i valori di pace e libertà
son da difendere e son da tramandare.
28/04/2015 13:15
Il terremoto sull'Everest
Alpinisti
ad inseguir
la vetta più alta della Terra,
il tetto del mondo,
l’Everest,
"Madre dell'universo",
"Dio del cielo".
Alpinisti
a sfidar se stessi
e l’infinito,
inghiottiti
nella valle del silenzio
da lingue di ghiaccio
che rotolano sui fianchi rocciosi.
Non una valanga,
prevista dal rischio,
ma la potenza di madre Natura,
che diventa matrigna,
dal volto terrificante
e fa tremare ghiacciai
e pareti rocciose
che rotolano
come un domino
di torri
e sommergono
negli abissi
le tende del campo base.
L’uomo sedotto
dal messaggio segreto
della montagna
si spinge oltre ogni limite
ma non può che fermarsi
alla fatalità
che incombe sulla vita.
Pietà per l'uomo!
09/05/2015 22:31
Rime per la mamma
Auguri a tutte le mamme con una filastrocca trovata tra i miei reperti del materiale scolastico
Cerco rime per te, mammina mia,
voglio farne una bella poesia.
Cerco parole nel vocabolario
e sfoglio pure l’abbecedario,
trovo parole che non sanno di niente
e allora provo qui nella mia mente,
trovo carezze, baci e tanto affetto
e tutto il bene che ti voglio e ti prometto.
Se nel mio cuore vado a cercare
trovo l’amore che ti voglio dare;
se a volte ho paura e mi manca il coraggio,
tra le tue braccia trovo un forte abbraccio
che mi dà conforto e sicurezza
tra sogni di speranza e di certezze.
Mamma, tu sei il mio tesoro
e il tuo cuore è colmo d’amore.
10/05/2015 17:36
A mia madre
Ti vedo nei sogni.
Mi stringi la mano
e mi conduci lontano
su un lembo di nuvole,
sulle ali del tempo,
oltre ogni confine.
Mi parli in silenzio
con gli occhi dell'amore
e mi tieni stretta
nell'abbraccio dei ricordi
tessuti con fili di seta
nella trama della vita.
16/05/2015 12:32
Passeggiando in un viale
Cammino nel viale al tramonto,
mi trascino con qualche pensiero,
tra filari di alberi e bordure di fiori,
al profumo di timo e rose canine.
Le acacie son tornate rigogliose
con grappoli bianchi e odorosi,
tra spine fiorite, pungenti e gentili,
son riflessi di purezza immortale
nel sacro mistero del ciclo naturale.
Cammino svelta nel viale,
mi volgo indietro a guardare,
in fondo, laggiù,dove i filari degli alberi
si uniscono nell’abbraccio del verde
e sfumano fra nuvole sparse,
nel magico arcobaleno dell’infinito,
lì, si accende una luce:
è l’ultimo raggio di sole
che unisce il cielo alla terra.
E’ lì forse devo cercare
il senso del monotono andare,
nella carezza del vento,
l’alito della tua essenza,
giammai dispersa nel tempo,
serrata dalle chiavi del cuore,
serbata come dolce illusione,
sotto un velo d' amore.
26/05/2015 19:23
A mio nonno
Per il centenario della Grande Guerra
(nei link un po' di storia vera)
http://www.cadutigrandeguerra.it/CercaNome.aspx
Nominativo (e paternità) Albo d'Oro Province Pagina Sub in Pagina Comune nascita Data Nascita Luogo Sepoltura Note Visualizzazione MASSARO GENNARO DI FRANCESCO Basilicata - (Vol III) MT - PZ 152 5 corleto perticara 27 Ottobre 1883 Mostra Pagina
A mio nonno
Quale gloria, quale onore
per un giovane
che conosceva tutti i segreti
della civiltà contadina,
ma non sapeva nulla
né di armi, né di guerra?
Strappato alla madre Terra
da cui sapeva trarre il buon raccolto,
lui che sapeva usare aratro e falce
e non fucili e baionette,
fu inviato al grande massacro
in quella guerra di trincea.
Non so nulla di lui, della sua morte...
Mani pietose di soldato
le solo degne di rendere onore,
resero l'ultimo onore
alle sue ossa martoriate.
La povera vedova,
scrollatosi il dolore,
dovette continuare il lavoro nei campi
e i figli orfani, troppo piccoli,
non ebbero del padre alcun ricordo.
Non so nulla di lui
so solo il suo nome...
Quale gloria, quale onore?
Un nome inciso sulla pietra
del monumento ai caduti
nella piazza del suo paese!
01/06/2015 17:41
Festa della Repubblica
Oggi seguendo le manifestazioni per la festa della Repubblica in TV, ho visto la foto di una donna vestita da sposa che votava al referendum del 2 giugno 1946 ed ho pensato a mia madre...
Festa della Repubblica
Era l'anno che mia madre andava sposa,
la prima volta del voto delle donne,
il 2 giugno col suffragio universale
in Italia si scelse la Repubblica.
I nostri padri e le nostre mamme
pur con il lutto nel cuore,
posero semi di speranza
sulle macerie delle loro case,
distrutte dai bombardamenti.
E il loro sogno divenne realtà:
uguaglianza, diritto e liberta’,
pace, giustizia e dignita’
furono i valori sanciti dalla Costituzione.
Sfilate, parate e squilli di tromba,
memoria agli eroi con corone di alloro,
questo giorno è da festeggiare
e la nostra storia bisogna ricordare!
Ogni retorica diventa vana,
ci sentiam tutti figli della Patria Italia
ci sentiam fratelli nei confini e nei colori,
con un unico cuore sotto il Tricolore.
Tutti uniti nella difesa di quei valori
auguriamo all’Italia di progredire sempre più
per dare un contributo maggiore nel mondo
alla causa della pace, della giustizia e della libertà.
06/06/2015 22:01
Haiku e foto
"Cos'è la poesia?" domandò il monaco.
"E' un mistero ineffabile" rispose Yuko.
Un mattino, il rumore della brocca d'acqua che si spacca fa germogliare
nella testa una goccia di poesia, risveglia l'animo e gli conferisce la
sua bellezza. E' il momento di dire l'indicibile. E' il momento di
viaggiare senza muoversi. E' il momento di diventare poeti.
Non abbellire niente. Non parlare. Guardare e scrivere. Con poche parole. Diciassette sillabe. Un Haiku.
Un mattino, ci si sveglia. E' il momento di ritirarsi dal mondo, per sbalordirsene.
Un mattino, si prende il tempo per guardarsi vivere."
.
( da NEVE di Maxence Fermine)
All'orizzonte
Scivolano pensieri
Sento l'Immenso
Rosa canina
Un abbraccio di fiori
Spine naascoste
Baci dal sole
Esplode la ginestra
Profuma l'aria
La siepe bianca
profuma di freschezza
Non guardo oltre
Tiglio fiorito
Profumo balsamico
Carezza l'ombra
xxxxxxx
Il tuo sorriso
volato via nel Cielo
Indelebile nel cuor
19/06/2015 23:31
Ginestre
Un’esplosione di ginestre
espande l’oro dei suoi fiori
in un dirupo
scosceso e franoso
su una scarpata
di una strada di città.
Ruba un raggio di sole
ai panni stesi
inebriando di profumo
la città sonnolenta
nella tarda primavera.
Il giallo sorriso
di raggi dorati
ravviva ricordi sbiaditi
di siepi fiorite,
da cui sognare l’infinto
in un tempo acerbo,
dalle mille promesse.
Una fragranza di odori
dalle gole dei monti
alle secche fiumare,
inondava i tratturi dei pascoli
e profumava il latte di miele.
Giunchi secchi di ginestre,
scoppiettanti scintille,
al calore del focolare
raccontavano leggende
di vergini amanti del sole
sepolte da ginestre in fiore.
Ginestre di un tempo maturo
e di un tempo fanciullo,
ginestre sbocciate e appassite
all’amore del sole,
in vacui steli han serbato
il mistero
di Madre natura matrigna.
16/07/2015 23:00
Bouganvillea
Bouganvillea
Resiste al tempo la bouganvillea.
Ha serrato tra suoi rami
aggrovigliati ricordi
che cerco di districare
sfogliando petali di carta
dispersi sulle ali del vento.
Tra petali sparsi
sogni spezzati
e nel cuore
l'eco del triste pianto
del tubar delle tortore.
Con gli ultimi fiori
vola via un'altra estate
ed io smarrita,
guardo quei rami spinosi
e non so
se potrò sfogliare ancora
ricordi
tra quei petali di carta.
1-sett.2015
R.M.Per la gara .di agosto 2015
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24/08/2015 16:14
Haiku con foto
Era una falce di luna anche se nella foto non è visibile
Falce di Luna
Nella notte d'agosto
respiro l'Immenso
RM 23 agosto 2015
Tremula l'onda
al riflesso d'argento
Specchio di sogni
Sabbia di stelle
risplende sulla spiaggia
Notte tranquilla
RM 24 agosto 2015
07/09/2015 09:07
Haiku: ispirarsi alla lirica classica
Colgo questa proposta molto interessante per comporre Haiku
PROPOSTA
da Paola Martino dal gruppo FB Haiku
LA POESIA ORIENTALE E LA POESIA OCCIDENTALE: UN CONNUBIO POSSIBILE.
Amici, vi copio e incollo uno splendido notturno del poeta greco
Alcmane ( VII sec. a. C.): è la mia proposta estiva per una riflessione
che vi faccia notare quanto ambiti poetici distanti, parlo della lirica
greca antica e della poesia haiku, possano essere vicini in
espressività pur contemplando strutture diverse. Vi auguro buona
ispirazione, ma vi invito a fare ricerche su Internet nella classicità:
mi piacerebbe molto che sceglieste voi dei modelli greci e/o latini e
li rendeste spunto di ispirazione per i vostri haiku.
Dei risultati delle vostre ricerche potremo discutere in una giornata (
una sola ) di Settembre, dedicata a questa proposta di lavoro....
Il "Notturno" di Alcmane (fr. 89 P)
εὕδουσι δʼ ὀρέων κορυφαί τε καὶ φάραγγες
πρώονές τε καὶ χαράδραι
φῦλά τʼ ἑρπέτ' ὅσα τρέφει μέλαινα γαῖα
θῆρές τʼ ὀρεσκώιοι καὶ γένος μελισσᾶν
καὶ κνώδαλʼ ἐν βένθεσσι πορφυρέας ἁλός·
εὕδουσι δʼ οἰωνῶν φῦλα τανυπτερύγων.
Dormono le grandi cime
dei monti,
e i dirupi e le balze,
e i muti letti dei torrenti;
dormono quanti strisciano animali
sopra la terra nera;
e le fiere montane, e le famiglie
delle api;
dormono i mostri giù nel fondo
del buio-ceruleo mare;
dormono gli uccelli
dalle lunghe ali distese.
( Traduz. di M. Valgimigli ).
***************************
Mi voglio cimentare
2° Frammento di Alceo “La conchiglia marina”
O conchiglia marina, figlia
della pietra e del mare biancheggiante,
tu meravigli la mente dei fanciulli.
Haiku
Bianca conchiglia
Un ricordo d'estate
serba nel cuore
**************
Saffo:
Le stelle intorno alla bella luna
nascondono il volto luminoso
quando, piena, molto sfavilla
sopra la terra...
HAIKU
La luna piena
regina della notte
spegne le stelle
******************
Non una stella
Notte di luna piena
Sogna l'amore
*******************
3° Frammento di Alceo “Già sulle rive dello Xanto”
Già sulle rive dello Xanto ritornano i cavalli,
gli uccelli di palude scendono dal cielo,
dalle cime dei monti
si libera azzurra fredda l'acqua e la vite
fiorisce e la verde canna spunta.
Già nelle valli risuonano
canti di primavera.
Acqua azzurra
dalla neve dei monti
Valli fiorite
21/09/2015 20:00
Risultati di alcune gare di Scuola di POESIA
Ho partecipato a questo gruppo su FB SCUOLA DI POESIA, copio- incollo i risultati.
RISULTATI DELLA GARA DEL MESE DI "MAGGIO 2014"
1) Anna Cappella - Prima classificata
2) Elvio Angeletti - Secondo classificato
3) Concetta Monteleone - Terza classificata
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RISULTATI DELLA GARA DEL MESE DI "GIUGNO 2014"
1) Uno Nessuno Centomila - Primo classificato
2) Anna Cappella e Emanuela Nocera - Seconde classificate
3) Annamaria Colella (detta: Libera Mente) e Francesco Baldassarre - Terzi classificati
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RISULTATI DELLA GARA DEL MESE DI "LUGLIO 2014"
1) Silvana Errante - Prima classificata
2) Rosa Maria Giorgio - Seconda classificata
3) Emanuela Nocera - Terza classificata
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RISULTATI DELLA GARA DEL MESE DI "AGOSTO 2014"
1) Marino Monti - Primo classificato
2) Roberto Belelli (detto "Poeta operaio) - Stefano Spinuzza - Secondi classificati
3) Silvana Errante - Luigia Di Sabatino - Maria Carmela - Terze classificate
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RISULTATI DELLA GARA DEL MESE DI "SETTEMBRE 2014"
1) Silvana Errante - Prima classificata
2) Francesco Baldassarre e Salvatore Annunziata - Secondi classificati
3) Diego Raffaele Ciliberto e Marino Monti - Terzi classificati
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RISULTATI DELLA GARA DEL MESE DI "OTTOBRE 2014"
1) Francesco Luca Santo - Primo classificato
2) Anna Cappella e Marino Monti - Secondi classificati
3) Silvana Errante - Mimmo Martinucci - Valeria Davide - Terzi classificati
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RISULTATI DELLA GARA DEL MESE DI "NOVEMBRE 2014
1) Maria Rosa Oneto - Prima classificata
2) Rosa Massaro - Lucia Ferrante - Seconde classificate
3) Tiziana De Stefano - Silvana Errante - Terze classificate
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RISULTATI DELLA GARA DEL MESE DI DICEMBRE 2014"
1) Maria Rosa Oneto - Anna Cappella - Prime classificate
2) Clara Lorenzini - Seconda classificata
3) Silvana Errante- Valeria Davide - Terze classificate
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RISULTATI DELLA GARA DI NATALE 2014
"EDIZIONE SPECIALE A TEMA: CRONACA DI UN NATALE"
(Gara valida per il diploma di merito di fine corso)
1) Maria Rosa Oneto - Prima classificata
2) Roberto De Ponti - Secondo classificato
3) Clara Lorenzini - Sabrina Garbini - Terze classificate
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"ANNO 2015"
RISULTATI DELLA GARA INTERNAZIONALE
"EDIZIONE SPECIALE DI CAPODANNO"
(Gara valida per il diploma di merito di fine corso)
1) Gloria Ferrari - Prima calssificata;
2) Diella Monti - Paola Bajo - Seconde classificate;
3) Rosella Lubrano - Maria Teresa Dotti - Terze classificate
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RISULTATI DELLA GARA INTERNAZIONALE DI GENNAIO 2015:
1) Anthony Malatesta - Primo classificato;
2) Sabrina Garbini - Antonio Stramaglia - Secondi classificati;
3) Annunziata Terracciano - Fernando Manca - Terzi classificati
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RISULTATI DELLA GARA INTERNAZIONALE "IL GIORNO DELLA MEMORIA - 27 GENNAIO" - EDIZIONE SPECIALE:
(Gara non valida per il diploma di merito di fine corso - GARA ALLA MEMORIA)
SONO STATE CONFERITE LE SEGUENTE "STELLE AL MERITO":
1) "DIELLA MONTI" - * STELLA D'ORO AL MERITO DELLA SCUOLA DI POESIA;
2) Anthony Malatesta - * STELLA D'ARGENTO AL MERITO DELLA SCUOLA DI POESIA;
2) Tania Scavolini - * STELLA D'ARGENTO AL MERITO DELLA SCUOLA DI POESIA;
3) Fernando Manca - * STELLA DI BRONZO AL MERITO DELLA SCUOLA DI POESIA;
3) Francesco Luca Santo - * STELLA DI BRONZO AL MERITO DELLA SCUOLA DI POESIA;
3) Francesco Baldassarre - * STELLA DI BRONZO AL MERITO DELLA SCUOLA DI POESI;
3) Roberto De Ponti - * STELLA DI BRONZO AL MERITO DELLA SCUOLA DI POESIA;
3) Farioli Stefano - * STELLA DI BRONZO AL MERITO DELLA SCUOLA DI POESIA
--------------------------------------
TUTTI I RIMANENTI POETI IN GARA HANNO RICEVUTO LA SEGNALAZIONE DI
MERITO DELL'ALBO D'ORO (non valida per il diploma di fine corso - GARA
ALLA MEMORIA).
---------------------------------------------------------------------------------------------------
RISULTATI DELLA GARA INTERNAZIONALE DI FEBBRAIO 2015:
1) GIGLIOLA MAGNETTI - CAMPIONESSA IN CARICA;
2) Roberto De Ponti;
3) Luigi Iorio
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RISULTATI DELLA GARA INTERNAZIONALE DI SAN VALENTINO - EDIZIONE SPECIALE DELL'ALBO D'ORO:
1) SABRINA GARBINI - CAMPIONESSA
2) Roberto De Ponti;
3) Valeria Davide
Premio speciale della giuria: MARIA ROSA ONETO
Segnalazioni speciali di merito:
- Carlo Andrea Visconti (quarto classificato);
- Lidia Guerrieri;
- Damiana Pintus;
- Luigi Iorio;
- Paola Bajo;
- Annunziata Terracciano;
- Tiziana De Stefano;
- Gloria Ferrari;
- Emiliano Bruni;
- Rosella Lubrano;
- Anthony Malatesta;
- Francesco Luca Santo;
- Diella Monti;
- Maria Teresa Dotti;
- Claudio Dal Pozzo;
- Roberto Martelli
----------------------------------------------------------------------------------------------------
RISULTATI DELLA GARA INTERNAZIONALE IN ONORE DELLA "FESTA DELLA DONNA - 8 MARZO" - EDIZIONE SPECIALE DELL'ALBO D'ORO:
1) DIELLA MONTI - CAMPIONESSA;
2) SABRINA GARBINI;
3) RITA DONATINI
---------
SEGNALAZIONI DI MERITO:
4) Valeria Davide (pari merito);
4) Roberto De Ponti (pari merito);
4) Maria Rosa Oneto (pari merito);
Altre segnalazioni di merito:
- Annunziata Terracciano;
- Emiliano Bruni;
- Rosella Lubrano;
- Maria Teresa Dotti;
- Francesco Baldassarre;
- Luigi Iorio;
- Maria Pozzolini;
- Silvana Puddu
----------------------------------------------------------------------------------------------------
RISULTATI DELLA GARA INTERNAZIONALE PER LA "FESTA DEL PAPA'":
1) Maria Rosa Oneto (Campionessa);
2) Gloria Ferrari;
3) Roberto De Ponti
-----------
Segnalazioni di merito (pari merito):
- Izabella Teresa Kostka;
- Rosella Lubrano;
- Rosa BIzzintino;
- Luigi Iorio;
- Diella Monti;
- Maria Pozzolini
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
RISULTATI DELLA GARA INTERNAZIONALE DI MARZO 2015:
1) ROBERTO DE PONTI - CAMPIONE IN CARICA;
2) MARIA ROSA ONETO;
3) SABRINA GARBINI;
--------------
SEGNALAZIONI DI MERITO:
- Diella Monti (quarta classificata)
---
A pari merito:
- Izabella Tersa Kostka;
- Luciano Megna;
- Rita Donatini;
- Gloria Ferrari;
- Luigi Iorio;
- Irene Schibuola;
- Lucia De Cicco;
- Roberto Rizzari
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
RISULTATI DELLA GARA INTERNAZIONALE ED. SPECIALE 25 APRILE 2015:
MEDAGLIE D'ORO (SPECIALI PER IL 25 APRILE):
- Sig. ra Cetti Paratore - STELLA D'ORO AL MERITO DELLA SCUOLA DI POESIA;
- Sig. ra Valeria Davide - STELLA D'ORO AL MERITO DELLA SCUOLA DI POESIA;
- Sig. ra Rossella Falabella - STELLA D'ORO AL MERITO DELLA SCUOLA DI POESIA;
- Sig. ra Gloria Ferrari - STELLA D'ORO AL MERITO DELLA SCUOLA DI POESIA
-------------
MEDAGLIE D'ARGENTO (SPECIALI PER IL 25 APRILE):
- Sig. Raniero Iafanti - STELLA D'ARGENTO AL MERITO DELLA SCUOLA DI POESIA;
- Sig. ra Paola Confalonieri - STELLA D'ARGENTO AL MERITO DELLA SCUOLA DI POESIA;
- Sig. ra Elisa Corniani - STELLA D'ARGENTO AL MERITO DELLA SCUOLA DI POESIA;
- Sig. ra Rosella Lubrano - STELLA D'ARGENTO AL MERITO DELLA SCUOLA DI POESIA
- Dott. Ernesto Cardosi - STELLA D'ARGENTO AL MERITO DELLA SCUOLA DI POESIA
-------------------
MEDAGLIE DI BRONZO (SPECIALI PER IL 25 APRILE):
- Sig. ra Annunziata Terracciano - STELLA DI BRONZO AL MERITO DELLA SCUOLA DI POESIA;
- Sig. ra Annamaria Lombardi - STELLA DI BRONZO AL MERITO DELLA SCUOLA DI POESIA
----------------------------------
SEGNALAZIONI DI MERITO (a pari merito):
- Lucia De Cicco;
- Koliopoulos Grigorios;
- Maria Rosa Oneto;
- Pensa Giufà (nome da comunicare);
- Rosa Massaro;
- Francesco Curro;
- Rosy Marinelli;
- Rosa Bizzintino;
- Luisa Bandiera;
- Patrizia Mortati;
- Maria Rosa Benedetti;
- Gianfranco Pacco;
- Paola Bajo;
- Caterina Morabito
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Edizione speciale festa della mamma 10 maggio 2015 - Risultati:
1) Prof. Grigorios Koliopoulos (CAMPIONE IN CARICA);
2) Maria Rosa Oneto;
3) Gloria Ferrari
------
Segnalazioni di merito (a pari merito):
- Rossella Falabella;
- Giovanni Aurelio;
- Valeria Davide;
- Maria Pozzolini;
- Rosa Massaro;
- Prof. Mariagrazia Gomba;
- Dott. Lucia De Cicco
- Rosella Lubrano
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
GARA INTERNAZIONALE - EDIZIONE SPECIALE DELL'ALBO D'ORO - "2 GIUGNO FESTA DELLA REPUBBLICA"
CONFERISCO LE MEDAGLIE SPECIALI DELL'UNIONE MONDIALE DEI POETI AI SEGUENTI AUTORI:
- MARIA ROSA ONETO - STELLA D'ORO AL MERITO
- IRENE SCHIBUOLA - STELLA D'ORO AL MERITO
- NATASA BUTINAR (A CAUSA DELLA CATTIVA TRADUZIONE PERDE LA STELLA D'ORO) - STELLA D'ARGENTO AL MERITO
- ANGELA PAOLA BARONI - STELLA D'ARGENTO AL MERITO
- ERNESTO CARDOSI - STELLA D'ARGENTO AL MERITO
- PROF.SSA ROSELLA LUBRANO - STELLA D'ARGENTO AL MERITO
- ROSSELLA FALABELLA - STELLA D'ARGENTO AL MERITO
- GLORIA FERRARI - STELLA D'ARGENTO AL MERITO
- PAOLA CONFALONIERI - STELLA DI BRONZO AL MERITO
- RITA DONATINI - STELLA DI BRONZO AL MERITO
- PROF.SSA CETTI PARATORE - STELLLA DI BRONZO AL MERITO
----------
SEGNALAZIONI DI MERITO (SENZA MEDAGLIE)
- FRANCESCO CURRO
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RISULTATI DELLA GARA INTERNAZIONALE DI POESIA DEL MESE DI GIUGNO 2015 (GARA ORDINARIA DELL'ALBO D'ORO)
PROCLAMO VINCITORE DELLA PRESENTE EDIZIONE con la lirica "Fumo grigio":
1) Prof. di lettere in Argentina, giornalista, scrittore, poeta, regista, Cav templare NINO AMATO (Giudizio 9,50)
Per la perfezione della forma e dei contenuti enunciati. Ottimo il
ritmo, ottimo il Patos, moderno ed originale lo stile. "CAMPIONE IN
CARICA"
2) Dott. Luigi Iorio (noto scrittore e poeta italiano premiato) - Giudizio 9,48.
Lirica di altissimo livello (Perfezione dei contenuti e della forma).
3) CAVALIERE ORDINE SOVRANO E MILITARE DEL TEMPIO DI JERUSALEMME
Giovanni Barone (fondatore della corrente letteraria poesipittura) -
Giudizio 9,47.
Lirica di altissimo livello (Perfezione dei contenuti).
-----------------------------------
4) Dott.ssa Maria Giulia Taccari (Poetessa) - Giudizio 9,45
Lirica di altissimo livello (Rasenta la perfezione dei contenuti e della forma).
5) Dott.ssa Sabrina Garbini (Poetessa premiata) - Giudizio 9,44
Lirica di alto livello (Rasenta la perfezione dei contenuti).
5) Dott.ssa Marina Liberti (Poetessa) - Giudizio 9,44
Lirica di alto livello (Perfezione di stile).
6) Prof.ssa di italiano Rosella Lubrano (Potessa premiata) - Giudizio 9,43
Lirica di alto livello (Rasenta la perfezione della forma)
7) Dott. Sebastiano Impalà (noto poeta italiano premiato) - Giudizio 9,42
Lirica di alto livello.
8) Dott.ssa Stefania Dian (Poetessa) - Giudizio 9,40
Lirica di alto livello.
----------------------------------------------------------------------------------------------PREMIO
SPECIALE DELLA GIURIA PER IL "PATOS":
Sig. ENRICO DEL GAUDIO (Noto poeta italiano premiato)
----------------------------------------------------------------------------------------------
"SEGNALAZIONI DI MERITO, MOLTO MERITEVOLI, A PARI MERITO"
- Annunziata Terracciano;
- Ernesto Cardosi;
- Eugenio Bertini;
- Mario Ventafridda;
- Prof. di lettere in Grecia: Grigorios Koliopoulos
- Dott. Francesco Rigano
------------------
"SEGNALAZIONI DI MERITO A PARI MERITO":
- Gigliola Vezzelli;
- Natasa Butinar;
- Anna Cappella;
- Cetti Paratore;
- Maria Rosa Benedetti;
- Roberto De Ponti;
- Giovanni Aurelio
- Irene Schibuola
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
"GARA INTERNAZIONALE DI INIZIO ESTATE"
PROCLAMO VINCITRICE DI QUESTA EDIZIONE:
1) SIG.RA ANGELA PAOLA BARONI;
2) SIG. ROBERTO DE PONTI;
3) SIG.RA RITA COLINI
----------
SEGNALAZIONI DI MERITO (A PARI MERITO)
- SIG.RA GLORIA FERRARI;
- PROF.SSA ROSELLA LUBRANO;
- SIG.RA CLARETTA FRAU
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
RISULTATI DELLA GARA INTERNAZIONALE DI POESIA DEL MESE DI LUGLIO 2015 (GARA ORDINARIA DELL'ALBO D'ORO)
PROCLAMO VINCITRICE DELL`EDIZIONE DI LUGLIO 2015
1) DOTT.SSA LUCIA DE CICCO – CAMPIONESSA DELL`ALBO D`ORO IN CARICA – Giudizio 9,50;
2) DOTT.SSA ANGELA ANIELLO e PROF.SSA ROSELLA LUBRANO – Giudizio 9,45;
3) Dott. Luigi Iorio, Dott. Roberto De Ponti, Dott.ssa Nerina Ardizzoni – Giudizio 9,40;
——————————————–
4) Dott. Nuccio Corriale, Prof. Grigorios Kolioupoulos e Chiara Oliveri – Giudizio 9,30;
5) Dott.ssa Giusi Pontillo e Dott.ssa Gloria Ferrari – Giudizio 9,25;
6) Dott.ssa Maria Rosa Schiano – Giudizio 9,20
————
SEGNALAZIONI DI MERITO (Giudizio 9,15):
– Rosa Massaro;
– Sabrina Garbini;
– Irene Schibuola;
– Mario Ventafridda;
– Natasa Butinar;
– Annunziata Terracciano;
– Carlo Rocchi;
– Francesco Rigano;
– Concetta Paratore;
– Maria Rosa Oneto;
– Rita Colini;
– Stefania Dian;
– Francesco Paolo Catanzaro;
– Pullano Antonietta;
– Maria Rosa Chiarello;
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
RISULTATI DELLA PRINCIPALE GARA DEL MESE D'AGOSTO 2015 (ALBO D'ORO):
PROCLAMO VINCITRICE DELLA PRESENTE EDIZIONE:
"Per la sobrietà dello stile, che accompagna elegantemente un testo
poetico, semplice ma profondo, corretto sia nella forma che nei
contenuti enunciati"
1) Prof.ssa di italiano Gigliola Magnetti - CAMPIONESSA IN CARICA
-------
2) Dott.ssa Anna Cappella (per lo studio accurato della forma e dei contenuti enunciati);
3) Prof.ssa Concetta Paratore (per la profondità dei contenuti enunciati).
------------------------
Poeti meritevoli:
- Maria Rosa Oneto
- Rosa Massaro;(poesia BOUGANVILLEA)
- Maria Morganti Privitera;
- Claudio Mecenero;
- Maria Grazia Ignoto;
- Rosa Maria Chiarello;
- Prof. Grigorios Koliopoulos (Γρηγόρης Κολιόπουλος)
- Dott. Luigi Iorio;
- Roberto De Ponti;
- Gloria Ferrari;
- Sabrina Garbini;
- Francesco Curro;
- Rita Donatini;
- Rosella Lubrano;
- Anna Parillo
07/10/2015 22:50
Condivisione di haiku e commenti
Lavoro di condivisione nel gruppo Haiku: semplicità, serenità, silenzio
"1)motivi oppure occasioni che hanno portato alla ispirazione;
2) analisi del componimento con motivazione sulle scelte di posizione
dello stacco ( o degli stacchi ), nonché su quelle lessicali;
3) rievocazione delle emozioni provate da cui sono nati i versi ( non obbligatorio se si entra in una sfera intima e privata );
4) motivazione delle ragioni ( emotive, poetiche o altro ) che spingono l'autore a ritenere particolarmente cari quegli haiku."
Non so se questi miei haiku rispettino tutte le regole… Sono momenti di silenzio, per gustare un paesaggio, per riflettere e fissare un mio pensiero in 17 sillabe. Mi trovo bene in questo gruppo e sto imparando molto specialmente in questi lavori di condivisione.
1)
Voci di bimbi
Primo giorno di scuola
Ero maestra
1) Esprime dei ricordi…le voci dei bimbi, i loro sguardi in attesa,qualche lacrimuccia… ed ogni primo giorno di scuola, in prima elementare, era sempre un’emozione anche per me. Il kigo, il primo giorno di scuola. Lo stacco,“Ero maestra” esprime la nostalgia per la scuola che è stata la mia vita, vissuta con passione per più di 40 anni. E nella scuola ho iniziato a scrivere i primi haiku, insieme ai bambini, contavamo le sillabe, scandite anche dal battito delle mani. Allora mi serviva per agevolare la comprensione della sillabazione ortografica, ma mi è sempre piaciuto questo tipo di componimento breve, che mi porta a delle profonde riflessioni e a una ricerca di parole semplici, in cui riesco a dire e non dire tutto quello che provo in determinati istanti. Sottolineo “non dire”, perché sono molto riservata e, mi piace molto la poesia dell’ermetismo, voglio lasciare libera interpretazione a chi mi legge.
2)
Cala il sole
dipingendo il mare
di meraviglia
Il tramonto sul mar Tirreno: mi piace scattare foto per catturare la stupenda colorazione dell'acqua e del cielo, con effetti molto suggestivi e unici. In quella meraviglia scivolano i miei pensieri, diradando ogni nube nella mia mente e aprendo uno spiraglio di poesia. Molti miei haiku si ispirano al mare, a quel senso di infinito, “orizzonte e sorgente… Il mare. Sembrava uno spettatore, perfino silenzioso, perfino complice. Sembrava cornice, scenario, fondale. Ora lo guardo e capisco: il mare era tutto. È stato, fin dal primo momento, tutto. Lo vedo ballare intorno a me, sontuoso in una luce di ghiaccio, meraviglioso mostro infinito. ..” ( Da oceano mare di Baricco ) Il Kigo: il tramonto Lo stacco: i riflessi di luce nel mare in contrasto con il calar del sole. 3) Sul mare vela
di ali di gabbiani
culla l'estate Amo molto il mare e trascorro tutte le estati in Calabria da molti anni. Ho vissuto momenti di vacanze felici con la mia famiglia e in compagnia di amici. Mare calmo,gabbiani, un’estate rilassante in cui mi cullo tra ricordi e nostalgia. 4)
Luce d’estate
ricama tra i rami
sogni sfioriti
Un’estate triste, al mare, sfioriscono i sogni…e allora per scacciare il buio dei pensieri, mi metto al pc in giardino e, guardando il sole tra i rami vedo un ricamo fatto di luce e di ombre, così nasce questo haiku che mi è particolarmente caro, perché è riuscito a donarmi un attimo di serenità in un periodo molto triste.
5)
In autunno
le gazze a rapire
l’ultimo sole
Questo haiku, come anche gli altri, per me costituisce l’occasione per riflettere sullo scorrere dell’esistenza, la gazza ladra che rapisce l’ultimo sole dell’autunno è la perdita di una persona cara.
· Littoria Gandolfi Una scia di malinconia pervade i tuoi haiku, tutti bellissimi; nostalgia per i tuoi bambini al primo giorno di scuola, per le vacanze sul mare d'estate con i lunghi tramonti, e tanta tristezza cui dai volto con l'immagine di quella nera gazza ladra.Mi hai rapito il cuore!!
·
· Maria Teresa Sisti Grazie Rosa per questa bella condivisione...belli tutti gli haiku ma nel primo ho sentito una nostalgia diversa...forse perché quel primo giorno di scuola manca anche a me, non come maestra ma come mamma, il tempo viaggia troppo veloce e queste piccole quotidianità ormai passate ai tempi davano tanta gioia.
·
· Alessandra Centinari delicati, suggestivi e maliconici.Il mare nelle tue corde e nei tuoi pensieri..un primo giorno di scuola senza età, ma che lascia un vuoto dentro di te, e la gazza, "ladra", in questo caso di anime... molto belli!!
·
Andreina Pilia Belli gli haiku , essenziali e si, malinconici , ma con un velo di serenità ricercata e trovata anche nei momenti più tristi .Grazie Rosa .
Resi Fontana C'è nei tuoi haiku un senso di stupore in po' malinconico nell'osservare il mondo intorno a noi. E'bello saper ancora provare meraviglia per il sole che cala sul mare!
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12/10/2015 23:02
La vita oscilla
Leggendo Montale.. quanto è attuale
(Eugenio Montale Genova 12/10/1896 – Milano 12/9/1981 - Premio Nobel per la letteratura 1975)
La vita oscilla
tra il sublime e l'immondo
con qualche propensione
per il secondo
ne sapremo di più
dopo le ultime elezioni
che si terranno lassù
o laggiù o in nessun luogo
perché siamo già eletti
tutti quanti
e chi non lo fu
sta assai meglio quaggiù
e quando se ne accorge
è troppo tardi.
Les jeux sont faits
dice il croupier, per l'ultima volta
e il suo cucchiaione
spazza le carte.
22/10/2015 13:22
Visita agli scavi archeologici di Pompei
In una tiepida giornata di ottobre ho voluto rivisitare gli scavi di Pompei e me la sono veramente goduta questa volta...senza scolaresche a cui badare!
Ho scattato delle foto che ho voluto condividere in questo video.
"Gli scavi archeologici di Pompei hanno restituito i resti della città di Pompei antica, presso la collina di Civita, alle porte della moderna Pompei, seppellita sotto una coltre di ceneri e lapilli durante l'eruzione del Vesuvio del 79, insieme ad Ercolano, Stabiae ed Oplonti.
I ritrovamenti a seguito degli scavi, iniziati per volere di Carlo III di Borbone, sono una delle migliori testimonianze della vita romananonché la città meglio conservata di quell'epoca; la maggior parte dei reperti recuperati (oltre a semplici suppellettili di uso quotidiano anche affeschi , mosaici e statue), è oggi conservata al museo archeologico nazionale di Napoli ed in piccola quantità nell'Antiquarium di Pompei, attualmente chiuso: proprio la notevole quantità di reperti è stata utile per far comprendere gli usi, i costumi, le abitudini alimentari e l'arte della vita di oltre due millenni fa.
Il Foro di Pompei, poco lontano da Porta Marina, era il cuore della città: fu sistemato nel II secolo a.C., abbattendo le numerose botteghe che lo circondavano e l'enorme piazza fu abbellita con statue, mai ritrovate, di dei o di cittadini illustri; a delimitare lo spazio del foro erano gli archi onorari: se ne conservano tre ed avevano una funzione puramente scenica, rivestiti completamente in marmo ed erano dedicati ad Augusto, a Tiberio e a Caligola Il transito dei carri era interdetto ed una parte, sul lato ovest, era riservata agli oratori. Intorno al foro si affacciavano gli edifici più importanti della città, come quelli dell'Amministrazione Pubblica, dove si riunivano le personalità politiche, costruiti al periodo precedente all'80 a.C. e ristrutturati a seguito del terremoto del 62; la Basilica, riservata alla giustizia e alle faccende economiche, fu costruita nel II secolo a.C. e presenta una piantarettangolare, divisa in tre navate, dove restano tracce di decorazioni ; la Mensa Ponderaria, ossia l'ufficio della misurazione delle capacità e del peso: era costituita da due banchi soprapposti, con cavità di diverse misure e aperture per la fuoriuscita del prodotto misurato; ed ancora il Tempio di Apollo, di Vespasiano e quello di Giove, il Santuario dei Lari Pubblici e le Terme del Foro.
La Casa del Fauno risale al II secolo a.C. anche se fu notevolmente ampliata nel secolo successivo: ha una superficie di circa tremila metri quadrati ed è così denominata per il ritrovamento di una statua in bronzo raffigurante un fauno, al centro dell'impluvium. Sicuramente una delle maggiori dimore di Pompei, ha due giardini con peristilio e due atri ed era decorata con affreschi in primo stile e pavimentata con mosaici, tra cui quello dell'esedra, raffigurante la battaglia tra Dario e Alessandro, oggi al museo archeologico nazionale di Napoli[38].
La Casa del Poeta Tragico fu scavata tra il 1824 ed il 1825 ed ha delle dimensioni ridotte rispetto alle altre grandi case di Pompei: All'ingresso è collocato un mosaico che reca la scritta:« CAVE CANEM »
All'interno erano presenti diversi affreschi poi staccati e conservati al museo nazionale di Napoli, come la scena di prove teatrali, da cui la casa prende il nome, oppure episodi dell'Iliade. La casa inoltre venne scelta come modello per il romanzo di Edward Bulwer-Lytton Gli ultimi giorni di Pompei[44].
La vita quotidiana dei pompeiani e loro attività politiche e commerciali si svolgevano in luoghi separati, con sedi ben definite.
L'Anfiteatro di Pompei fu costruito tra l'80 ed il 70 a.C. ed, in seguito, ristrutturato dopo il terremoto del 62]: risulta essere uno dei più antichi, nonché uno dei meglio conservati al mondo ed aveva una capienza di circa ventimila persone. All'esterno presenta un ordine inferiore ad archi ciechi, realizzati in opera incerta, mentre l'ordine superiore presenta archi a tutto sesto. L'arena è in terra battuta ed è divisa dalla platea da un parapetto altro circa due metri, che, prima dell'eruzione, era affrescato con immagini di lotte tra gladiatori; la cavea è divisa in tre zone, destinata ai diversi ceti sociali degli abitanti della città e l'intero complesso disponeva di un velarium che veniva utilizzato per proteggere gli spettatori dal sole o dalla pioggia.
Il Teatro Grande fu costruito durante l'epoca sannita e subì nel corso degli anni numerosi rifacimenti: realizzato in opus incertum, con una tipica architettura greca, era in grado di ospitare circa cinquemila spettatori[66]. La zona dell'orchestra è disposta a forma di ferro di cavallo, la cavea è divisa in tre ordini e tutta la struttura poteva essere coperta da un velarium; la scena fu ricostruita dopo il terremoto del 62, in opera laterizia ed era decorata con marmi e statue, mentre lo sfondo voleva imitare un palazzo principesco[66]. Il Teatro Piccolo, chiamato anche Odeion, fu costruito intorno all'80 a.C. ed era in grado di ospitare un pubblico di circa milletrecento persone: al suo interno venivano declamate poesie e si svolgevano spettacoli musicali. La struttura ricorda quella del Teatro Grande, con piantasemicircolare: la cavea divisa in due parti, con le gradinate decorate da talamoni, mentre l'orchestra è pavimentata in marmo[67]. Il Quadriportico dei Teatri fu costruito intorno all'80 a.C. ed era utilizzato come foyer per gli spettatori del Teatro Grande; a seguito del terremoto del 62 venne riconvertito in palestra per gladiatori e lungo le mura perimetrali, dove prima era un colonnato, fu aggiunto un secondo piano, utilizzato come alloggio per i combattenti e luogo per gli allenamenti: durante la sua esplorazione furono trovati diversi cadaveri tra cui un bambino di pochi giorni posto in una giara ed una matrona con un grosso quantitativo di gioielli.
Le Terme Stabiane erano il complesso termale più antico della città: risalivano infatti al IV-III secolo a.C. ed avevano subito nel corso degli anni numerosi rifacimenti. Nella parte est, divisi in due sezioni, per uomini e donne, sono l'apodyterium, il frigidarium, il calidarium e il tepidarium, oltre alle fornaci: tutta la pavimentazione era completamente riscaldata; a nord è posta una latrina, mentre ad ovest una piscina. Si conservano raffigurazioni in stucco, tipiche del quarto stile, di soggetti mitologici e personaggi pompeiani[69]. Le Terme del Foro, costruite intorno all'80 a.C. seguivano come modello quelle Stabiane ma offrivano prezzi più vantaggiosi: possedevano un apodyterium, un frigidarium, un tepidarium, riscaldato con un braciere, un calidarium ed una palestra porticata; le decorazioni sono in stucco e raffigurano per lo più figure mitologiche e partizioni geometriche[70]. Le Terme Centrali, nei pressi di Via di Nola, erano un complesso termale ancora in costruzione al momento dell'eruzione: mancavano infatti le fornaci, così come il giardino, la piscina e la palestra non erano stati ancora sistemati; nei pressi dell'ingresso principale sono presenti due piccoli ambienti che avrebbero dovuto servire da biglietteria e guardaroba[71]. Le Terme Suburbane erano di proprietà privata e furono costruite nel I secolo a.C., fuori le mura della città: oltre ai normali ambienti avevano anche una piscina calda ed una fredda, quest'ultima ornata da una finta grotta da cui sgorgava acqua[72]; interessante l'affresco in quarto stile dello spogliatoio, ossia sedici pannelli raffiguranti scene erotiche, tra cui uno con protagonista due donne, unico esempio nella pittura romana" da Wikipedia.
26/10/2015 19:08
expo 2015
Sono andata all' Expo un sabato di ottobre. Ho visitato pochi padiglioni perché ho voluto evitare le lunghissime code. Ho camminato per il Cardo e il Decumano guardando i padiglioni dall’esterno e devo dire di aver avuto la sensazione di un allestimento veramente spettacolare, in cui si sono potute incontrate diverse culture di popoli provenienti dai 140 paesi del mondo.
Tutto molto bello e sfarzoso, padiglioni dalle architetture molto particolari e complesse, in una cittadella di un milione di metri quadrati che, vista da una terrazza, mi è sembrata un grosso luna park, con un fiume di visitatori, un vero “popolo”: bambini, vecchi, giovani, famiglie!
La sfida dell’Expo di Milano 2015, voleva essere quella di
creare un dibattito e un confronto a livello globale per trovare
soluzioni adatte a garantire a tutti cibo sano e sicuro, a diffondere
uno stile di vita salutare e a creare un sistema di produzione di cibo
che sia sostenibile per l’Uomo e per il Pianeta.
Non so se si sia riusciti a raggiungere gli obiettivi,penso che sia stata un'ottima occasione per riflettere e trovare soluzioni alle contraddizioni del nostro mondo: se da una parte c’è ancora chi soffre la fame (circa 870 milioni di persone denutrite nel biennio 2010-2012), dall’altra c’è chi muore per disturbi di salute legati a un’alimentazione scorretta e troppo cibo (circa 2,8 milioni di decessi per malattie legate a obesità o sovrappeso). Inoltre ogni anno, circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo vengono sprecate.
Per questo motivo servono scelte politiche consapevoli, stili di vita sostenibili e, anche attraverso l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, sarà possibile trovare un equilibrio tra disponibilità e consumo delle risorse.
01/11/2015 09:21
Un pensiero per i nostri Angeli
Fiori recisi,
rinati sulle tombe,
da una lacrima,
intrisa di ricordi.
Una preghiera
verso il Cielo,
tra le nebbie
dell’autunno,
alla ricerca
di un’essenza,
di un’immagine
dispersa nel tempo,
da serrare
nel silenzio del cuore
sotto un velo d’amore.
09/11/2015 20:26
Laghi di MONTICCHIO
Riflessi dell'autunno nei laghi di Monticchio-Rionero PZ
14/11/2015 18:32
Massacro terroristico a Parigi
UOMO DEL MIO TEMPO
Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
Quando il fratello disse all’altro fratello:
«Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
Salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.
Salvatore Quasimodo
26/11/2015 12:01
La poesia di Edoardo Sanguineti
Per la Gara internazionale di poesia dedicata al grande poeta Edoardo Sanguineti
Poesia dipinta e scolpita
nella grafica dei versi,
incisa tra parentesi tonde,
svincolata dalla punteggiatura
e da ogni regola convenzionale,
in un ritmo continuo e crescendo,
andante, vivace e allegro con brio,
si conclude infine coi due punti
ma all’infinito vuole proseguire.
Poesia dalla voce leggera,
trasmette della vita ogni piacere
e in un gioco di parole
sa divertire, graffiare e ironizzare;
guarda al mondo e all’universo
e tra rime e allitterazioni
denuncia l’impossibilità di comunicazione
e dell’uomo l’alienazione.
Poesia acuta, dotta, istrionica,
inquieta, tagliente, autoironica,
“giornaliera” e “giornalistica”,
passionale e “praticabile” ,
è vissuta in “clandestinità”
ed ha disegnato un’epoca,
l’epoca dell’eccentricità,
della contestazione e sperimentazione.
Poesia della neoavanguardia,
frammentaria e reazionaria,
che usa parole “mistilingue” in libertà
e denuncia il caos della nostra società.
Poesia che sconvolge le coscienze,
mi conduce a nuove conoscenze
e all’amara riflessione
sulla mercificazione della comunicazione.
R M 20/11/2015
Giudizio 9,35
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01/12/2015 18:27
Il postino di Neruda di Antonio Skármeta
Rileggendo Il postino di Neruda un romanzo di Antonio Skármeta pubblicato nel 1986.
Il titolo originale è Ardiente Paciencia, sebbene il libro sia più conosciuto nei paesi latino-americani con il titolo El cartero de Neruda
Al romanzo è ispirato il film con Massimo TroisiIl postino, del 1994.
TramaIl racconto si svolge nel giugno del 1969 nel piccolo villaggio di Isla Negra, vicino alle coste del
Mario Jiménez, isolano figlio di un pescatore, avendo già la bicicletta e sapendo leggere, accetta una proposta di lavoro come postino locale e l'unica persona a cui deve consegnare la posta è il famoso poeta
Mario considera quest'uomo come un maestro
e un giorno acquista abbastanza coraggio per intavolare una
conversazione con Neruda e i due diventano buoni amici. Il poeta vede
nel ragazzo un'ingenuità che imparerà ad apprezzare e ad amare; sarà
infatti ben disposto ad offrirgli il suo pieno appoggio nell'imparare
l'arte della poesia alimentando il suo interesse e insegnandogli il
valore di una metafora.
Nel villaggio, Mario incontra Beatriz Gonzàlez, la figlia
della barista locale, Rosa vedova Gonzàlez. Beatriz è fredda e distante
con lui, e il giovane si blocca ogni volta che cerca di parlarle. Con
l'aiuto di Neruda, Mario supera le sue timidezze e inizia a corteggiare
la fanciulla che infine si innamora, con il disappunto della madre.
Neruda viene candidato alla presidenza per il Partito Comunista del
Cile, ma ritorna a Isla Negra quando il suo ruolo viene ceduto a Salvador Allende.
Alcuni mesi dopo, in seguito ad un incontro clandestino fra Beatriz e Mario trasformatosi in un rapporto estremamente passionale tra i due, ella scopre di essere incinta. I due si sposano, sempre con il disappunto di Rosa, che chiede invano l'aiuto di Neruda, nominato per altro testimone di nozze da Mario. Salito al potere il partito di Allende, Neruda parte per ricoprire la carica di ambasciatore in Francia, ma prima di andarsene dona a Mario un volume completo delle sue opere.
Operai arrivano a installare l'elettricità al villaggio e il bar di Rosa diventa un ristorante per loro e per la crescente attività turistica. Poiché Neruda è lontano, non serve più un postino e Mario trova lavoro come cuoco nel ristorante. Passati alcuni mesi, Mario riceve un pacco da parte di Neruda contenente un registratore a cassette. Neruda è nostalgico della propria patria e gli chiede di registrare i suoni dell'isola per poi farseli spedire. Tra le altre cose, Mario registra il battito cardiaco del figlio Pablo Neftalì Jiménez Gonzàlez che ancora deve nascere.
Segretamente Mario ha risparmiato abbastanza soldi per
acquistare un biglietto aereo alla volta della Francia, ma deve
rinunciare ai suoi sogni quando nasce il figlio. Intanto viene
annunciato che Neruda ha vinto il Premio Nobel per la letteratura e
Mario festeggia con il resto del villaggio organizzando una festa al
ristorante di Rosa.
Neruda ritorna qualche tempo dopo, gravemente ammalato. Mario intende inviare una poesia per il concorso indetto dalla rivista La Quinta Rueda, e cerca l'aiuto del fidato amico. Il poeta, all'insaputa del ragazzo, si trova sul letto di morte. Pur non riuscendo a vedere Neruda, Mario decide ugualmente di inviare la propria migliore poesia, ovvero "Ritratto a matita di Pablo Neftalì Jiménez Gonzàlez", il cui titolo viene giudicato originale da egli stesso.
L'assedio militare a causa del colpo di Stato contro Allende (il cosiddetto Golpe cileno)
da parte delle forze oppositrici raggiunge Isla Negra; Mario richiede e ottiene nuovamente il lavoro di postino per rivedere l'amico Neruda. Mentre gli elicotteri sorvolano la zona, Mario si intrufola in casa del poeta, trovandolo morente sul suo letto. Il ragazzo gli legge un telegramma che aveva portato con sé dall'ufficio postale, in cui lo Stato Messicano offriva asilo al poeta e alla sua famiglia. Ma Neruda, sapendo di essere ormai in punto di morte, pronuncia a Mario le sue ultime parole, racchiuse in una poesia; viene successivamente trasportato in ambulanza in ospedale dove muore alcuni giorni dopo, più precisamente il 23 settembre 1973.
Poco dopo la morte di Neruda, Mario viene avvicinato da Labbé, un generale locale appartenente alla destra, che gli chiede di venire con lui per fargli alcune domande di routine. Mentre Mario entra in macchina, percepisce in sottofondo la radio che annuncia l'occupazione da parte della polizia di molte case editrici, inclusa La Quinta Rueda.
Nell'epilogo, l'autore parla del passato concorso poetico con uno degli editori de La Quinta Rueda, il quale ricorda come vincitore un certo Jorge Tellier. Quando l'autore tenta di fargli richiamare alla memoria la poesia di Mario, l'editore spiega di non rammentarsene. L'autore conclude la storia bevendo una tazza di caffè amaro.
Mi è piaciuto molto rileggerlo, è quasi una poesia e si legge con facilità perchè usa un linguaggio molto semplice e vivace, con molti dialoghi e bellissime descrizioni del paesaggio cileno.
Riporto alcune frasi:
" In conclusione devo dire agli uomini di buona volontà, ai
lavoratori, ai poeti, che l'intero avvenire è espresso in quella frase
di Rimbaud: soltanto con ardente pazienza conquisteremo la splendida
città che darà luce, giustizia e dignità a tutti gli uomini.
Così la poesia non avrà cantato invano."
“La poesia non è di chi la scrive, è di chi gli serve!”
10/12/2015 19:50
Al mio paese
GARA INTERNAZIONALE ALLA MEMORIA DI CESARE PAVESE
“...un paese vuol dire non essere mai soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo che anche quando non ci sei resta ad aspettarti». Da "la luna e i falò"
Il mio paese
mi attende
e le strade di sassi
e le case di pietra
e la grande piazza,
che di un castello
era stato un fossato.
C’è qualcosa di mio
nella terra in campagna
fra le foglie d’estate
“che stormivano al buio
e la vita era un’altra,
di vento, di cielo
e di foglie e di nulla”.
Si credeva alla luna,
al suo ritmo e agli influssi
e la terra appariva
dal volto bruciato
al falò delle stoppie.
“Crescere vuol dire andarsene,
invecchiare,
veder morire"
ma comunque
bisogna tornare
a quel paese che attende.
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17/12/2015 11:22
Non avrai vissuto invano
"GARA INTERNAZIONALE DI POESIA DELL'U.M.P. IN MEMORIA DELLA POETESSA EMILY DICKINSON
Silvano Cavaliere BortolazziPROCLAMO VINCITRICE:
1) ROSA MASSARO - GIUDIZIO 9,45 "PER LA DELICATEZZA DEI VERSI ENUNCIATI IN STILE EMILY DICKINSON"
Non avrai vissuto invano
Non avrai vissuto invano
se riesci a scoprire
sorsi di vita
nel tuo"universo domestico",
nel dono scarlatto di un fiore,
nel “gomìtolo d'argento” di un ragno
che sdipana il suo“filo di perla”.
Non avrai vissuto invano
se il valore del tuo Essere
pesa un “ Grammo di Cielo”
e tutto ciò che esiste è amore,
amore tra il giorno e la notte,
tra il vespro e l'aurora,
tra l’ape e il fiore.
Non avrai vissuto invano
se riesci a scoprire
nella bellezza di un’alba
o nell’amaranto del tramonto
il sottile mutar delle cose
e l’incertezza della vita mortale,
se la tua fede “adora quel Buio”
che dalle solenni abbazie
“riversa Resurrezione”.
!2/12/2015
RM
Giovanni Ciancia È la conseguenza della
"Creatio ex nihilo " laddove ci sentiamo creature in virtù di una
iniziativa gratuita di Dio che,nel crearci, immette in noi una Sua
scintilla, una Sua orma.
È una riflessione seria sul senso della vita! Complimenti!
19/12/2015 22:39
Presepe vivente Matera 8/12/2015
21/12/2015 19:39
Ultimo raggio di luce
Ultimo raggio di luce
Al crepuscolo
un palpito d'ombre
e l’ultimo raggio di sole
che unisce il cielo alla terra.
Sfumano
gli alberi spogli
in questo tardo autunno
e svanisce l’orizzonte
nel baleno di un istante,
così
la nube di pensieri
aggrovigliati
nel magico arcobaleno
dell’Infinito.
E
prima che scenda la notte
a stringermi
nella sua corolla di tenebre,
nella magia del silenzio,
respiro l’Immenso
e cerco parole di poesia
sull’orlo di un sogno segreto
sospeso
in quell’ultimo raggio di luce.
18/12/2015
23/12/2015 20:19
Buon Natale!
E' Natale - Madre Teresa di Calcutta
E’ Natale ogni volta
che sorridi a un fratello
e gli tendi la mano.
E’ Natale ogni volta
che rimani in silenzio
per ascoltare l’altro.
E’ Natale ogni volta
che non accetti quei principi
che relegano gli oppressi
ai margini della società.
E’ Natale ogni volta
che speri con quelli che disperano
nella povertà fisica e spirituale.
E’ Natale ogni volta
che riconosci con umiltà
i tuoi limiti e la tua debolezza.
E’ Natale ogni volta
che permetti al Signore
di rinascere per donarlo agli altri.
03/01/2016 23:00
La fiamma del camino
Secondo Livello della Gara Internazionale di Poesia
La fiamma del camino
Brucia la fiamma
nel camino
e riscalda il freddo
della sera.
Le capriole di fumo
giocano
a rimpiattino
con le scintille,
e scrivono
apostrofi di silenzio,
nel cammino del vento,
seguendo
una rotta incerta,
sospesa
tra nubi di malinconia,
diffusa
sul velo dei ricordi,
da appuntare
tra versi di nostalgia,
come fiori recisi.
2/01/2016
Passa il turno p 9,20
06/01/2016 19:48
L’alba del nuovo anno
L’alba del nuovo anno
L’ultimo raggio di luna
come un fantasma
si dilegua
tra la nebbia,
all’alba
dell’anno nuovo
e ricama,
tra cristalli di stelle,
ai vetri ancora ghiacciati,
capitoli di nuova vita,
da sfogliare
tra le righe dei giorni.
Un’alba nuova
da inseguire
tra nubi di incertezze,
da scoprire
in nuovi orizzonti,
tra dune di deserti assolati
e
trovare rifugio
nell’oasi
delle pieghe dell’animo,
per liberare un’emozione,
come crisalide,
che si schiude
in un germoglio di poesia,
per stupirsi
del miracolo della vita.
11/01/2016 10:25
Non importa in quanti pezzi sia frantumato il tuo cuore
Non importa in quanti pezzi sia frantumato il tuo cuore.
La Vita va avanti e non aspetta che tu lo ricomponga.( Paulo Coelho)
Scrollan la pioggia
in un soffio di vento
i fiori violati
da quel marzo inclemente
e danzano i petali
nell’ultimo respiro
di un tempo trascorso,
di sogni vissuti.
Gocce di pioggia
si perdono
nel vuoto infinito.
Lacrime del Cielo
si uniscono
al pianto del cuore
a lenire il dolore
e vibrano
come collane di perle
tra echi di poesia
nella solitudine della notte,
abbagliando il mio sguardo
smarrito nell'Universo.
RM Marzo 2014
15/01/2016 13:20
QUICHE con BIETOLE
Buongiorno, oggi vi propongo questa sfiziosa quiche con bietole, una gustosa torta salata realizzata con pasta al vino e farcita con bietole, uova, formaggio e ricotta, un piatto che può essere considerato come unico sia per pranzo che per cena per la completezza dei suoi ingredienti, io l’ho provata anche con le zucchine e con i carciofi, ogni volta un sapore diverso per una bontà davvero unica!
Ingredienti per la pasta al vino:
Ingredienti per il ripieno:
200 gr. di bietoline sale q. b. (da aggiungere quando si lessano le bietole) 100 g. di ricotta 2 uova 100 g. di latte 30 g. di parmigianoProcedimento:
Mondare le bietole e tagliarle in lunghezza e in larghezza, far bollire dell’acqua in una capiente pentola, aggiungere il sale e lessare la verdura.
Una volta cotta, scolarla e lasciarla nel colino affinchè perda l’acqua di cottura e si raffreddi.
Adesso prepariamo la pasta al vino…
Mettere la farina in una coppa capiente e aggiungere pian piano il vino, l’olio e il sale, (volendo potrebbe anche essere usato l’olio evo, il sapore sarà molto più deciso, comunque ottimo!)
Impastare fino ad ottenere un impasto omogeneo e stendere con l’aiuto di un matterello, è un impasto morbido e si stende molto facilmente
Una volta steso, arrotolare l’impasto attorno al matterello e posizionarlo sulla pirofila, farlo aderire per bene e bucherellarlo con una forchetta.
Stendere le bietole scolate e ben strizzate sulla base e mettere in una coppa le uova, il latte, la ricotta (schiacciata con una forchetta) e il parmigiano amalgamandoli come se si preparasse una frittata.
Mettere il composto ottenuto sulle bietole, livellare con una forchetta e abbassare i bordi della base verso l’interno.
Coprire con un foglio di stagnola e mettere in forno caldo ad una temperatura di 180 ° per 40 minuti circa, a metà cottura togliere la stagnola per dare modo alla quiche di cuocere in modo omogeneo.
Ecco come si presenta appena sfornata….
Versione bimby:
Lavare le foglie di bietola e tagliarle in lunghezza e in larghezza. Inserirle nel boccale con mezzo misurino d’acqua e il sale. Cuocere 25 minuti 100° vel. Antiorario/soft.
Togliere le bietole dal boccale e metterle in un colino per far perdere loro l’acqua di cottura.
Nel frattempo preparare la pasta al vino….
Versare nel boccale l’olio e il vino, emulsionare: 10 sec., vel. 4
Aggiungere la farina e il sale, impastare: 1 min., vel Spiga .
Procedere come indicato sopra.
Ho preparato il composto senza ricotta, con parmigiano, pecorino, soppressata e tutto il resto.
29/01/2016 12:47
Jane Eire di Charlotte Bronte
Avendo visto ultimamente il film Jane Eire, ho voluto rileggere il
romanzo di Charlotte Bronte (1847),una storia d'amore autobiografica,in
cui l'amore è l'ascesa di due cuori, attraverso varie prove, verso la
verità.E' scritto in prima persona e ripercorre la vita della
protagonista fin dall'infanzia. I personaggi sono ritratti in modo tale
da sembrare veri e ben inseriti nella società del tempo.Attraverso la
protagonista, la scritrice, fa delle osservazioni sul carattere dei
personaggi e delle bellissime descrizione dei luoghi dove si svolgono i
fatti.Insomma una bella fiaba romantica distensiva, che è riuscita a
prendermi per tutte le 466 pagine(ed tascabile) nostante ne conoscessi
in anteprima la trama.
Allego il commento di Giuseppe Tomasi di Lampedusa
<<Jane Eyre, uno dei più singolari romanzi del tempo, nel
quale l’inesperienza è diventata originalità, la vita oppressa e
conculcata dell’autrice diviene origine del primo manifesto femminista,
della prima proclamazione dei diritti della donna a non esser più,
come Charlotte dice, “the male’s cattle”, il bestiame del maschio. Nel Jane
Eyre l’autrice si rivela padrona della propria tecnica e produce un
libro pieno di fuoco contenuto, uno dei romanzi più vitali e commoventi
che siano stati scritti».
"Non è la violenza che trionfa sull'odio, né la vendetta che meglio sana l'offesa."
"La vita mi sembra troppo breve per trascorrerla coltivando risentimenti e prendendo nota dei torti subiti. In questo mondo siamo tutti, e non possiamo non esserlo, carichi di colpe."
03/02/2016 22:54
FEBBRAIO
ACROSTICO FEBBRAIO
Fra gli alberi spogli un raggio di sole
Eliche di coriandoli al vento leggero
Bianca la neve ancora sui monti
Brucia la fiamma giù nel camino
Ricami di fumo nel cielo turchino
Ancora è inverno specie di sera
Il mandorlo è in fiore ma teme il gelo
Occhieggia la primula e fa primavera
07/02/2016 09:46
Poesia e haiku
Un lavoro di condivisione di poesia nel gruppo su FB Haiku: SERENITA', SEMPLICITA',SILENZIO
Ecco il mio lavoro!
Haiku
Al crepuscolo
Svanisce l’orizzonte
Sogno segreto
Poesia
Ultimo raggio di luce
Al crepuscolo
un palpito d'ombre
e l’ultimo raggio di sole
che unisce il cielo alla terra.
Sfumano
gli alberi spogli
in questo tardo autunno
e svanisce l’orizzonte
nel baleno di un istante,
così la nube di pensieri
aggrovigliati
nel magico arcobaleno
dell’Infinito.
E
prima che scenda la notte
a stringermi
nella sua corolla di tenebre,
nella magia del silenzio,
respiro l’Immenso
e cerco parole di poesia
sull’orlo di un sogno segreto
sospeso
in quell’ultimo raggio di luce.
Il crepuscolo con le sue evanescenze, confonde ogni forma del
passato e del presente e porta tanta tristezza e malinconia. Colgo
all’orizzonte qualcosa di indistinto in quell’abbraccio del cielo che
si unisce alla terra, un attimo fuggente ricco di ricordi e di
emozioni, chiaroscuri di una vita che va verso l’autunno.
E pur tra il groviglio dei miei pensieri riesco a cercare un alito di
ristoro nell’Immenso e con la mia fantasia evado sulle ali dei sogni in
cerca di parole di poesia o di 17 sillabe per comporre un haiku.
Tento di scrivere poesie in questi ultimi anni, poesie che raccontano
di me…un po’ di ciò che riesco a percepire in quel muto colloquio con
la parte più profonda del mio essere…ma forse riesco a esternare poco,
perché sono molto riservata e non molto espansiva; perciò mi trovo bene
in questo gruppo dove l’haiku è “semplicità, serenità, silenzio”.
Trovo rifugio nella poesia, alla ricerca di parole che possano
sgrovigliare quei tristi pensieri che mi stanno attraversando, parole
che possano donare un’emozione a me e, spero, anche a chi voglia
leggermi.
Accetto volentieri consigli per migliorarmi, mi trovo bene in questo
gruppo per la serietà e la competenza degli amministratori e per questa
meravigliosa opportunità di condivisione. Grazie!
.
Giovanna Gioia Mi piace Rosa il tuo Haiku e anche la tua poesia, i tuoi pensieri aggrovigliati tanto simili ai miei, emozione a me ne hai data....grazie Rosa !!!!
Luisangela Butti Emozioni personali che esterniamo senza timore alcuno! Bravissima!
Laura Levi sì, un animo poetico delicato e malinconico, tanta sensibilita' e il rifugio nella natura, nell'ora piu' congeniale al tuo spirito. si scoprono in questo gruppo persone particolari che svelano la propria essenza, in una opportunita' di espressione che il quotidiano tende a soffocare. e' un privilegio mettersi all'ascolto!
Marinella Da Roit Riservatezza e semplicità traspaiono dai tuoi scritti, dove l'anima con i suoi contrasti interiori si mette a nudo, nello scorrere del tempo. Mi piace
Giusi Baglieri Rosa, mi piace la tua poesia e l'haiku che sintetizza i versi. Mi ritrovo nelle tue parole che descrivono magnificamente le sensazioni che il crepuscolo fa balenare nel cuore. Anche a me affascina il tramonto con i raggi del sole che vanno a sfumare e, come te, pregusto l'arrivo del silenzio notturno che fa sciogliere i pensieri e ci lascia sognare altri mondi e altri luoghi cantati in poesia. Ti auguro una buona giornata.
Lucia Calandra buongiorno Rosa e grazie per il tuo lavoro e per il commento che porta a molteplici riflessioni. Grazie per la sensibilità e la delicatezza che traspare in tutto il tuo lavoro. Sto vivendo l'autunno della mia vita avvolta da un velo di malinconia ma non posso non accorgermi dei colori di questa stagione che hanno una luminosità ed una vividezza uniche.....lo splendore di quei colori riesce spesso a fugare la nebbia della malinconia e farmi vivere il presente con la giusta intensità.
Carlo Onnis Molto avvolgenti e coinvolgenti nel colore delle emozioni,poesia e haiku!Fresco scorre il verso-sentimento nella sua diffusa leggerezza!Eh,sì, è proprio così, basta quell'attimo,infuso e diffuso,quell'ultimo raggio di sole che lega ,unisce e separa ,sera e notte...perché il cielo sia culla e riparo di pensieri malinconici o tristi e convinca l'anima ad un sogno d'infinita grazia ,da restituire ad un cuore che pesa già l'autunno della vita,e concedergli il respiro ,ampio di bellezza ,per parlarne ancora in Poesia!Grazie "Rosa",fresca di passione,che non può appassire!
Rosa Massaro Carlo Onnis mi piace molto il tuo commento! Non esagerare con i complimenti.. "Rosa" non vorrebbe appassire...ma è l'autunno della vita...quelle vicissitudini che tu sei riuscito così bene a esternare...ma consoliamoci con la poesia!
Salvatore Cutrupi Profondità di pensieri espressi con versi che scorrono leggeri come aliti di vento.Complimenti!
Fabio Nasta Al buio si dissolve l'ombra di sé. Un caro saluto
Carmelo Salvaggio Al crepuscolo...il momento che concilia alla riflessione.
Una poesia che è metafora di vita, i tuoi versi, molto belli, ricchi di
immagini hanno il fascino "dell'ora che volge al desio". Poi, la sera
cambia in autunno ed allora più pressante è più realistico diventa lo
scenario, quello del crepuscolo della vita fatto di alberi spogli ma
anche della magia di un attimo ..."baleno di un istante"...fatto di
tanti pensieri aggrovigliati che sfumano nella magia dell'infinito.
C'è un momento nel tramonto che veramente supera la sua stessa magia, il
silenzio; un silenzio che ispira e fa respirare l'immenso, magari
illuminati per un infinitesimo istante dall'ultimo raggio di sole..."il
raggio verde".
Nello haiku ho apprezzato tutta la bellezza e lo sconvolgente mistero
della vita che la tua sensibilità custodisce in un sogno segreto.
Grazie Rosa della condivisione della tua esperienza.
Dolores Santoro Rosa, intanto grazie per le parole di apprezzamento al nostro lavoro e al nostro gruppo.
Mi fa piacere che tu possa aver trovato una strada affine alle tue
necessità e che tu abbia fatto tuo il "senso" dell'haiku e delle sue
"regole", da alcuni viste come paletti, ma che realtà altro non sono che
una misura di rispetto e di ordine, qualcosa che permetta, in poche
parole, di racchiudere tantissimo.
Veniamo alla tua proposta.
Questo crepuscolo che avvolge e induce a sentirsi nel profondo,
quell'attimo in cui la natura stessa sembra tenderci una mano per
portarci al silenzio, alla contemplazione, all'ascolto.
"un palpito d'ombre
e l’ultimo raggio di sole"
Un palpito che è il tuo, un palpito che riconosci nel gioco di luci che
la natura offre, una perfetta sintonia col il creato, quasi un "lampo"
che ti conduce in un'altra dimensione..
"Sfumano
gli alberi spogli
in questo tardo autunno
e svanisce l’orizzonte
nel baleno di un istante,
così la nube di pensieri
aggrovigliati"
ecco cosa accade, la natura sfuma i dettagli assieme a te, li sviscera
per farli cambiare forma, è uno sfumare che tende alla trasformazione,
del paesaggio intorno e dei tuoi pensieri, che si allentano in armonia
col resto.
Bellissima la corolla di tenebre, al volgere "dell'autunno" tu sai che
sarai circondata dal profumo di quel buio, e che immersa in questa
sensazione scivolerai verso "l’orlo di un sogno segreto" passando
attraverso il respiro d'immenso..sai che sta arrivando il momento di
maggior magia..sai che sarà il momento in cui avrai fatto ordine, in cui
il tuo sogno diventerà "parola"..l'espansione del battito all'attesa
del sogno, questo mi sembra tutto quanto, una bellissima attesa che
scioglie le tensioni.
Nell'haiku ci dici dove sei (primo verso), cosa accade, e quindi quel
bellissimo primo passo verso il cambiamento (svanisce l'orizzonte), e
l'effetto di tutto questo, come fossi lì lì per toccarlo a piene mani
(sogno segreto)
Da qui l'ottima scelta dei due stacchi, poichè ogni momento è il
racconto di te, di te in quel crepuscolo, di te a sfiorare quel sogno.
Mi è piaciuto tutto, veramente tanto.
Brava!!
Rosa Massaro Grazie per aver saputo snocciolare e analizzare ogni parola della poesia e dell'haiku, entrando in sintonia con il mio sentire. Sono gratificata da questo tuo commento, vuol dire che sto facendo dei progressi e sto imparando "le regole",che ho conosciuto solamente in questo gruppo; in verità io componevo haiku con i miei alunni solamente per insegnare la sillabazione...ora per me è veramente "“semplicità, serenità, silenzio”.
Miriam Piga Al crepuscolo
svanisce l'orizzonte..
Quasi a vuotare il confine tra te e un sogno segreto. La magia di un
momento, un atmosfera consona quale la notte, musa ispiratrice del
nostro sentire.. molto delicati i tuoi versi e lo haiku. Bravissima
Elena Milani Il crepuscolo, che magico momento.
Le cose hanno contorni diversi,tutto sembra riposare ed ancora non è buio.
Ma il lavoro del giorno è finito e ,nelle ultime ore si cerca il
riposo,si gode la casa e si spera in un sogno nuovo dentro la notte
vicina.
Bellissimi poesia ed haiku Rosa
Anteo Pelliconi Nel momento del crepuscolo scompare l'orizzonte. Sopravviene l'Indistinto : "ricordi, emozioni, malinconia, vita che va verso l'autunno" . Ma tu hai un rifugio. L'immenso e la Poesia. Che belle immagini !
Paola Martino
Ungaretti chiude la sua meravigliosa I FIUMI con questa figura retorica
che ti è sicuramente rimasta dentro, Rosa, come è accaduto a me:
"Questa è la mia nostalgia
che in ognuno
mi traspare
ora ch’è notte
che la mia vita mi pare
una corolla
di tenebre "
G.Ungaretti
E tu in armonia con lui canti:
E
prima che scenda la notte
a stringermi
nella sua corolla di tenebre,
nella magia del silenzio,
respiro l’Immenso
e cerco parole di poesia
sull’orlo di un sogno segreto
sospeso
in quell’ultimo raggio di luce.
Respiri l'immenso in quel momento magico della sospensione fra un giorno
stanco e fiammeggiante e una notte bruna e misteriosa, ricercando
"parole di poesia" che cesellino e rifiniscano "l'orlo di un sogno
segreto", novella veste di colori sfumati e ombre birichine e cangianti:
non vuoi rinunciare all'attimo fuggente che in preziosi chiaroscuri ti
facciano unire alla Rosa segreta, quella sconosciuta a tutti, forse
anche a lei stessa. Nell'ossimoro di un muto colloquio c'è il
rincorrersi delle nozze di cielo e terra, in un caleidoscopico gioco di
arcobaleni nell'Infinito. E' la tua danza nel vento, nell'etere, sulle
sponde marine, fra giostre di stelle e alberi vocianti...per poi
ritrovarti nel rito della Dissolvenza, racchiusa in un haiku modesto che
è scrigno del tuo sognare in un presente dilatato, come quell'orizzonte
che svanisce con struggimento in un ultimo sospiro del tramonto, ora
sacra in cui i miracoli più dolci possono avvenire...
Grazie, Rosa, per quanto di bello hai scritto a proposito del nostro gruppo: tu dai significato a quello che facciamo!
Rosa Massaro Paola, sì, amo molto la poesia ermetica e Ungaretti, pechè mi si addice per lo stile, le analogie, i temi. Comunque ora,in questo gruppo, sto esplorando anche la poesia orientale...Grazie a te per questo bellissimo commento e per il tuo impegno e la tua competenza con cui hai cura di questo gruppo!
Vincenzo Adamo bellissima poesia ed haiku
Alfio Cosentino Oggi ho aperto internet con animo nervoso, senza un apparente motivo. Dopo aver letto la tua poesia sono entrato nel tuo tramonto e ho sentito la magia del silenzio. Grazie Rosa per il tuo magnifico lavoro. Ciao
Rosa Massaro Provo immenso piacere che i miei versi abbiano avuto potere rilassante...ma in genere è la magia della poesia che ha questo effetto anche per me! Grazie!
Resi Fontana Quando al tramonto il cielo si unisce alla terra e la notte si unisce al giorno i pensieri i ricordi le emozioni svaniscono all'orizzonte per raggiungere l'infinito. E tu respiri l'immenso in questi istanti permeati di magia. Versi emozionanti i tuoi e molto belli.
Rosa Maria Di Salvatore Molto bello tutto, Rosa... haiku, poesia e il tuo commento... ho sentito mie le tue parole quando dici che sei riservata... anche io lo sono... non mi piace esternare i miei sentimenti, forse ci riesco un po' con la poesia. Come ho detto all'inizio del mio commento, ho apprezzato tutti i tuoi versi e le belle metafore in essi contenute, soprattutto la "corolla di tenebre" e "la magia del silenzio". Bravissima... Complimenti!
Maria Antonia Regina Il tramonto e l'arcobaleno hanno gli stessi colori con punti di unione diversi: l'arcobaleno a cerchio unendo due punti protegge ciò che c'è sotto di se; il tramonto unisce due universi dove l'occhio si perde! Grazie per questo passaggio di emozioni!
Renata Olivetto "nella magia del silenzio,
respiro l’Immenso" versi molto belli...questi due versi sono splendidi e mi sono entrati nel cuore...brava
Littoria Gandolfi
Il crepuscolo,quel momento magico che dal tramonto si passa alla notte,
e dove tutto si perde per rinnovarsi , affascina e coinvolge nel suo
vortice di mistero,.Ogni animo sensibile trova in quei momenti il
bisogno di spogliarsi di tutti i suoi affanni , mettersi nudo con se
stesso per cogliere quegli attimi di leggerezza e di libertà da ogni
vincolo con la realtà terrena. Mi è piaciuta molto la tua poesia, breve e
profonda come quel raggio di luce cui ti affidi per rubare un attimo di
eternità.Complimenti!!
Rosa Massaro
Grazie Littoria, il tuo commento con i complimenti mi gratifica molto,
perchè da te ho molto da imparare, infatti leggo sempre con attenzione
sia i tuoi haiku che i commenti!
Mariantonietta Santoro Ho sentito quel silenzio e anche quel sogno. In quell'ultimo raggio di luce, a seconda del nostro sentire, la speranza o la rassegnazione. Brava Rosa, e grazie
Patrizia Fiori
Credo che un filo possa unire il nostro sentire nel momento del
crepuscolo. Ci ritroviamo in quell'ora con il fardello del giorno
passato, da scaricare e con il pensiero e il timore di ciò che verrà. E
quell' attimo di sospensione rappresenta un passaggio, un guado che
dobbiamo tutti quanti attraversare per raggiungere la sponda opposta.
Bisogna solo fare attenzione a non cadere. Grazie delle tue parole: un
bel momento di riflessione.
Rosa Massaro
Patrizia tu sei riuscita ad entrare nel profondo del mio
pensiero...tutto sta a trovare la forza per non cadere, per non
arrendersi e trovare un appiglio, una speranza per continuare a vivere e
stupirsi ancora di quel raggio di luce!
Littoria Gandolfi Il crepuscolo,quel momento magico che dal tramonto si passa alla notte, e dove tutto si perde per rinnovarsi , affascina e coinvolge nel suo vortice di mistero,.Ogni animo sensibile trova in quei momenti il bisogno di spogliarsi di tutti i suoi affanni , mettersi nudo con se stesso per cogliere quegli attimi di leggerezza e di libertà da ogni vincolo con la realtà terrena. Mi è piaciuta molto la tua poesia, breve e profonda come quel raggio di luce cui ti affidi per rubare un attimo di eternità.Complimenti!!
Rosa Massaro Grazie Littoria, il tuo commento con i complimenti mi gratifica molto, perchè da te ho molto da imparare, infatti leggo sempre con attenzione sia i tuoi haiku che i commenti!
Littoria Gandolfi Grazie, Rosa, un piacere averti conosciuto!!
Mariantonietta Santoro Ho sentito quel silenzio e anche quel sogno. In quell'ultimo raggio di luce, a seconda del nostro sentire, la speranza o la rassegnazione. Brava Rosa, e grazie
Rosa Massaro Mariantonietta Grazie a te per aver condiviso le mie stesse sensazioni!
Patrizia Fiori Credo che un filo possa unire il nostro sentire nel momento del crepuscolo. Ci ritroviamo in quell'ora con il fardello del giorno passato, da scaricare e con il pensiero e il timore di ciò che verrà. E quell' attimo di sospensione rappresenta un passaggio, un guado che dobbiamo tutti quanti attraversare per raggiungere la sponda opposta. Bisogna solo fare attenzione a non cadere. Grazie delle tue parole: un bel momento di riflessione.
Rosa Massaro Patrizia tu sei riuscita ad entrare nel profondo del mio pensiero...tutto sta a trovare la forza per non cadere, per non arrendersi e trovare un appiglio, una speranza per continuare a vivere e stupirsi ancora di quel raggio di luce!
Patrizia Fiori Sono felice di questa sintonia
10/02/2016 15:46
Giornata della memoria per le FOIBE
Coltivare la memoria
nella nebbia del tempo
che sorge dal silenzio
delle gole del Carso,
perchè risorga alla luce,
da quel baratro di follia,
la pietà per le vittime
e la verità per la storia.
Ricordare senza rancore
l'orrore della vendetta
dell'ultimo fuoco di guerra,
le vittime di un terrore,
e i profughi dalla propria terra.
Dipingere su quelle rocce
un arcobaleno di tante etnie
che abbracci ogni confine,
al di là di ogni ideologia.
12/02/2016 17:42
Che sia l’amore tutto ciò che esiste
Emily Dickinson
” Che sia l’amore tutto ciò che esiste”
Che sia l’amore tutto ciò che esiste
È ciò che noi sappiamo dell’amore;
E può bastare che il suo peso sia
Uguale al solco che lascia nel cuore.
13/02/2016 19:39
Baci d'autore
Dammi mille baci e poi cento,
poi altri mille e poi altri cento,
e poi ininterrottamente ancora altri mille e altri cento ancora.
Infine, quando ne avremo sommate le molte migliaia,
altereremo i conti o per non tirare il bilancio
o perché qualche maligno non ci possa lanciare il malocchio,
quando sappia l’ammontare dei baci.
Catullo
***
La bocca mi baciò tutto tremante.
Galeotto fu il libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante.
Dante Alighieri, nel celebre passo di Paolo e Francesca nell’Inferno
***
Un bacio, insomma, che cos’è mai un bacio?
Un giuramento fatto più da vicino, una promessa
Più precisa, una confessione che vuoi conferma,
un apostrofo rosa tra le parole «t’amo».
Edmond Rostand
***
Una rosa mi sboccia sulla guancia se mi baci
e io ti guardo e ho paura di rompermi.
L’amore è vivere duemila sogni fino al bacio sublime.
(Alda Merini)
***
Se per baciarti dovessi poi andare all’inferno, lo farei. Così potrò poi vantarmi con i diavoli di aver visto il paradiso senza mai entrarci.
(William Shakespeare)
***
I baci non sono anticipo d’altre tenerezze, sono il punto più alto.
(Erri De Luca)
***
Mi chinai per darle il bacio della
buonanotte, ma d’un tratto il bacio si fece selvaggio, un incendio, un
uragano. Non potevo fermarmi.
(Yves Montand a proposito di Marilyn Monroe)
***
Non disse parola e non rallentò la
stretta per cinque minuti buoni, durante i quali le diede più baci di
quanto, potrei giurarlo, non ne avesse mai dati in tutto il resto della
sua vita.
(Emily Bronte)
***
Quando ti bacio
non è solo la tua bocca
non è solo il tuo ombelico
non è solo il tuo grembo
che bacio
Io bacio anche le tue domande
e i tuoi desideri
bacio il tuo riflettere
i tuoi dubbi
e il tuo coraggio
il tuo amore per me
e la tua libertà da me
il tuo piede
che è giunto qui
e che di nuovo se ne va
io bacio te
così come sei
e come sarai
domani e oltre
e quando il mio tempo sarà trascorso
(Erich Fried)
***
E ti bacio la bocca bagnata di crepuscolo.
(Pablo Neruda)
***
Mi ha accarezzato i capelli e il mio cuore ha martellato così forte che ho pensato: se mi bacia, muoio.
(Stefano Benni)
***
Sull’orologio dell’amore è il bacio che scandisce i minuti.
(Anonimo)
***
Mi baciò, e la mia bocca scrisse una poesia di benvenuto sulle labbra.
(Terri Guillemets)
L’anima incontra l’anima sulle labbra degli amanti.
(Percy Bysshe Shelley)
***
Vorrei sapere perché mi ha baciato. Non
lo so, mormorò… Voleva una risposta, al limite un rifiuto, ma certo non
quel nulla. Non può cavarsela così, senza una spiegazione. Ma non
c’era niente da dire. Quel bacio era come l’arte moderna.
(David Foenkinos)
***
Baciare è un mezzo per mettere due esseri così vicino che non riescono a vedere nulla di sbagliato l’uno nell’altro.
(Rene Yasenek)
Un uomo che riesce a guidare in modo
sicuro mentre bacia una bella ragazza semplicemente non sta dando al
bacio l’attenzione che merita.
(Albert Einstein)
I baci sono come francobolli: ce ne sono che si attaccano e altri che non prendono.
(Ramon Gomez de la Serna)
***
I baci sono ciò che resta della lingua del Paradiso.
(Joseph Conrad)
***
Il primo bacio non viene baciato dalle labbra, ma dagli occhi.
(Thomas Bernhardt)
***
Dovresti essere baciata e da qualcuno che sa come.
(Dal film “Via col vento”)
***
I baci sono come le lacrime, gli unici veri sono quelli che non si possono trattenere.
(Anonimo)
Il bacio è il modo più sicuro di tacere dicendo tutto.
(Guy de Maupassant)
La parte più difficile non è il primo bacio, ma l’ultimo.
(Paul Geraldy)
***
Un bacio, tutto sommato, che cosa è? Un
giuramento un po’ più ravvicinato, una promessa più precisa, una
confessione che si vuole confermare.
(Edmond Rostand)
Il bacio. Primula nel giardino delle carezze.
(Paul Verlaine)
I baci sono come le ciliege: uno tira l’altro.
(Proverbio)
Un bacio li prostrava più d’un amplesso.
(Gabriele D’Annunzio)
***
Non chiudere mai le tue labbra a coloro che hanno già aperto il tuo cuore.
(Charles Dickens)
Il momento più bello del bacio secondo me
è quando vedi il suo viso che si avvicina al tuo e capisci che stai
per essere baciata. Quell’attimo… quell’attimo prima è una cosa
stupenda.
(Dal film Ritratto di signora)
***
Il primo bacio è la parola pronunciata di concerto da quattro labbra che fanno dell’amore un re.
(Khalil Gibran)
***
Ah, nei primi tempo in cui ci si ama, i
baci nascono così naturalmente! Pullulano senza conoscer tregua, e
sarebbe più difficile contare i baci che ci si è scambiati in un’ora
che i fiori in un campo al mese di maggio.
(Marcel Proust)
Ci sono delle cose che non si possono
dire che con un abbraccio… perché le cose più profonde e più pure forse
non escono dall’anima finché un bacio non le invoca.
(Maurice Maeterlink)
***
Un bacio senza un abbraccio è come un fiore senza profumo.
(Proverbio)
***
In un bacio, saprai tutto quello che è stato taciuto.
(Pablo Neruda)
***
Ma anche io come Pinocchio vendo il mio abbecedario per un bacio d’amore.
(Alda Merini)
Poi feci la cosa più semplice del mondo. Mi chinai … e lo baciai. E il mondo si squarciò in due.
(Agnes de Mille)
***
Come è potuto accadere che le loro labbra
si sono riunite? Come può accadere che gli uccelli cantano, che la
neve si scioglie, che la rosa si apre, che il giorno albeggia dietro le
forme rigide degli alberi sulla sommità fremente della collina? Un
bacio, e tutto è stato detto.
(Victor Hugo)
***
Il bacio colpisce come la folgore,
l’amore passa come un temporale, poi la vita torna a calmarsi come il
cielo e ricomincia come prima. Si può ricordare una nuvola?
(Guy de Maupassant)
I baci scritti non arrivano a destinazione, ma vengono bevuti dai fantasmi lungo il tragitto.
(Franz Kafka)
Un bacio può essere una virgola, un punto
interrogativo o un punto esclamativo. È una fondamentale regola di
lettura che ogni donna dovrebbe conoscere.
(Jeanne Bourgeois)
***
Non è un bacio il vero autografo dell’amore?
(Henry Finck)
***
A volte le parole non servono a nulla. Provate a chiedere ad un bacio quante ne usa.
(emituitt, Twitter)
Il bacio …. Un trucco della natura per interrompere il discorso quando le parole diventano superflue.
(Evan Esar)
***
La decisione di baciare per primi è la più cruciale in ogni storia d’amore.
(Emil Ludwig)
***
Un bacio era una cosa rara nella vita di
una persona e veniva custodito come un tesoro. Il dolore si conservava
gelosamente per non dimenticarlo. E da quello si imparava. Adesso
calze, dolori e baci, consumiamo tutto, rompiamo tutto, ci disfiamo di
tutto.
(Marcela Serrano)
***
L’amore degli uomini si distingue dalla stupida foia delle bestie soltanto per due funzioni divine: la carezza e il bacio.
(Pierre Louÿs)
***
Una spugna per cancellare il passato, una rosa per addolcire il presente e un bacio per salutare il futuro.
(Guy de Maupassant)
***
Beato cioccolato, che dopo aver corso il
mondo, attraverso il sorriso delle donne, trova la morte nel bacio
saporito e fondente delle loro bocche.
(Anthelme Brillat-Savarin)
***
Succede ai baci come alle confidenze: uno tira l’altro, e via via si fanno più vicini e caldi.
(Vivant Denon)
***
Un bacio rende il cuore di nuovo giovane e spazza via gli anni.
(Rupert Brooke)
Le labbra che sanno di lacrime, dicono, sono le migliori da baciare.
(Dorothy Parker)
Che cosa è rimasto dell’anima, mi chiedo, quando il lungo bacio è finito?
(Robert Browning)
***Cos’è un bacio? Un lambire di fiamma.
(Victor Hugo)
***
Un uomo strappa il primo bacio, implora
il secondo, esige il terzo, prende il quarto, accetta il quinto – e
sopporta tutto il resto.
(Helen Rowland)
***
L’anima che può parlare con gli occhi può anche baciare con uno sguardo.
(Gustavo Adolfo Becquer)
***
Un bacio legittimo non vale mai un bacio rubato.
(Guy de Maupassant)
***
I baci rubati richiedono un complice.
(Anonimo)
***
“Baci da Dio!”. “Beh, si’… Lui ha preso tante cose da me!”.
(Woody Allen)
***
Quando l’età raffredda il sangue e i piaceri sono una cosa del
passato, il ricordo più caro resta sempre l’ultimo, e la nostra memoria
più dolce, quella del primo bacio.
(LORD Byron)
***
Date sempre ai vostri figli il bacio della buonanotte, anche se sono già addormentati.
(H. Jackson Brown)
Le persone starebbero meglio la mattina se ricevessero un bacio sul naso.
(Peanuts)
***
L’unica cosa che vale la pena rubare è un bacio da un bambino che dorme.
(Joe Houldsworth)
La mia unica consolazione, quando salivo a
coricarmi, era che la mamma sarebbe venuta a darmi un bacio una volta
che fossi a letto…
(Marcel Proust)
***
Il bacio si posa sulla fronte di una
giovane ragazza, sulla guancia di una mamma, sulla mano di una giovane
donna, sul viso di un neonato, sulle labbra di un’amante.
(Gustave Flaubert)
***
Gli amanti antichi credevano che un bacio
avrebbe letteralmente unito le loro anime, perché si pensava che lo
spirito venisse trasportato dentro il respiro.
(Eve Glicksman)
***
Sai quella foto dove siamo seduti sulla
panchina, inizia a piovere e tu mi baci? Non è mai stata scattata,
eppure io la ricordo ogni giorno
(LilaSchon, Twitter)
Conservo in un cassetto l’ultimo bacio che mi hai dato.
Ogni tanto lo indosso, mi guardo allo specchio e ti sorrido.
Con le lacrime.
(ValeSantaSubito, Twitter)
***
Se infelice è l’innamorato che invoca
baci di cui non sa il sapore, mille volte più infelice è chi questo
sapore gustò appena e poi gli fu negato.”
(Italo Calvino)
***
Il bacio del vero amore è la cosa più potente del mondo…
(La bella addormentata nel bosco)
***
16/02/2016 17:36
Eraldo Affinati, «L’uomo del futuro» Sulle strade di don Lorenzo Milani
15 febbraio Libreria
SENZANOME Potenza
alla ricerca dei suoi eredi raccolti in «L’uomo del futuro» (Mondadori)
Intervengono
Eraldo Affinati,docente e scrittore
Giuseppe Bagni,presidente nazionale Cidi
Daniela de Scisciolo CIDI Potenza
L’incontro fa parte dell’iniziativa “Professione Docente - CIDI
Lo scrittore ci presenta questo ultimo suo
libro,frutto di indagini e perlustrazioni appassionate,in cui ha cercato
i luoghi,le testimonianze e l'eredità spirituale di don Lorenzo Milani
nelle contrade del pianeta, nei quattro continenti, dove alcuni
educatori isolati, insieme ai loro alunni, senza sapere chi egli fosse,
lo trasfigurano ogni giorno.
Penso che Eraldo Affinati abbia incontrato Don Milani prima di tutto in se stesso come insegnante/educatore e che sappia come "bisogna essere per fare scuola" per«dare la parola» agli ultimi,ai Gianni, agli alunni che vengono bocciati al liceo,per non perderli.
Ed ha fondato anche lui la sua Barbiana,la Penny Wirton, la
scuola di italiano per immigrati, in cui il corpo insegnante è
volontario, integrato da liceali che svolgono così il tirocinio attivo
previsto dalla riforma scolastica.
Ho ascoltato con interesse gli interventi ed è stato anche
per me un viaggio emozionale nei miei ricordi, nelle letture degli
scritti di don Milani, la metodologia della scrittura collettiva, le sue
formidabili intuizioni sulla scuola selettiva ("un ospedale che caccia i
malati" "una scuola che boccia, boccia se stessa"), sulla scuola a
tempo pieno...
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04/03/2016 18:48
UOMO DEL MIO TEMPO
UOMO DEL MIO TEMPO
Uomo del mio tempo,
dalla culla africana
per montagne e per valli,
per oceani e torrenti,
tu continui a migrare
per tutti i continenti.
Nelle ere del tempo,
immigrato ed emigrante,
i tuoi passi erranti,
su correnti migratorie,
al vento e alle tempeste,
senza posa o ristoro.
Nella tua odissea
mancati approdi,
soste e naufragi
e nel tuo sguardo
orizzonti di sogno,
di pace e libertà.
Uomo del mio tempo
continua a sperare
in quel mondo migliore,
non serrare i timori
dietro muri o frontiere,
non impedire l’approdo,
alle soglie del tuo cuore,
a chi accarezza
orizzonti di sogni,
con occhi smarriti,
sotto un pianto di stelle.
Vai incontro a quell’uomo,
che cerca pace e giustizia,
sulle strade del tempo,
verso un mondo nuovo,
che riecheggia d’antico.
05/03/2016 11:44
Ciambella salata
Ricetta “ Ciambella salata ai formaggi e prosciutto cotto “Ingredienti :
300 gr di farina 00 3 uova 1 bicchiere di latte ( temperatura ambiente ) – 130 gr – 1/2 bicchiere di olio di semi – 60 gr – 300 gr di prosciutto cotto a dadini 200 gr di scamorza 2 cucchiai di formaggio parmigiano grattugiato 1 lievito istantaneo per torte salate 2 cucchiaini di zuccheroRiducete il prosciutto e la scamorza in cubetti. Mischiateli e metteteli in frigo.
Imburrate ed infarinate uno stampo da ciambella .Portate il forno a temperatura ( 180° )
In una ciotola, amalgamate con una forchetta le uova con il latte ed aggiungete prima la farina setacciata ed il lievito ed iniziate ad impastare . Successivamente, aggiungete l’olio ed il sale. Lavorate il tutto fino ad ottenere un’ impasto liscio ed omogeneo.
Unite all’impasto il prosciutto, la scamorza a pezzettini ed il formaggio grattugiato ed amalgamate bene. Versate, piano piano il tutto nello stampo per ciambella, infornate e lasciate cuocere per 30-35 minuti circa o fino a che la ciambella non risulterà dorata.
Ricetta Bimby
Riducete il prosciutto e la scamorza in cubetti. Mischiateli e metteteli in frigo. Imburrate ed infarinate uno stampo da ciambella .Portate il forno a temperatura ( 180° ) Nel boccale mettete prima il latte con le uova 15 sec. vel. 4 Poi aggiungete la farina setacciata , l’olio ed il sale ( un pizzico ) 1 min vel. 4 Ed infine il lievito 20 sec. vel 4 All’impasto aggiungete il prosciutto e la scamorza a pezzettini ed il formaggio grattugiato e mescolate, modalità antiorario 1 vel. 1 ( mescolate alla fine con la spatola ) Versate, piano piano il tutto nello stampo per ciambella, infornate e lasciate cuocere per 30-35 minuti circa o fino a che la ciambella non risulterà dorata.Sfornate ….. lasciate intiepidire e “Buon appetito!”.
10/03/2016 17:56
Poesia e haiku
Haiku per il mio compleanno
Un anno in piú
Primavera in fiore
Fiori recisi
16/03/2016 10:38
Poesie di Rocco Scotellaro
LUCANIA
***
Le viole sono dei fanciulli scalzi
Sono fresche le foglie dei mandorli
i muri piovono acqua sorgiva
si scelgono la comoda riva
gli asini che trottano leggeri.
Le ragazze dagli occhi più neri
montano altere sul carro che stride,
Marzo è un bambino in fasce che già ride.
E puoi dimenticarti dell’inverno:
che curvo sotto le salme di legna
recitavi il tuo rosario
lungo freddi chilometri
per cuocerti il volto al focolare.
Ora ritorna la zecca ai cavalli,
ventila la mosca nelle stalle
e i fanciulli sono scalzi
assaltano i ciuffi delle viole.
***
Passaggio alla città
Ho perduto la schiavitù contadina,
non mi farò più un bicchiere contento,
ho perduto la mia libertà.
Città del lungo esilio
di silenzio in un punto bianco dei boati,
devo contare il mio tempo
con le corse dei tram,
devo disfare i miei bagagli chiusi,
regolare il mio pianto, il mio sorriso.
Addio, come addio? Distese ginestre,
spalle larghe dei boschi
che rompete la faccia azzurra del cielo,
querce e cerri affratellati nel vento,
pecore attorno al pastore che dorme,
terra gialla e rapata.
***
Improvvisa la sera
Improvvisa la sera ci ha toccati
me, le mie carte, la pezza di luce
sui mattoni della stanza.
E' tanto imbrunito
che mi sento addosso paura.
Ha ripreso la vita
dei piccoli rumori.
Sono sui tetti le anime
dei morti del vicinato,
camminano sulle zampe dei gatti.
***
La trebbiatura
Cessa il motore della trebbia,
le foglie del granturco tremano,
il paese è nella trama bruna.
Case, madonne incagnate,
dormiremo alla mèta della paglia,
già il cielo si frastaglia,
nel contrasto dei venti
nasce per noi la punta della luna.
***
Tutt'intorno le montagne brune
Tutt'intorno le montagne brune
è ricresciuto il tuo colore
Settembre amico delle mie contrade.
Ti sei cacciato in mezzo a noi
t'hanno sentito accanto le nostre donne
quando naufraghi grilli
dalle ristoppie arse del paese
si sollevano alle porte con un grido.
E c'è verghe di fichi seccati
e i pomidoro verdi sulle volte
e il sacco di grano duro, il mucchio
della mandorle abbattute.
Tu non ci fai dormire
cuculo disperato, col tuo richiamo.
Sì, ridaremo i passi alle trazzere,
ci metteremo alle fatiche domani
che i fiumi ritorneranno gialli
sotto i calanchi
e il vento ci turbinerà
i mantelli negli armadi.
I versi e la tagliola
Con la neve si para la tagliola
e si aspettano i gridi dei fringuelli.
La maestra ai bimbi della scuola
legge un verso d'amore per gli uccelli.
Mi piacevano i versi e la tagliola.
***
La processione
La processione è cominciata
già nella notte.
Vedo la fila dei mietitori
toccano la stella
l'unica rimasta
in cima alla strada tortuosa.
Nel mio viottolo budello
i ferri dei muli sulle selci
suonano mattutino.
***
Il cielo a bocca aperta
A quest'ora è chiuso il vento
nel versante lungo del Basento.
E le montagne vaniscono.
E il cielo è fisso a bocca aperta.
Si vede una fanciulla nella gabbia
sopra la Murge di Pietrapertosa
Chi sente il macigno che si sgretola
d'un tratto sulle spalle?
un rumore di serpente
il treno nella valle?
Ognuno è fedele alla sua posta.
Hanno scovato le due cagne
la lepre sul pianoro. Fugge
come lo spirito riconosciuto.
***
Ottobre
L'estate si trascina
i cardi inariditi
e la mosca pusillanime,
le strade sparse di paglia,
il vuoto alle finestre,
il prezzemolo verde ancora
e il garofano nei vasi
ora che Ottobre s'impone.
Ottobre è là: quella nuvola nera
attesa sulla collina
piegata dai tocchi della sera.
***
Verde giovinezza
C'è tempo quando abbondano
lucertole nelle vigne
e a qualcuna nuova coda inazzurra,
quando nei campi spuntano covoni
impazienti di fuoco
e la cicala assorda e mi tappa
l'orecchio alle campane, alle canzoni,
al lungo richiamo di mamma
che mi rivuole vicino e suo.
Quando la fiumara è bianca…
Allora mi voglio scolare l'orciuolo
e coricarmi in terra
senza memoria più
della verde giovinezza.
***
Già si sentono le mele odorare
Già si sentono le mele odorare
e puoi dormire i tuoi sonni tranquilli,
non entra farfalla
a prendere il giro attorno al lume.
Ma non ho mai sentito tante voci
insolite salirmi dalla strada
i giorni ultimi di ottobre,
il padre m’inchiodava alla cassa,
la sorella mi cuciva le giubbe
ed io dovevo andarmene a studiare
nella città sconosciuta!
E mi sentivo l’anima di latte
alle dolci parole dei compagni
rimasti soli e pudichi alle porte.
Ora forse devo andarmene zitto
senza guardare indietro nessuno,
andrò a cercare un qualunque mestiere.
Qui uno straccio sventola sui fili
e le foglie mi vengono a cadere
delle mele che odorano sul capo.
***
Noi non ci bagneremo
Noi non ci bagneremo sulle spiagge
a mietere andremo noi
e il sole ci cuocerà come la crosta del pane.
Abbiamo il collo duro, la faccia
di terra abbiamo e le braccia
di legna secca colore di mattoni.
Abbiamo i tozzi da mangiare
insaccati nelle maniche
delle giubbe ad armacollo.
Dormiamo sulle aie
attaccati alle cavezze dei muli.
Non sente la nostra carne
il moscerino che solletica
e succhia il nostro sangue.
Ognuno ha le ossa torte
non sogna di salire sulle donne
che dormono fresche nelle vesti corte.
***
Sempre nuova è l’alba
Non gridatemi più dentro,
non soffìatemi in cuore
i vostri fiati caldi, contadini.
Beviamoci insieme una tazza colma di vino!
che all'ilare tempo della sera
s'acquieti il nostro vento disperato.
Spuntano ai pali ancora
le teste dei briganti, e la caverna
l’oasi verde della triste speranza
lindo conserva un guanciale di pietra...
Ma nei sentieri non si torna indietro.
Altre ali fuggiranno
dalle paglie della cova,
perché lungo il perire dei tempi
l'alba è nuova, è nuova.
***
23/03/2016 17:50
La ragazza del treno di Paula Hawkins
La narrazione di questo romanzo parte gradualmente, prende
sempre più velocità man mano che procede, proprio come un treno che si
appresta ad iniziare la sua corsa. Ne sono stata catturata piano piano,
pagina dopo pagina, una vicenda, scritta da una donna che affronta il
problema della violenza e dell'alcolismo seguendo un suo corso,
incentrato nella soluzione di un delitto, che sarà svelato solo nel
finale.
Il romanzo è narrato da tre personaggi femminili, tre donne
distinte che raccontano in prima persona e ciascuna dal proprio punto
di vista; questo penso che che rende il ritmo meno incalzante e meno
coinvolgente.
Visto il successo di questo libro, ho letto un po' di recensioni in Internet:
Tendenzialmente abbiamo recensioni positive sulle testate nazionali e commenti direi negativi di moltissimi lettori. Il libro è ben saldo in testa alla classifica in Italia e all’estero e presto potremo vedere anche il film tratto dal romanzo. Dovremo quindi chiarire cosa è piaciuto ai critici e cosa non hanno gradito i lettori.
Questo bestseller non soddisfa nessuno pienamente. Chiedete per esempio a Mr Ink, Cristina, Silvia, Susanna… oppure rivolgetevi all’estero e chiedete a Emily, Rebecka, Frenchiedee. Sono lettori, non critici letterari, che hanno pubblicato il loro parere.
Di diversa opinione il critico del “Giornale” Simonetta Caminiti, in buona compagnia con Tgcom24 (che pubblica un’interessante lettera dalla Hawkins ai propri lettori), L’Arena, Isabella Fava di Donna Moderna, Claudia Consoli per Critica letteraria, Martina Brusini per i consigli di Leonardo.it, e poi Repubblica, l’immancabile segnalazione su Vanity Fair, Guy Pizzinelli per Style e Paolo Armelli per Wired (che suggerisce il tema della routine come chiave di successo del romanzo).
Dunque
CriticiI commenti più entusiasti sui giornali attribuiscono al libro questi pregi:
Ė un fenomeno letterario perché si tratta di un’opera prima di successo. perché è pubblicato in 43 paesi. perché sarà realizzato il film dalla Dreamworks. Ha “tenuto sveglio per tutta la notte” Stephen King, come afferma lui stesso sulla quarta di copertina. Una prosa scorrevole, coinvolgente e intrigante. Si legge in poco tempo. Un thriller ricco di colpi di scena. Molteplicità dei punti di vista, tutti femminili. L’inattendibilità dei narratori dà “potenza” a un “incedere” narrativo “mozzafiato”. “L’impostazione quasi femminista valorizza i personaggi donna (sic) del libro”. Finale inaspettato. Routine e psicosi simpatizzano al meglio con la quotidianità del lettore. LettoriChi ha letto il libro (e non si è limitato a rielaborare un comunicato stampa) invece sostiene che:
La trama è priva di eventi eclatanti, la stessa struttura narrativa dettata dalle tre narratrici è mal gestita I tre personaggi femminili si assomigliano troppo, tanto da confondersi l’un con l’altro. La scrittura è prolissa e monotona Lo stile è anonimo e rozzo La seconda parte del romanzo è talmente rapida che priva la lettura di tensione e mistero Finale scontato e prevedibile Non è un thrillerLeggerlo per credere
03/04/2016 17:58
Ragionevoli dubbi di Gianrico Carofiglio
Un avvincente viaggio nel sistema del processo e dell'inchiesta giudiziaria; l'avvocato Guido Guerrieri alle prese con un nuovo caso: un uomo in carcere che si proclama innocente, condannato in primo grado per traffico di droga.
«Oltre alle regole scritte – quelle del codice e delle sentenze che lo interpretano –, nei processi, nelle aule dei tribunali c’è una serie di regole non scritte. Queste ultime vengono rispettate con molta più attenzione e cautela. E fra queste ce n’è una che più o meno dice: un avvocato non difende un cliente buttando a mare un collega. Non si fa, e basta. Normalmente chi viola queste regole, in un modo o nell’altro, la paga. O perlomeno qualcuno cerca di fargliela pagare».
L'avvocato vuole correre questo rischio e deve affrontare tanti "ragionevoli dubbi" pur essendo un uomo, già di per sé afflitto dai conflitti interiori, ma la sua umanità e le sue fragilità, il suo eroismo e la sua vigliaccheria incarnano a pieno i limiti e il valore dell’uomo contemporaneo.
Un giallo dal finale scontato che riesce a coinvolgere il lettore.
09/04/2016 12:39
Basilicata o Lucania
La Basilicata esiste, è un po' come il concetto di Dio, ci credi o non ci credi (Rocco Papaleo)
Consiglio a chi non ci crede, di documentarsi prima di esprimere giudizi infamanti.
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Il racconto della Basilicata fatto da grandi filmmaker , in questo video-clip montato ad arte per Expò 2015 . E' stato il video che ha aperto l'edizione 2015 del Premio Heraclea . Bellissimo , da non perdere . Lucania , terra tutta da scoprire .
Pubblicato da Premio Heraclea su Sabato 26 marzo 2016[href^="http://www.faceporn.net/free?"] {display:none !important;}
23/04/2016 13:21
viaggio in Portogallo
13-19 aprile viaggio in Portogallo
Un piacevole viaggio nell’angolo più occidentale dell’Europa, un
paese che mi ha colpito per per i suoi colori vivaci da cui traspira la
storia di un passato ricco di arte.
Lisbona. Con i suoi tram di legno,(il numero 28 è la linea turistica) le funicolari e gli ascensori che si arrampicano sui suoi sette colli (come Roma e Istanbul) e sui vicoli stretti in salita, la capitale portoghese più che una città sembra un quadro. Leggenda vuole che sia stato Ulisse a costruirla durante il suo ritorno a Itaca, in realtà si pensa che il nome derivi dal fenicio Allis Ubbo, che significa “porto incantevole”. Ed è ancora più incantevole Lisbona quando si nota come porta fiera le cicatrici di incendi e terremoti del passato (quello del 1755 la distrusse per l'85%).
Nel Chiado ci sono le imponenti rovine gotiche della Chiesa del Carmo lasciata volutamente semidistrutta per ricordare l'immenso disastro. In questo quartiere pieno di negozi di lusso si trova il caffè “A Brasileira” in Rua Garrett, il preferito dal poeta Pessoa.
"Non ci sono per me fiori come il ricco cromatismo di Lisbona sotto il sole"
(F.Pessoa - Il libro dell’inquietudine)
Il cuore di Lisbona, invece, è il quartiere Baixa ricostruito dopo il terremoto secondo i canoni dell’Illuminismo (vie ordinate, stile Neoclassico) evidenti nella Praca do Rossio. Poco distante c’è la cattedrale di Lisbona la “Sé” e, da qui, una passeggiata in salita che porta all’antico Castello di São Jorge. Un altro angolo unico nel suo genere è Bairro Alto, storico quartiere aristocratico, poi bohémien nell’800, abitato da artisti squattrinati.
Nella zona di Belém sono custoditi ben due Patrimoni mondiali dell’Umanità: il Monastero dos Geronimo e la Torre di Belém. Tra i musei più interessanti: il Gulbenkian Museum, il Museo nazionale delle Azulejos e l’Oceanário (il più grande d’Europa).
(Continua)
29/04/2016 07:52
Viaggio in Portogallo:Tomar
Antica sede dell’Ordine dei Templari, Tomar è una città
affascinante, per la ricchezza artistica e culturale. La sua maggiore
attrazione è il Convento de Cristo, una delle più importanti opere rinascimentali in Portogallo.
Qualsiasi sia il motivo per visitare la città, è imprescindibile
salire al castello dei templari e conoscere l’opera monumentale del
Convento de Cristo. La Charola, ossia l’originaria rotonda romanica con il deambulatorio, è la parte più antica. L’antico oratorio templare, costruito nel XIIº secolo,
cosi come il castello che, ispirato alle fortificazioni della Terra
Santa, era all’epoca la più moderna e avanzata struttura militare del
regno, venne trasformato in cappella maggiore quando D. Manuel I, ne
ordinò la ristrutturazione, nel XVIº secolo, e fu allora che il
monumento acquisì lo splendore architettonico, che ancora oggi conserva e
che gli è valso la classificazione come Patrimonio dell’Umanità.
Bellissime le raffigurazioni del portale rinascimentale, la singolare simbologia della finestra in stile manuelino
della sala del capitolo, l’architettura del chiostro principale e le
sale legate ai riti dei templari. Per capire meglio la storia del
convento, bisogna sapere che l’Ordine dei Cavalieri del Tempio si
trasformò in Ordine di Cristo, salvaguardando il potere, le conoscenze e
le ricchezze che possedeva in Portogallo.
30/04/2016 22:28
Viaggio in Portogallo:Fatima
Una puntata a Fatima dopo una giornata di poggia in un venerdì pomeriggio e mattina del sabato, non c'erano molti pellegrini, per cui abbiamo potuto visitare i luoghi con molta tranquillità ed avere così un’esperienza più intima-
Visita alla basilica di Fatima e ai luoghi legati alle apparizioni della Madonna nel 1917 a tre piccoli pastori (Lúcia dos Santos, Francisco Marto e Giacinta Marto).
La Basilica di Fatima (Basilica do Rosario), situata al
centro di un grandissimo piazzale e di un bellissimo colonnato, era
purtroppo transennata e chiusa per lavori di restauro in occasione del
centenario del 2017. Abbiamo potuto visitare soltanto, ai lati
dell'altare maggiore, le tombe dei veggenti Jacinta e Francesco,
beatificati da Papa Giovanni Paolo II, Lucia, morta nel 2005.
Lungo le apparizioni della Madonna
Toccante, molto suggestiva, la piccola Cappella delle apparizioni, dove è custodita in una teca in cristallo la statua della Madonna di Fatima.
Dal lato opposto della Basilica di Fatima, cioè all'ingresso del grande
piazzale, la Chiesa Santissima Trinità, enorme, molto moderna
(capienza di oltre 8.000 posti a sedere).
03/05/2016 09:36
Porto-Viaggio in Portogallo
Il Portogallo non è solo Lisbona! La seconda città,
per importanza, del Portogallo, che da essa ebbe nome (Portus Cale) è
Porto (Oporto in italiano) che è un porto commerciale ancora oggi e si è
sviluppata sulla riva destra del Douro, a 5 km. dalla foce, sopra un
gruppo di bassi rilievi granitici, che il fiume lambisce con il suo
letto profondo,
La parte più antica della città si trova serrata fra le due colline di Sé (o Penha ventosa) e di Vitoria, non lungi dalla riva del fiume, che qui è meno alta e precipite (altrove le corre parallela una terrazza elevata in media una settantina di m.); la topografia vi è caratterizzata da grande irregolarità del reticolo stradale, in cui è ancora riconoscibile uno sviluppo ad anelli concentrici attorno alla piazza nella quale si eleva la cattedrale.
Porto è detta anche la città dei ponti, famoso il ponte in ferro poi, Ponte Dom Luiz I, sollevato di 68 m. sul pelo dell'acqua, e costruito nel 1881-85.
Ponte di Maria Pia, fu costruito nel 1876 per la ferrovia che conduce a Lisbona).
La cattedrale, sontuoso monumento, ha perduto in rimaneggiamenti l'aspetto primitivo, esempio di architettura romanica . Fu cominciata dalla regina Dona Tareja, madre del primo re del Portogallo, e dotata di rendite dalla moglie di questo, la regina Mafalda. I due campanili romanici della facciata sono stati coronati di cupole barocche, e barocca è anche l'intera facciata, tranne il rosone già gotico. L'interno, a tre navate e transetto, conserva le colonne primitive, prive quasi tutte dei capitelli originali, che sostengono una cornice classica su cui s'innestano gli archi della vòlta. Gli stalli del coro dei canonici sono di ricco stile barocco, il legno è intagliato col virtuosismo caratteristico all'arte portoghese dell'intaglio nei secoli XVII e XVIII.
Da visitare la chiesa di San Francesco, il solo monumento religioso
gotico della città, della fine del sec. XIV. È a tre navate, con
transetto e abside fiancheggiata da due absidiole a pianta poligonale.
La sobrietà delle linee costruttive dà alla chiesa un aspetto quasi
romanico e romanico è il portale laterale. Il portale principale è
invece barocco a colonne tortili. Le linee gotiche dell'interno sono
state obliterate da un ricchissimo rivestimento intagliato e dorato
(talha dourada) di un barocco esasperato, la cui decorazione a fogliame
è di una complicazione e di un movimento straordinarî: è il tipo più
pletorico di un'arte in cui si distinsero gli artigiani del Portogallo
settentrionale e che rendono la chiesa molto sontuosa e alquanto
lontana dalla semplicità e povertà predicata da S. Francesco.
La libreria Lello è una delle librerie più antiche del Portogallo,
realizzata nel 1869 dall’ingegnere Francisco Xavier Esteves.
L’edificio, un mix tra tradizione neo-gotica e architettura liberty, è
situato in pieno centro storico, lungo Rua das Carmelita. Una scala
maestosa – che si ispira alle Gallerie Lafayette di Parigi, il soffitto
riccamente decorato, le pareti di legno intarsiato e un lucernario di
vetri colorati creano un’atmosfera quasi sacra, rendendo questa libreria
un vero must-see per chi si trova in zona, book addicted e non solo. Le colonne sono ornate di bassorilievi in bronzo che rappresentano i grandi della letteratura portoghese e al primo piano è presente un coffeeshop, per godersi un momento di relax circondati dai libri.
Definita la “cattedrale del libro” e nominata dal quotidiano El Pais quale libreria più bella del mondo, è stata utilizzata anche per alcune scene dei film di Harry Potter.
E va assaggiato anche il piatto tipico
di Porto, la francesinha, un maxi-sandwich ripieno di prosciutto,
salsiccia e carne (bistecca o fettina). L'intero ripieno di due
abbondanti fette di pane e sormontato da formaggio fresco fuso e un
uovo, è inondato da una salsa al pomodoro e birra, spesso piccante e
speziata.Da accompagnare con un bicchiere di porto, il famoso vino
locale.
(Continua)
04/05/2016 10:21
Coimbra-Viaggio in Portogallo
Arroccata sopra il fiume Mondego, Coimbra è famosa per la sua prestigiosa università, una delle più antiche d’Europa insieme a Salamanca, Bologna, Parigi e Oxford.
Si rimane incantati attraversando le sue ripide stradine e piazzette medievali per il loro fascino antico, ricco di storia e di arte che si mescola con il clima gioioso della sua giovane popolazione e degli studenti universitari, vestiti con cappe nere, retaggio medievale,ma ancora in uso in occasione di feste o laurea (come nel giorno della nostra visita)
Presso l’Università Vecchia è possibile ammirare la Biblioteca Joanina, un vero e proprio tempio del sapere che contiene centinaia di volumi di tutte le discipline insegnate. Ogni sera i custodi devono stendere dei teli sui tavoli per proteggerli dagli escrementi dei pipistrelli che abitano la biblioteca, indispensabili per uccidere gli insetti che altrimenti rovinerebbero i preziosi libri.
Sempre presso l’Università è possibile ammirare la Capela de Sao Miguel, con meravigliosi azulejos e l’organo barocco.
Dai cortili dell’università si gode una magnifica vista sulla città.
(Continua al prossimo post)
07/05/2016 19:35
Cabo de Roca-Portogallo
Cabo da Roca è un capo situato a 140 metri sul livello del mare, sulla costa portoghese, nel comune di Sintra, a 40 km da Lisbona.
Il poeta Luís Vaz de Camões definì questo luogo come “Aqui... Onde a terra se acaba e o mar começa....” (in Os Lusíadas, Canto VIII), in italiano Qui... dove la terra finisce e il mare comincia.
Questa frase è incisa sulla lapide del monumento in pietra che celebra
la particolarità del luogo : infatti, essendo situato a 38° 47' di
latitudine nord, e a 9° 30' di longitudine ovest, è il punto più
occidentale del continente europeo.
Luogo di grande attrazione turistica, dove si trova un faro risalente al diciottesimo secolo e abitato fino al 1970.
Cabo da Roca fa parte del Parco Naturale di Sintra-Cascais, dove si trova una grande varietà di specie animali: cormorani, falchi pellegrini, rapaci notturni, gabbiani, pipistrelli, volpi, vipere e lucertole.
Questa è stata l'ultima tappa di questo meraviglioso viaggio in
Portogallo. Avevamo stabilito nei nostri programmi di vivere l'emozione
di sporgerci ai bordi del nostro vecchio continente e godere del
tramonto del sole che si tuffa nel grande oceano Atlantico. Ci siamo
avviati con la macchina da Lisbona, ma durante il tragitto è iniziata
una pioggia scrosciante e incessante, che però non ci ha fermati. Giunti
alla destinazione, imperversava ancora il temporale,pioggia e vento
dall'oceano impedivano di camminare, per cui solamente due dei miei
compagni di viaggio si sono avventurati sulla strada che porta al faro.
Quindi solo dal loro racconto e da qualche foto scattata tra mille
peripezie,(sempre a causa del forte vento che spazza ogni cosa e la
pioggia) ho potuto vivere questa emozione...Attraverso il vetro della
macchina, tra tanta foschia, forse ho provato la sensazione di essere al
confine dell'Europa...l'immensità dell'oceano e... per il tramonto mi
son dovuta accontentare di immagini condivise in Internet da altri
viaggiatori più fortunati di noi.
07/05/2016 22:39
Poesia-Al mio paese
Al mio paese
E’ solitaria l’angoscia
nella piazza deserta.
Alle sue spalle
il Museo comunale,
tracce di eroi
rivendicano
ad un tempo
senza memoria
il glorioso passato
del Risorgimento lucano
e quella pace bucolica
millenaria
della civiltà contadina.
All’orizzonte
muore il tramonto
su montagne sventrate
e il vento
spezza il suo grido
sulle querce sradicate.
Il falco
plana alla larga
e la civetta
segna la morte
sulle masserie assediate
da ruspe e trivelle.
Le rondini
stridono nell’aria
diffidenti
di una primavera
che s’attarda ad aprirsi
al sorriso dei fiori
e attende il risveglio
di sguardi chiusi
sulle orme di sogni svaniti.
10/05/2016 20:47
Haibun
Haibun
Se vuoi sapere cos'è clicca qui
(Una mia esercitazione)
Il mese scorso, in compagnia di alcuni miei familiari, un gruppo di sette persone dai 28 agli 80 anni, ho intrapreso un viaggio per visitare alcune città del Portogallo. Fra le nostre mete l’incantevole località di Cabo de Roca, nei pressi di Lisbona, una scogliera a picco sulla costa atlantica, consigliata da tutte le guide turistiche come luogo di autentica suggestione, dove il Vecchio Continente lascia il passo all’Oceano Atlantico.
Viaggio ad ovest
Dove il sole cade
nell’oceano
Il nostro desiderio era di poter godere dell’unicità di
questa località al tramonto e di poter ammirare i riflessi del sole
nell’oceano nel punto più a ovest dell’Europa.
Ci siamo avviati con la macchina da Lisbona, ma durante il tragitto è
iniziata una pioggia scrosciante e incessante, che però non ci ha
fermati.
Giunti alla destinazione,all’ora del tramonto, imperversava
ancora il temporale,pioggia e vento dall'oceano impedivano di
camminare, per cui solamente due dei miei compagni di viaggio si sono
avventurati sulla strada che porta al faro.
Io restai ad attendere in macchina, cercando di scrutare attraverso i
vetri,e,fra tanta foschia, vidi solamente una grossa nube che
confondeva il cielo con il mare e in lontananza riuscii a intravedere
la sagoma del faro dai colori molto sbiaditi... Pensai all’effige sul
faro, del poeta Camões ‘Qui finisce la terra e inizia il mare,’ infatti
fino al 1492, lì finiva il vecchio continente!
Il faro era solitario, neanche un turista, ma con quel tempaccio....
Pioggia d’aprile
Solitario il faro
tra la foschia
Allora ho provato la sensazione di essere al confine
dell'Europa… di fronte all'immensità dell'oceano e ...alquanto delusa
per non aver visto lo spettacolo del tramonto, mi “misi a
pensare”...alle parole di una canzone
“la canzone della bambina portoghese” di Francesco Guccini
“e si mise a pensare
sentì che era un punto al limite di un continente
sentì che era un niente l'Atlantico immenso di fronte. …
E capirai che la vera ambiguità è la vita che viviamo
il qualcosa che chiamiamo esser uomini.
E poi e poi che quel vizio che ci ucciderà
non sarà fumare o bere ma il qualcosa che ti porti dentro cioè vivere.”
Tramonto grigio
ai bordi del mondo
Immenso vuoto
Commento diPaola Martino
Eccomi a te, Rosa!
Innanzitutto mi piace l'idea centrale di questo viaggio: il Portogallo
mi aspetta pazientemente da tempo e il paesaggio sull'Atlantico deve
essere mozzafiato. Hai strutturato bene le varie sequenze narrative,
ben alternate con gli haiku che raccontano di visioni marinare che ci
riportano a Colombo, a quel 1492 così favolistico nel nostro immaginario
di moderni. Un faro solitario, un promontorio che saluta la terra e
accoglie l'Oceano, un tramonto quasi sognato "ai bordi del mondo": le
parole di Guccini
"E capirai che la vera ambiguità è la vita che viviamo
il qualcosa che chiamiamo esser uomini.
E poi e poi che quel vizio che ci ucciderà
non sarà fumare o bere ma il qualcosa che ti porti dentro cioè vivere.”
si confondono in quella Inquietudine così ben descritta dal grande
Pessoa, le cui atmosfere malinconiche, le brume dell'anima, si
trasformano in un male di vivere chiamato saudade...
Nel tuo haibun ritrovo pennellato, con tratto quasi esitante, questo
stato dell'essere che non avrebbe perso nulla se tu avessi indugiato un
po' di più nell'indagine introspettiva che t'invito ad ampliare.
Mi permetto di segnalarti una maggiore omogeneità nell'uso dei tempi
verbali: o tutto al presente o tutto nel passato narrativo.
Io preferisco il presente storico: immediatezza, vivacità, un qui ed ora ripercorso e reso attuale.
Distingui meglio l'effigie del poeta Camoes e "La canzone della bambina
portoghese" anche a livello grafico di spaziature e virgolettati. Un
buon lavoro, Rosa, che con un'ulteriore rifinitura è ancora più
incisivo!
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20/05/2016 17:18
Tramonto
Guardo il mare
in un rosso tramonto
all'orizzonte
Le onde del tempo
sommerse
dalla voce del mare.
Evanescenze
tra passato e presente
nell’abbraccio del cielo
che si unisce alla terra
in quell' attimo fuggente.
Delicati sussurri
di emozioni e ricordi,
in controluce
tra le prime ombre.
Chiaroscuri di una vita
che dipingono il mare
di meraviglia
su una vela di gabbiani.
03/06/2016 17:27
Per un’alba di pace
Inseguire nuvole bianche
nel cielo del mattino,
speranze
che si muovono verso il futuro.
Udire il sibilar del vento tra le foglie,
gemiti di dolore
che s’infrangono sull’andar del tempo.
Guardare il percorso di un ruscello
e vagare negli immensi spazi
che si confondono nel mare,
e ritrovare il sentiero della vita.
Levar lo sguardo al Cielo
e lasciarsi scaldare,
dalla radiosità del sole,
d’Amor che tutto muove
e “muove il sole e l'altre stelle”.
Riflettere scintille d’amore,
su ogni ombra all’orizzonte,
per un’alba di pace.
09/06/2016 22:05
La strada verso il mio paese
Valico di sella Lata
diga CAMASTRA
(foto dal web)
Strada tortuosa
su antichi tratturi
di vie mulattiere,
su percorsi
bruciati dal sole
e dal gelo,
resiste alla frana
e sorride
alle ginestre in fiore.
Dalla solitudine dei monti
verdi riflessi nell’acqua,
ombre silenti
nei prati fioriti
e nel bosco
l’immobilità dello spazio
e il fluire del tempo.
La giostra del tempo
muove immagini
in vorticosi pensieri
assiepati tra curve e tornanti,
lungo la strada del mio andare,
tra i ruderi di un castello,
oltre i binari di un treno,
fermatosi per sempre
lì dove ogni istante
è diventato eterno.
E all’orizzonte
le brume della vita.
( Sono entrata nella classifica del campionato italiano di poesia con la votazione di 9,30 al nono posto su 15!)
24/06/2016 11:39
Avrò cura di te
AVRO' CURA DI TE di Massimo Gramellini e Chiara Gamberale è un romanzo epistolare divertente e commovente scritto a quattro mani dalla coppia Gramellini-GamberaleOriginale nella forma e nel contenuto, questo libro è uno scambio di idee sui sentimenti, sul perdono, sulla forza interiore nascosta in ognuno di noi.
Lei, Giò (Gamberale) è una donna afflitta per la crisi
matrimoniale causata dai suoi stessi errori e dal tormento interiore
che l’accompagna dalla nascita; lui,Filèmone (Gramellini) è il suo
angelo custode, paziente, saggio e prodigo di consigli; lei fa mille
domande e trova le risposte nello scambio di biglietti per scoprire il
percorso da compiere per la cura dell'anima e del cuore.
E' una lettura piacevole che induce ad ascoltare se stessi per ascoltare l'altro, per mettersi nei suoi panni e provare a comprenderlo, piuttosto che tentare di cambiarlo o adattarlo alle proprie aspettative, "quando smetti di pensare con la testa che cominci a pensare con il cuore"
"- Ti amo - significa - mi amo a stare con te
- . Non è egoismo. Gli egoisti non si amano affatto. Solo chi si vuole
bene è capace di volerne anche al prossimo".
Non è un libro di psicoterapia o di filosofia,
ma ci ho trovato molti riferimenti ad un'esperienza di
autoaggiornamento, a scuola con docenti ed alunni, "Sum,ergo cogito", un
laboratorio di clinica dell'apprendimento, in cui la lettura di un
testo era il pre-testo per pensare e pensarsi, per scoprire se stessi e
gli altri, per costruire relazioni autentiche .
Potrebbe essere molto coinvolgente per il lettore, perchè
offre con delicatezza molte risposte ai problemi che accompagnano i
rapporti di coppia e le incertezze della condizione umana.
16/07/2016 22:50
"Poesia del cuore"per Nizza
Leggendo Giorgio Caproni
"Poesia del cuore"per Nizza
Anch’io“cacciatore”
sulle tracce della verità
cerco Dio e cerco l’Uomo,
ma trovo solo dolore,
morte e terrore,
e le parole sono “stracci”
o “frecce di sole”,
che giungono
dai mezzi di comunicazione.
Resto allibita e impotente
“Manca il sale
del mondo: il sole”,
e il pianto mi bagna la mente.
Eppure non credo
che “Dio sia morto
o si tenga nascosto”
se la “Poesia del cuore”,
va nei luoghi del mistero
dell’aldilà e dell’altrove
e giunge "all'anima"
come "ultima preghiera".
RM 16 luglio 2016
18/07/2016 22:44
Lecce 2 luglio 2016
Una passeggiata per Lecce antica alla scoperta di piccole e grandi meraviglie di architettura del centro storico.Riporto una descrizione ripresa dal Web e il video con le mie foto.
Al periodo romano risalgono numerosi monumenti e opere d'arte, testimonianza di un patrimonio artistico piuttosto ricco. Tra questi si annoverano: l'Anfiteatro romano in piazza Sant' Oronzo e il Teatro romano, entrambi del secondo secolo dopo Cristo; la Colonna di Sant' Oronzo, portata nel 1666 da Brindisi, che rappresenta una delle due colonne terminali della Via Appia; il Castello Carlo V circondato da mura e bastioni; la Chiesa di S. Niccolò e Cataldo del 1180, completamente affrescata e con annessa un'abbazia all’interno della quale si ammirano due magnifici chiostri. Altre testimonianze storico-artistiche individuate in città risalgono ai periodi medievale, rinascimentale e barocco. A quest’ultimo appartengono le opere monumentali più note, vanto del territorio e famose in tutta Italia. Lecce è quasi interamente decorata in stile barocco che proprio qui ha assunto tratti singolari tali da essere identificati come elementi caratteristici di uno stile denominato Barocco Leccese.
Barocco Leccese. Con la friabile pietra locale, la cosiddetta pietra leccese, facilmente lavorabile e dai colori caldi, sono state realizzate architetture con finissime decorazioni di una bellezza ed eleganza uniche più che rare. Tra i simboli che per eccellenza rappresentano l’arte barocca leccese si annoverano: la Basilica di Santa Croce, con annesso l’ex Convento dei Celestini dalla meravigliosa facciata, ora sede della Prefettura; la chiesa di Sant' Irene; la chiesa di San Matteo con facciata inferiormente concava e superiormente convessa, dallo stile quasi borrominiano; la Chiesa del Gesù con i suoi bellissimi altari; San Giovanni Battista; Santa Chiara; Sant' Angelo e Santa Maria delle Grazie in piazza Sant' Oronzo. Altri splendidi esempi di lavorazione della pietra leccese, frutto dell’abilità dei maestri scalpellini, si sono conservati non solo nelle chiese e nei monumenti principali ma in tutto il centro storico: i balconi e le terrazze delle abitazioni private sono decorate con splendidi ornamenti visibili ancora oggi nella loro quasi totalità. Il complesso monumentale di piazza del Duomo, che ospita oltre alla Cattedrale, il campanile alto 70 metri, il Vescovato del Seicento dalle forme rinascimentali e l’ex Seminario, è ad esempio circondato da bellissimi edifici barocchi.
29/07/2016 16:10
Tanka
Mare e cielo
Abbraccio infinito
Luce ed ombra
Il Sole si nasconde
tra i riflessi di Luna
29/08/2016 22:26
Terremoto
HAIKU
Trema la terra
nel buio della notte
Pianto di stelle
04/10/2016 18:18
Vaniglia e cioccolato
Vaniglia e cioccolato di SvevaCasati Modignani
La protagonista di questo romanzo è la trentottenne Penelope, detta Pepe,che dà inizio ad un grande cambiamento esistenziale scrivendo una lettera ad Andrea, marito e padre dei suoi tre figli. Stanca dei tradimenti del marito, delusa dal suo comportamento egoistico, un bel giorno,dopo quasi vent'anni di matrimonio, lascia la sua casa e il marito alle prese con i mille problemi della famiglia che fino a quel momento hanno gravato solo sulle sue spalle. Per Andrea è uno choc, perché in fondo non ha mai smesso di considerare Pepe l'unica donna della sua vita, quella su cui poter sempre contare. Per entrambi la separazione è l'occasione di guardarsi dentro con sincerità e per scoprire se il loro amore è ancora vivo.
La scrittrice descrive molto bene le dinamiche di questa coppia e il percorso interiore per ritrovarsi.
Non avevo letto ancora nulla di Sveva Casati Modignani,
sono stata attratta dal titolo, molto appetitoso direi, per il resto non
mi ha interessata più di tanto. E'un libro scorrevole e piacevole da
leggere sotto l'ombrellone.
17/10/2016 08:20
Oltre l’autunno
Oltre l’autunno
Un tempo, era l’autunno,
era il mutar dei colori
a inebriar di meraviglia,
tra il fruscio delle foglie
delle querce ingiallite.
Ora gli antichi sentieri
son cancellati dall’erba
e gli antichi tratturi
dall’onda del tempo.
Tra riflessi cangianti
di luci e di ombre
riaffiora il ricordo
e tra il fruscio delle foglie
vibra di foglia in foglia
il rimpianto di antiche dolcezze
e la nostalgia di stagioni vissute.
Risuona l’eco di antichi passi,
che, in un mattino d’autunno,
han varcato il sentiero eterno,
oltre il tempo di ogni stagione.
25/10/2016 16:01
Un giorno dopo l'altro di Carlo Lucarelli
"Un giorno dopo l'altro" di Carlo Lucarelli è un thriller pieno di colpi di scena che riesce a coinvolgere fino alla fine.
Il protagonista è l'assassino, con i suoi pensieri, le sue
ossessioni, la sua vita anche normale, un freddo assassino su
commissione, abilissimo nel travestirsi e nel non lasciare alcuna
traccia di sé.
E accanto all'assassino ruotano figure non certo minori: alcune
vittime, il padre e la madre, un vecchio vicino di casa morto da tempo
che si scoprirà solo alla fine essere una fondamentale figura di
riferimento per il killer. Unico tramite con il mandante, con chi gli
commissiona gli omicidi, è una chat via Internet, gestita da un provider bolognese, dove l'assassino si maschera dietro il nome di Pitbull.
Grazia Negro è una poliziotta della Mobile di Bologna, specialista nella caccia ai latitanti, ma sarà Alex, un ragazzo curioso che stancamente trascina "un giorno dopo l'altro" la propria vita lavorando negli uffici del provider bolognese, a scoprire una delle tracce, quella fondamentale, lasciata dal killer. Lui, così tranquillo, così mite, con un cane, un american stafford, identico a un pitbull nell'estetica ma in realtà buonissimo, dovrà affrontare una situazione difficile incrociando la sua strada con quella di Grazia Negro.
"Un giorno dopo l’altro… il tempo se ne va… Le strade sempre uguali… le stesse case.” è una struggente canzone di Luigi Tenco, legata alla sigla televisiva della ormai "mitica" trasposizione televisiva di alcune storie di Maigret, in una serie che aveva come protagonista Gino Cervi (e collaboratore Andrea Camilleri...), una citazione ricorrente nel testo e forse un omaggio che l'autore fa ai suoi maestri, ai suoi compagni di viaggio letterari, musicali e forse personali.
Consiglio agli appassionati di noir questo libro in cui possono trovare pagine che scorrono veloci e si aprono a colpi di scena imprevisti e ben congeniati, pagine di vera bellezza di... poesia in prosa.
31/10/2016 08:23
Una preghiera per i terremotati
Signore! I tuoi clementi occhi dechina
Su le ripe Lucane, ove la vita
Fra il terror si dibatte e la ruina!
Scapigliata una gente e sbigottita,
Ignuda fugge il tuo divin furore
E per gl’infermi campi erra smarrita!
Un degli angioli tuoi manda, o Signore,
Che mova incontro ai trepidi fuggenti,
E temperi pietoso il tuo rigore!
Giù nei tonanti oceani latenti
De l’universo foco omai ritorni
Questo indomato scotitor di genti...
...Signore! I tuoi potenti occhi sovrani
Su le valli fulminate inchina,
E più lucenti i delubri
Risorgeran da la fatal ruina!
Nicola Sole, "Pel Tremuoto in Lucania" 22 dicembre 1857
08/11/2016 12:26
Haiku
Colori caldi
sfumano al tramonto
Malinconia
Ultimo treno
tra le nebbie d'autunno
Muore la tratta
Trema la terra
Domenica d'autunno
Ricordi vivi
Dal ramo curvo
le olive mature
E' la mia storia
Alba d'autunno
Il sole sorge lento
Sfuma la nebbia
Strada del bosco
Colora il silenzio
la foglia gialla
Sole d'inverno
é freddo al tramonto
Tinge di rosa
La prima neve
sorprende la montagna
Bianco di notte
Immagini dal web
16/11/2016 16:09
Eustachio Naumann. Le montagne che camminano
Eustachio Naumann. Le montagne che camminano di Assunta Morrone è una fiaba molto divertente che offre molti spunti di riflessione sul rispetto della natura.
Il protagonista è un giovane falco grillaio che abita in una gravina, su una montagna incantata, che nasconde tante insidie per gli animali e per l'uomo. Eustachio riesce a vedere il pericolo e convince i suoi amici animali a chiedere l'aiuto degli uomini per salvare la natura, dunque "un umano e un animale che si comprendono". Così animali e uomini sanciscono un patto: "lavoreranno insieme perché si possa vivere senza mai se"
Eustachio, insieme a tutti gli altri personaggi che animano il libro,conduce il lettore ad osservare il mondo dall'alto, a guardare e sognare scrutando l'orizzonte, a scoprire le montagne che camminano.
Attraverso lo sguardo di questo giovane falco appare la saggezza della natura, che manda dei segnali all'uomo, perchè possa avere maggior rispetto di Madre Terra.
Consiglio questo libro a ragazzi 7/12 anni, ad adulti e ad insegnanti per attività di didattica laboratoriale.
24/11/2016 19:51
Per il 25 novembre-Giornata internazionale contro la violenza sulle donne
Ecco ch’un’altra volta, o valle inferna,
o fiume alpestre, o ruinati sassi,
o ignudi spirti di virtude e cassi,
udrete il pianto e la mia doglia eterna.
Ogni monte udirammi, ogni caverna,
ovunque io arresti, ovunque io mova i passi;
ché Fortuna, che mai salda non stassi,
cresce ognor il mio mal, ognor l’eterna.
Deh, mentre ch’io mi lagno e giorno e notte,
o fere, o sassi, o orride ruine,
o selve incolte, o solitarie grotte,
ulule e voi, del mal nostro indovine,
piangete meco a voci alte interrotte
il mio più d’altro miserando fine.
Isabella di Morra
1 inferna: infernale (come un oscuro abisso).
2 fiume alpestre: il Sinni, dalle acque impetuose; ruinati sassi rocce scoscese.
3 cassi: privi.
7 salda: ferma.
8 l’eterna: lo prolunga, lo rende eterno.
10 fere: fiere.
12 ulule: gufi; e voi anche voi.
14 d’altro: di qualunque altro; fine: destino.
Isabella di Morra (Favale, od. Valsinni, Matera, 1520-1548), terza degli otto figli del barone di Favale, alleato di Francesco I re di Francia, costretto ad emigrare, nel 1528, per la prevalenza spagnola nella penisola, vive nel castello avito con sette fratelli. Questi, sospettando una sua relazione sentimentale con don Diego Sandoval de Castro, nobiluomo e poeta spagnolo, sposato, che soggiorna di tanto in tanto nel suo castello nelle vicinanze, per difendere l’onore della famiglia la uccidono con il suo precettore e assassinano in un agguato lo stesso Diego.
29/11/2016 19:18
Guardia Perticara
Guardia Perticara è un comune di 574 abitanti della provincia di Potenza, in Basilicata, che fa parte del circuito dei borghi più belli d'ItaliaSorge a 750 m s.l.m. in Val d'Agri Il borgo ha origini antichissime, testimonianze archeologiche rilevano la presenza di un abitato già dalla prima età del ferro nel IX-VIII secolo a.C. In località San Vito sono stati rinvenuti corredi tombali risalenti al V secolo a.C. e queste scoperte si sono rilevate fondamentali per la miglior conoscenza degli Enotri, gli antichi abitanti di questa regione. Nel 1980, dopo il terremoto dell'irpinia, il borgo trova la forza di progettare il recupero dell'antica dimensione architettonica e artistica, che restituisce al centro storico la sua antica forma medievale.
Tutte le abitazioni hanno conservato intatto l’aspetto originario del borgo medioevale con le pietre a “faccia vista”
A Guardia il set cinematografico di "Cristo si é fermato a Eboli"
La valle del Sauro
10/12/2016 22:31
Haiku
Ponte Musmeci
Notte di gelo
Ricami sugli alberi
tra luminarie
****
Notte serena
Il ponte s'illumina
tra luci e ombre
***
Strada sul ponte
La notte è silenziosa
Gioco di archi
Ponte Musmeci a Potenza è stato dichiarato monumento di interesse culturale dal Ministero per i Beni e le Attività culturali. La lastra unica di cemento tirata e deformata, per creare delle specie di dita che sorreggono l'impalcato che ospita la carreggiata stradale,è ripiegata su se stessa per creare un quadrato di 4 archi di 10,38 metri di lato che sorreggono l'intero peso della struttura.
26/12/2016 16:10
Lezione di tango di Sveva Casati Modignani
Due donne, le protagoniste di questo romanzo: Giovanna, un’antiquaria milanese e Matilde, un'anziana diseredata. Sono così diverse: Giovanna, affermata donna d'affari nel mondo dell'antiquariato, mentre Matilde, una vecchia signora, che a mala pena riesce a trascinarsi sul marciapiede insieme al suo cagnolino Lillin, posto in un carrello della spesa. Per quanto le diversità siano enormi, le due donne hanno in comune una difficile infanzia e un segreto straziante: l'abuso sessuale da parte dei rispettivi padri. Il destino le unisce in una singolare amicizia che le porterà a comprendersi in un aiuto scambievole: Matilde aiuterà la giovane a ritrovare l'amore, mentre Giovanna aiuterà Matilde a vivere in serenità gli ultimi giorni della vita. Le vicende si svolgono nella Milano del 1900, in momenti diversi per i luoghi e per le persone, in una storia di sentimenti e passioni forti, descritti con la leggerezza del romanzo rosa.
“Lezioni di tango”, il titolo e il contenuto del romanzo sono rivelate in queste frasi: <<Il tango è violenza>>, affermò lui. <<Un uomo e una donna si cercano affannosamente e, non appena si trovano, si fuggono. Si riprendono e si rilasciano. E’ la danza di un amore senza fine>>.
Una lettura scorrevole che può offrire un sano svago per la mente, se ci si vuole tuffare in una vita fiabesca e surreale, dove c’è sempre un principe azzurro che riesce a salvare il lieto fine.
26/12/2016 17:14
Firenze 17-20 12/2012
BASILICA DI S. LORENZO
La facciata di San Lorenzo è a capanna digradante, con pietra grezza a vista
S.Lorenzo
01/01/2017 22:48
Buon 2017
Elli Michler
Ti auguro soltanto quello che i più non hanno.
Ti auguro tempo, per divertirti e ridere;
se lo impiegherai bene, potrai ricavarne qualcosa.
Ti auguro tempo, per il tuo Fare e il tuo Pensare,
non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri.
Ti auguro tempo, non per affrettarti e correre,
ma tempo per essere contento.
Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo,
ti auguro tempo perché te ne resti:
tempo per stupirti e tempo per fidarti
e non soltanto per guardarlo sull'orologio.
Ti auguro tempo per contare le stelle
e tempo per crescere, per maturare.
Ti auguro tempo, per sperare nuovamente e per amare.
Non ha più senso rimandare.
Ti auguro tempo per trovare te stesso,
per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono.
Ti auguro tempo anche per perdonare.
Ti auguro di avere tempo,
tempo per la vita.
06/01/2017 10:36
Luminarie a Firenze Natale 2016
Quest'anno ho potuto godere della magia delle luci natalizie nella città di Firenze, ho scattato alcune foto che voglio condividere... alberi e decorazioni per le vie del centro, piazza Duomo,impreziosita dai milioni di lumini che colorano un abete splendido con i gigli rossi.
Il festival delle luci di Firenze ha trasformato le facciate del
Ponte Vecchio con una "magia" coloratissima sotto il segno dell'arte.
Con F-light edizione 2016 sul ponte tra i più famosi al mondo, sono
state proiettate le immagini di grandi opere d'arte molto popolari: da
Taddeo Gaddi a Raffaello, da Caravaggio a Van Gogh, da Giacomo Balla a
Emile Nolde, da Andy Warhol a Dan Flavi. Uno spettacolo mozzafiato!
06/01/2017 22:26
Ponte vecchio Natale 2016
Il festival delle luci di Firenze trasforma Ponte Vecchio con una "magia" coloratissima sotto il segno dell'arte. Con F-light edizione 2016 sul ponte tra i più famosi al mondo vengono proiettate ogni sera fino all'8 gennaio 2017 le immagini di grandi opere d'arte molto popolari: da Taddeo Gaddi a Raffaello, da Caravaggio a Van Gogh, da Giacomo Balla a Emile Nolde, da Andy Warhol a Dan Flavi.
08/01/2017 11:14
Leggendo poesie di ...NEVE
I VERSI E LA TAGLIOLA
Con la neve si para la tagliola
e si aspettano i gridi dei fringuelli.
La maestra ai bimbi della scuola
legge un verso d’amore per gli uccelli.
Mi piacevano i versi e la tagliola.
(1952 Rocco Scotellaro)
La neve cade
(Boris Pasternak Mosca, Russia 10/2/1890 – Peredelkino, Russia 30/5/1960 - Premio Nobel per la letteratura 1958)
La neve cade, la neve cade.
Alle bianche stelline in tempesta
si protendono i fiori del geranio
dallo stipite della finestra.
La neve cade e ogni cosa è in subbuglio,
ogni cosa si lancia in un volo,
i gradini della nera scala,
la svolta del crocicchio.
La neve cade, la neve cade,
come se non cadessero i fiocchi,
ma in un mantello rattoppato
scendesse a terra la volta celeste.
Come se con l'aspetto di un bislacco
dal pianerottolo in cima alle scale,
di soppiatto, giocando a rimpiattino,
scendesse il cielo dalla soffitta.
Perché la vita stringe. Non fai a tempo
a girarti dattorno, ed è Natale.
Solo un breve intervallo:
guardi, ed è l'Anno Nuovo.
Densa, densissima la neve cade.
E chi sa che il tempo non trascorra
per le stesse orme, nello stesso ritmo,
con la stessa rapidità o pigrizia,
tenendo il passo con lei?
Chi sa che gli anni, l'uno dietro l'altro,
non si succedano come la neve,
o come le parole d'un poema?
La neve cade, la neve cade,
la neve cade e ogni cosa è in subbuglio:
il pedone imbiancato,
le piante sorprese,
la svolta del crocicchio.
Il cielo è basso – E. Dickinson
Il cielo è basso, le nuvole a mezz’aria,
un fiocco di neve vagabondo
fra scavalcare una tettoia o una viottola
non sa decidersi.
Un vento meschino tutto il giorno si lagna
di come qualcuno l’ha trattato;
la natura, come noi, si lascia talvolta sorprendere
senza il suo diadema.
Neve – Umberto Saba
Neve che turbini in alto e avvolgi
le cose di un tacito manto.
Neve che cadi dall’alto e noi copri
coprici ancora,all’infinito: imbianca
la città con le case,con le chiese,
il porto con le navi,
le distese dei prati…
La perfezione della neve – Andrea Zanzotto
Quante perfezioni, quante
quante totalità. Pungendo aggiunge.
E poi astrazioni astrificazioni formulazione d’astri
assideramento, attraverso sidera e coelos
assideramenti assimilazioni
nel perfezionato procederei
più in là del grande abbaglio, del pieno e del vuoto,
ricercherei procedimenti
risaltando, evitando
dubbiose tenebrose;saprei direi.
Ma come ci soffolce, quanta è l’ubertà nivale
come vale: a valle del mattino a valle
a monte della luce plurifonte.
Mi sono messo di mezzo a questo movimento -mancamento
radiale
ahi il primo brivido del salire, del capire,
partono in ordine, sfidano: ecco tutto.
E la tua consolazione insolazione e la mia ,frutto,
di quest’inverno, allenate, alleate,
sui vertici vitrei del sempre, sui margini nevati
del mai-mai-non-lasciai-andare,
e la stella che brucia nel suo riccio
e la castagna tratta dal ghiaccio
e tutto – e tutto eros, tutto libertà nel laccio
nell’abbraccio mi sta: ci sta,
ci sta all’invito, sta nel programma, nella faccenda.
Un sorriso, vero? E la vi(ta) (id-vid)
quella di cui non si può nulla, non ipotizzare,
sulla soglia si fa (accarezzare?).
Evoè lungo i ghiacci e le colture dei colori
e i rassicurati lavori degli ori.
Pronto. A chi parlo? Riallacciare.
E sono pronto, in fase dell’immortale,
per uno sketch-idea della neve, per un suo guizzo.
Pronto.
Alla, della perfetta.
«È tutto, potete andare.»
La neve – Gabriele D’Annunzio
Scendi con pace,
o neve: e le radici
difendi e i germi.
che daranno ancora
erba molta agli armenti.
all’uomo il pane.
Scendi con pace, si che al novel tempo
da te nutriti, lungo il pian ridesto,
corran qual greggi obbedienti i fiumi.
Il pupazzo di neve – Jacques Prévert
Nella notte dell’inverno,
galoppa un grande uomo bianco.
È un pupazzo di neve
con un pipa di legno
un grande pupazzo di neve
perseguitato dal freddo.
In una piccola casa
entra senza bussare
e per riscaldarsi
si siede sulla stufa rovente
e sparisce d’un tratto
lasciando solo lo sua pipa
in mezzo ad una pozza d’acqua
ed il suo vecchio cappello.
L’omino di neve – Gianni Rodari
L’omino di neve,
guardate che caso,
non ha più naso
Vorrei imitare
questo paese
adagiato
nel suo camice
di neve.
e ha solo un orecchio:
in un giorno di sole
è diventato vecchio!
Chi gli ha rubato un piede?
È stato il gatto,
bestia senza tatto.
Per un chicco di grano
una gallina
gli becca una mano.
Infine, per far festa,
i bambini
gli tagliano la testa.
Nevicata – Guido Gozzano
Dalle profondità dei cieli tetri
scende la bella neve sonnolenta,
tutte le cose ammanta come spettri:
scende, risale, impetuosa, lenta.
Di su, di giù, di qua, di là s’avventa
alle finestre, tamburella i vetri…
Turbina densa in fiocchi di bambagia,
imbianca i tetti ed i selciati lordi,
piomba, dai rami curvi, in blocchi sordi…
Nel caminetto crepita la bragia…
Nevicata – Giovanni Pascoli
Nevica; l’aria brulica di bianco;
la terra è bianca; neve sopra neve;
gemono gli olmi a un lungo mugghio stanco:
cade del bianco con un tonfo lieve.
E le ventate soffiano di schianto
e per le vie mulina la bufera;
passano bimbi: un balbettio di pianto;
passa una madre: passa una preghiera.
10/01/2017 16:58
"Verrà il vento e ti parlerà di me" di Francesca Barra
” Verrà il vento e ti parlerà di me” di Francesca Barra è un racconto a due voci, le voci delle due protagoniste, nonna e nipote, Teresa e Caterina, legate da un affetto profondo e da una reciproca complicità, raccontano la propria storia d’amore per la propria terra, la Basilicata.
Il romanzo si svolge su due archi temporali, il passato della nonna e il presente della nipote in un continuo contrasto tra tradizioni e modernità in cui si percepisce l’amore per le tradizioni, per la famiglia, per le proprie radici, per la magia dei Sassi, per il mare, per la cucina… I capitoli, infatti, sono intervallati da numerose ricette della cucina materana, che la nonna regala alla nipote e che si tramandano di generazione in generazione.
E
ci sono anche le “ricette” per l’amore“ che ha delle formule rigide da
seguire... “Si sceglie la persona accuratamente pesando pregi e difetti,
come se fossero ingredienti.
Poi si stende la storia. Con il mattarello, tutta davanti agli occhi. E
si riempie di tutto quello che hai vissuto fino a quel momento. Poi si
decide la forma che si vorrebbe avere.
Si assaggia. Poi si chiude. Se ha un buon sapore da crudo, cioè da appena nato, lo avrà anche appena cotto.
Disponi di tutto ciò che serve per sapere se è il cibo perfetto, così
come puoi capire se è l’uomo perfetto per te....Se lo bruci, se lo lasci
crudo, hai sbagliato tutto. Ricomincia.”
Teresa ha incontrato il suo amore, il suo Mimì, e per nessuna ragione vuole lasciare la Basilicata, di cui conosce ogni particolare. Lì sogna di costruire il suo futuro. E il suo desiderio si è realizzato. Invece Caterina non vede l'ora di lasciare il paesino in cui è cresciuta, dove le tradizioni regnano immutate; cerca nell'evasione una sua identità,ma poi comprende che, “a volte, andare via è la scelta più facile. Perché dove ci sono le origini, dove ci sono le tue radici, solo lì puoi essere davvero te stessa e a volte questo fa paura.”...
Un libro leggero, come quel vento caldo che spira dalla marina materana, ricco del profumo della macchia mediterranea, che mi ha fatto rivivere tradizioni, riti, abitudini di un tempo passato, in cui la famiglia, aveva un grande valore e la donna riusciva a custodire e a tramandare il sapore di cose preziose.
17/01/2017 19:16
"Non chiedermi quando" di Concita De Gregorio
"Non chiedermi quando- Romanzo per Dacia" di Concita De Gregorio " non è un romanzo su Dacia Maraini, meno che mai una biografia,nè un'intervista. E' la traccia che l'incontro con lei ha lasciato dentro di me", come afferma l'autrice stessa e fa emergere come fotogrammi le figure di Fosco e Topazia, genitori ribelli e coraggiosi, gli amici intellettuali e artisti, da Pasolini a Maria Callas fino a Visconti, e poi Moravia e le passioni che hanno abitato l’esistenza di Dacia: il femminismo, il teatro, i viaggi e la scrittura.
Tutti i fatti vengono presentati senza riferimenti al tempo in cui sono accaduti come vuole la stessa Dacia “Io mi ricordo tutto, ma non chiedermi quando” perché, “il tempo ed io ci siamo sempre ignorati, ci siamo proprio lasciati tranquilli, voltati le spalle come estranei”.
E' un libro che mette a nudo i ricordi che hanno abitato gli ottant'anni di Dacia, la sua infanzia, il Giappone, il campo di concentramento, le sue amicizie con molti artisti, un mondo raccontato con "garbo e con lo stesso sorriso per ogni parola" che dà un soffio di leggerezza a tutto il romanzo .
Leggo sempre con piacere Dacia Maraini e in questo libro ho
ritrovato il suo ritratto, la complessità della sua figura di donna
forte, capace di difendere sempre le proprie idee. E' un libro che
scorre agevolmente, dai capitoli brevi, da frasi che sembano versi e dal
contenuto profondo.
24/01/2017 16:22
E' arrivato l'arrotino di Anna Marchesini
«È arrivato l’arrotino» è l'ultimo libro scritto da Anna Marchesini (1953-2016) e pubblicato postumo da Rizzoli.
E' un romanzo che si apre con una lettera di Virginia che scrive a sua madre chiamandola «poeta!» " le righe parlano e raccontano chi sei, forse era tutta una vita che aspettavi il senso vero di quel qualcosa che sapeva di fiori e di glicine misto a profumo di rosa e di natura umana, quella vera, e di sensazioni più intime, e di immediata bellezza e di gioiosa immensità...
Il senso della tua vita era quello di onorare i giovani e di istruirli e di «educarli all’arte » di andare da soli e in autonomia...Qualche volta era il destino a rovinarti le cose pure e semplici della vita, ma tu avevi il tuo solito modo di sdrammatizzare tutto anche per telefono e di ridere degli incidenti della vita e di ridere, ridere e ridere ancora di tutto, e anche piangere....Mamma, ricordati che le cose belle sono nella vita semplice e nelle piccole e grandi sconfitte, quelle piccole vittorie che tu o noi ci prendevamo erano vittorie contro un mondo assurdo e banale che stava sempre a vedere le apparenze e mai il dettaglio o la sostanza delle cose."
Poi prosegue con una prima parte narrativa che porta il titolo del libro e con una seconda dal titolo "È arrivato l’ombrellaio", per poi concludersi con una raccolta di versi inediti scritti fra la fine degli anni Sessanta e Ottanta dal titolo "Fiori di Fitolacca".
Nelle pagine del libro risuona la
voce di un arrotino, dal volto misterioso, pauroso, ma necessario per
preparare le armi necessarie contro le intemperie della vita, perchè
la vita, "non si lascia mettere sotto spirito" ma va vissuta fino in fondo per poter costruire "cattedrali di grazia e bellezza".
Il passaggio dell'arrotino attraversa la storia di due donne: una
creatura che sta per venire al mondo e un'orfana che del mondo conosce
solo l'indifferenza, in un racconto scorrevole, ricco di particolari che
descrivono con un sorriso le tristezze della vita.
E' un breve romanzo ricco di significati, dalla scrittura scorrevole, a volte commovente, a volte divertente, in cui sembra ascoltare la voce di Anna Marchesini mentre recita con tutta la sua bravura.
Ho trovato anche le poesie molto belle e molto complesse nell' interpretazione...mi propongo di rileggerle. Ne riscrivo qualcuna.
“Io
il tramonto
di
un giorno speciale
tanto precoce
da parere irriverente”
****
"La Mano paziente della notte
Il cielo ora scopre le sue stelle,
che ha custodito a lievitare.
Svelato l'incanto,
quest'ora di miracolo
invoglia ad essere grandi anche nel dolore"
27/01/2017 11:01
Giornata della memoria
Haiku dedicato al giorno della memoria
Ancora muri
La luce del mattino
filtra i ricordi
29/01/2017 18:49
Notte di luna calante
Notte di luna calante
Falce di luna
sulla cima d'un pino,
una cometa
tra fiocchi di neve,
un guizzo impalpabile
di malinconia
e nel silenzio
l’eco di poesie,
soffio vitale
sulla vita muta,
un seme che rinasce
a scandire le stagioni,
a scrutare riflessi d’infinito
in una fredda notte
di luna calante.
Giudizio 9,25 entra nella classifica nazionale italiana.
10/02/2017 17:12
In Memoria di tutte le vittime dei massacri delle foibe
Coltivare la memoria
nella nebbia del tempo
che sorge dal silenzio
delle gole del Carso,
perchè risorga alla luce,
da quel baratro di follia,
la pietà per le vittime
e la verità per la storia.
Ricordare senza rancore
l'orrore della vendetta
dell'ultimo fuoco di guerra,
le vittime di un terrore,
e i profughi dalla propria terra.
Dipingere su quelle rocce
un arcobaleno di tante etnie
che abbracci ogni confine,
al di là di ogni ideologia.
R.M.
14/02/2017 15:14
Buon S. Valentino!
Qualcuno ha la fortuna di innamorarsi davvero della stessa persona ogni giorno.
Qualcuno ha la fortuna di invecchiare con la persona che ha scelto, ma anche il coraggio di raggiungerla attraverso tutte le difficoltà, ad armi pari. Magari mi accadrà. Molti credono che tutto si perda nel tempo ma non è affatto così. Ci sono incontri indimenticabili che sanno riaffiorare. Sotto pelle ti resta un cuore tagliato a metà, da una parte i grammi di un'altra vita, puri come l'aria, dall'altra i grammi tagliati come la rabbia per ciò che non è stato mai. Ogni tanto funzionerà meglio una parte rispetto all'altra. Oggi non so più bene cosa provo. È inutile attaccarsi agli alibi della perfezione quando non hai conosciuto l'insieme.
Però una cosa, comunque vada, non la scorderò più e non importa chiamarlo o non chiamarlo amore. Tu eri dappertutto, dentro e fuori di me. Tu eri in ogni mia intenzione, pulsazione, direzione. Tu fabbricavi gioia pura in uno sguardo e io dimenticavo tutto quando ti ero accanto. Tu eri il mio sorriso d'improvviso passeggiando per la strada, quando nei momenti più impensati mi venivi in mente. Tu così vera da non sembrare vera eri la mia follia e la cura alla follia. Questo rimarrà, le emozioni non hanno date di scadenza sul retro. Tu sei stata, sei e sarai. Resterai sempre il mio segreto più bello.
Riguardo al futuro oggi rispondo così a chi ha paura e sente il cuore
congelato. Fa' che la tua voglia di amare sia sempre più forte della
paura di soffrire ancora. Trova un sentimento per cui "valga l'allegria
e non la pena". E a chi ti dice che tutto ha una fine rispondi
ridendo: "Andrà tutto bene. Le cose belle finiscono? Quelle brutte non
iniziano neppure".
#massimobisotti #unannoperungiorno #maicontrocuore
23/02/2017 21:25
Haiku
Haiku 5/7/5
S'indora l'alba
La speranza di luce
tra nubi grigie
27/02/2017 13:07
Buon Carnevale!
Maschere
Citazioni
Nascondi chi sono, e aiutami a trovare la maschera più adatta alle mie intenzioni.
W.Shakespeare.Macbeth
Amo le cose vere. Non amo le parrucche. Figuriamoci le maschere!
L'unica maschera concessa nella vita è nascondere il proprio dolore dietro un sorriso per non perdere la propria dignità.
Alda MeriniTutta la vita umana non è se non una commedia, in cui ognuno recita con una maschera diversa, e continua nella parte, finché il gran direttore di scena gli fa lasciare il palcoscenico.
Erasmo da Rotterdam, Elogio della follia, 1509
(Nella vita)
...ciascuno si racconcia la maschera come può – la maschera esteriore.
Perché dentro poi c'è l'altra, che spesso non s'accorda con quella di
fuori. E niente è vero!
Luigi Pirandello, L'umorismo, 1908/20
05/03/2017 17:35
L'amica geniale
L’amica geniale di Elena Ferrante è un romanzo, il primo di una tetralogia, che narra l’amicizia di due ragazze nella continua ricerca della propria identità e del proprio destino, in un rione popolare di Napoli degli anni 50.
Nell’incipit, Elena Greco, che ha sessantasei anni e abita a Torino, si propone di scrivere la storia della sua amicizia con Raffaella Cerullo, dopoché Rino, il figlio dell’amica, le ha fatto sapere che sua madre è sparita.
Elena-Lenù e
Raffaella-Lila, ognuna con il proprio carattere diverso, vivono in
simbiosi, in quel rione che le avvolge nelle sue spire, tra i suoi
rituali, i litigi, le feste, le bravate, gli amici. E infatti attorno
alle due amiche ci sono una miriade di co-protagonisti che a volte fanno
perdere il filo della narrazione (ho dovuto rileggere spesse volte
l’indice dei personaggi).
Il tema predominante è l’amicizia femminile: il bisogno di intimità, lo scambio di emozioni, le confidenze personali, la consolazione reciproca, l’assistenza pratica, la gelosia e la rivalità...
L’io narrante è una
donna, ma non mi sembra che vi sia un influsso del romanzo femminista, è
semplicemente un ritratto delle due ragazze che non sempre riescono a
sottrarsi al ruolo stereotipico della donna di quel tempo, forse questo
avverrà nei romanzi successivi...perchè la storia rimane in sospeso
e...come una telenovella, ti rimanda alla puntata successiva. Anzi
pensando all’incipit, di Lila che era sparita, in tutto il romanzo ,non
se ne parla...chissà se viene ritrovata! Resterà un mistero come lo è
l’autrice/autore che si cela sotto il nome di Elena Ferrante...
Ho letto questo libro, che ha avuto tanto clamore sulla stampa e in tv e anche perchè mi è stato consigliato da un’amica , ma non mi ha entusiasmato più di tanto. Comunque è una lettura scorrevole, dallo stile lineare e dalla prosa accattivante, che si legge piacevolmente in poco tempo.
16/03/2017 09:43
I miei video
Il link ai miei video su youtube
02/04/2017 10:23
Son sbocciate le primule
Son sbocciate le primule
Son sbocciate le primule
al primo tepor del sole,
a romper le crepe della terra,
che svela il suo prodigio,
lievitando dal suo grembo
sogni di primavera.
Riflessi di nuova vita
nel vento tenue di marzo,
una carezza all’anima
a scompigliar pensieri,
a lenir le ferite
nell’ombra della solitudine.
Son sbocciate le primule,
un sospiro tra l’erba verde,
a cercar una ragione
oltre ogni contraddizione,
tra la notte e il giorno,
tra la presenza e l’assenza,
tra la vita e la morte.
Un alito di speranza,
a cercar un’incognita nascosta
nel profumo dell’amore,
tra i ricordi del cuore,
nel tempo perduto.
R.M.
22 marzo 2017
04/04/2017 17:39
La donna abitata di Gioconda Belli
La donna abitata è un romanzo scritto da Gioconda Belli nel 1988 e pubblicato in Italia nel 1995
Il romanzo inizia con queste parole “All’albeggiare emersi”,(è Itzá che rinasce alla vita in un albero di arance) e narra di una donna, affermata professionista, che, inconsapevolmente, viene ‘abitata’ da un’altra donna, vissuta cinque secoli prima e uccisa dai Conquistadores spagnoli. La ribellione di Itzá, la guerrigliera, rinasce lentamente in Lavinia, la protagonista del romanzo, e le apre gli occhi per farle scoprire l’orrore dell’oppressione del ’Grande generale’.
Lavinia è una giovane donna nicaraguense, si considera una donna emancipata che ha studiato in Europa e lavora come architetto presso un prestigioso studio della città di Faguas, ha rotto con i rigidi e ipocriti schemi della società in cui vive ed abita da sola, pur non essendo sposata, con la sola compagnia dell'albero dell’arancio, che racchiude l’anima di Itzá.
Quando si rende conto che il suo ribellismo giovanile è solo il capriccio di una ragazza borghese e non porterà ad un vero cambiamento nella società autoritaria ed ingiusta in cui vive, prende la decisione di seguire il suo cuore e di entrare nelle file della guerriglia sandinista, osteggiata anche dal suo compagno Felipe (guerrigliero anch'esso), che non riesce a superare i suoi preconcetti piuttosto maschilisti.
Ho trovato questo libro non facile e confesso che ho fatto fatica ad esserne coinvolta soprattutto all’inizio, forse ho riscontrato qualche elemento di disturbo, le frequenti irruzioni della storia fantastica di Itzà e le continue ripetizioni delle riflessioni della protagonista sui suoi dubbi, le sue paure…
Comunque, man mano, sono riuscita ad entrare in questa appassionante storia d’amore, di solidarietà e di morte che si anima tra la leggenda e la realtà. E ancora meglio,dopo aver letto il romanzo e l‘intervista di A.M. Torriglia a Gioconda Belli, posta in chiusura al libro, ho compreso cosa volesse esprimere l’autrice nell’incipit: “All’albeggiare emersi”
“La vita in sé non è un valore assoluto. C’è bisogno di una qualità della vita…La vita è un dono, ma allo stesso tempo è un caso, un azzardo. È dovuta ad una serie imprevedibile di coincidenze.. e io credo che, per il solo fatto di essere vivi, noi abbiamo una responsabilità.… È una responsabilità che cambia con il tempo.. Per me, ad esempio, in questo momento è la scrittura… Come scrittrice sento la necessità di generare e far crescere consapevolezza. Questo è il ruolo che assegno alla scrittura: quello di elaborare pensieri che permettano ad altri individui di capire meglio se stessi e quello che vogliono – un ruolo che è, se vogliamo, di responsabilità sociale.” così Gioconda Belli, nell’intervista citata, ci parla della sua visione della vita umana.
“La donna abitata” porta inevitabilmente a riflettere su molti temi importanti, quali la giustizia, la libertà,la condizione femminile, la vita, la morte, l’amore e porta alla riscoperta di come avvenne la conquista del Nuovo Mondo e alla conoscenza delle vicende dei paesi del Sudamerica del secolo scorso, dove la feroce ingiustizia sociale faceva nascere i movimenti di rivolta armata.
Il romanzo si conclude con questa bellissima poesia.
Nessuno sarà padrone di questo corpo di laghi e vulcani
di questa mescolanza di razze,
di questa storia di lance;
di questo popolo amante del mais,
delle feste al chiaro di luna;
del popolo dei canti e dei tessuti di tutti i colori.
Né lei né io siamo morte senza un progetto, senza lasciare un’eredità.
Siamo tornate alla terra da dove ancora torneremo a vivere.
Popoleremo di frutti carnosi l’aria dei tempi nuovi.
Colibrì Yarince
Colibrì Felipe
danzeranno sulle nostre corolle
ci feconderanno eternamente.
Vivremo nel crepuscolo della gioia
nell’alba di tutti i giardini.
Presto vedremo il giorno colmo di felicità
le imbarcazioni dei conquistatori allontanarsi per sempre.
Saranno nostri l’oro e le piume
il cacao e il mango
l’essenza dei sacuanjioces.
Chi ama non muore mai.
Link per conoscere
Guerriglia nahua
18/04/2017 11:08
Haiku Pasquetta 2017
Rosso di sera
Tramonto di Pasquetta
sul vecchio fiume
23/04/2017 21:24
Galleria degli UFFIZI Firenze
Dalle mie foto i video per ricordare questi preziosi tesori d'arte della galleria degli uffizi di Firenze
01/05/2017 13:17
BUON PRIMO MAGGIO! La storia di Portella della Ginestra
Ritorno a Portella della Ginestra
di Giuseppe Bagni
Presentazione
Tra gli episodi che hanno segnato la nostra storia l'eccidio di Portella della Ginestra, di cui ricorre quest'anno il settantesimo anniversario, rappresenta appieno il conflitto che si scatenò tra il vecchio ordinamento sociale che dominava ancora il Meridione, la Mafia, il ruolo degli equilibri internazionali da una parte, e il diritto al lavoro, il desiderio di riscatto sociale e di democrazia che stava crescendo dal basso dall'altra.
È principalmente questo il motivo per cui la Cgil propone alle scuole di ogni ordine e grado un percorso di ricerca sulla strage che avvenne a Portella per la festa del primo maggio 1947.
Per facilitare l'avvicinamento agli eventi di Portella della Ginestra mettiamo a disposizione di tutte le scuole il racconto scritto da Giuseppe Bagni e illustrato da Chiara Di Vivona, che ricostruisce l'eccidio e gli eventi che lo precedettero, in una forma narrativa adatta a tutti gli allievi.
09/05/2017 12:05
Nell'era globale
Nell'era globale
gran clamore di titoli
su giornali,
a suon di twitter,
si muovono le armate,
un'azione bellica ne tira un'altra,
che ne tira un'altra ancora,
ed apre la porta
al mostro della guerra
e l'umanità globale
si abitua al disumano
e noi che la guerra
non la conosciamo
con occhi smarriti guardiamo
alla madre di tutte le bombe
e allibiti ci chiediamo:
è solo sfoggio di potenza
e la guerra è solo virtuale,
oppure sta per scoppiare
la terza guerra mondiale?
09/05/2017 18:13
Volano farfalle dai fichi d'india
Dai fichi d'india
Dalla Pala di Fichi d'India
Si parte facendo essiccare la foglia raccolta dalla macchia di fichi d'India.Questa con il tempo perde i liquidi essendo una pianta essenzialmente grassa. Rimane così la parte fibrosa da cui viene scelto il pezzo resistente e più legnoso che viene ripulito dai residui di terra.
...e con un pizzico di creatività e
fantasia si possono realizzare delle creazioni veramente artistiche,
come queste realizzate da Michele L.T.
22/05/2017 16:59
Barcellona
Dal 16 al 19 maggio 2017 ho compiuto un viaggio a Barcellona.
Barcellona è una città di 1.602.386 abitanti della Spagna, capoluogo della Catalogna, una comunità autonoma della parte nord-orientale dello Stato, La città è il secondo maggior centro industriale e finanziario della Spagna dopo Madrid , nonché il maggior porto commerciale e turistico e uno dei maggiori d'Europa.
A Barcellona si ha la possibilità, percorrendo a piedi le strade,o in bicicletta, di trovare tracce della sua storia millenaria, dalle rovine romane e della città medievale fino ad arrivare ai quartieri del modernismo catalano, con i suoi edifici caratteristici, i suoi isolati quadrati, i suoi viali alberati e le sue strade larghe. La città antica è praticamente piana mentre i quartieri più recenti acquisiscono maggiore pendenza man mano che ci si avvicina alla catena di colline retrostante.
Voglio condividere nel blog il diario di queste quattro giornate e alcune foto scattate in questa città meravigliosa, che consiglio di visitare.
1° giorno 16/05 Partenza da Potenza ore 5, da Napoli ore 9,05,arrivo a Barcellona ore 11,15. Deposito bagagli in Hotel
Hotel Esperia Rambla
Pranzo con Tapas e Pinchos, stuzzichini vari,in uno dei ristoranti tipici.
Passeggiata per la Rambla, viale situato tra Plaça de Catalunya, centro della città moderna, e il Porto Antico. La strada, sia di giorno sia di notte, è colma di gente e lungo il suo marciapiede centrale si possono trovare giornalai, fiorai, venditori di uccelli, artisti di strada, caffetterie, ristoranti e negozi.
Nel pomeriggio visita alla chiesa di
Santa Maria del Pi nel Barri Gòtic
Sempre nel Barri Gòtic visita alla Cattedrale di Sant'Eulalia, dedicata alla patrona della città.
30/05/2017 18:38
2°giorno a Barcellona
19/05/2017
Visita alla Sagrada familia, una grande basilica cattolica (minore) capolavoro dell'architetto Antoni Gaudí, massimo esponente del modernismo catalano, che dedicò tutta la sua vita alla realizzazione di quest'opera. Gaudí lavorò al progetto per oltre 40 anni, definendo molti dettagli man mano che la costruzione avanzava. Considerava infatti quest'opera come quella della sua vita e la seguiva in ogni minimo passaggio.Lo stile divenne via via sempre più fantastico, con quattro torri affusolate che ricordano i termitai o i gocciolanti castelli di sabbia dei bambini. Si tratta di forme ereditate dell'architettura neogotica, secondo i cui canoni la chiesa era stata inizialmente concepita: ciononostante, traevano la loro ispirazione dalle forme naturali. Nel giugno 1926, ben prima che venisse completata la costruzione dell'edificio, Gaudí morì improvvisamente in un incidente, travolto da un tram mentre passeggiava per Barcellona. Durante la sua vita Gaudí riuscì a realizzare soltanto la facciata della Natività. I lavori stanno proseguendo e si possono ammirare le altre due facciate dedicate alla Crocifissione e alla Resurrezione.
Giro turistico in autobus a due piani scoperto" Barcelona Bus",
panoramico, con la caratteristica "sali e scendi", con guida in audio
cuffie: un modo piacevole di esplorare tutta la città da una certa
altezza e con le opportune fermate, per le visite. Il biglietto, per
tutta la giornata, ci ha permesso di fermarci allo Stadio di Barcellona
per il pranzo,per la visita al Museo Mirò e di giungere fino al porto ed
al lungomare.
La statua di Cristoforo Colombo
al Porto Antico,
che, con il dito puntato, indica metaforicamente la direzione del Nuovo Continente.
Tra i musei dell'arte di Barcellona rivestono un grandissimo interesse quello della Fundació Joan Miró, dove si possono ammirare alcune opere del pittore maiorchino e dove vengono realizzate esposizioni itineranti provenienti da tutti i musei del mondo.
Museo Mirò
Cena al Salamanca sul lungomare con salame, frittura (pica-pica),sangria,paella,liquore alle erbe e dolcetti.
02/06/2017 19:42
3° giorno a Barcellona
18 maggio 2017Visita al parco di Gaudì Parco Güell
Un parco bellissimo in cui Gaudì si ispira alle forme organiche della natura ed esprime tutto il suo genio architettonico, con colonne dalle forme di tronchi d'albero o di stalattiti, le fontane e le arcate artificiali di roccia variopinte con ceramiche e pezzi divetro, utilizzati come tessere di mosaici colorati.
Tra le altre opere di Antoni Gaudí, le più famose e importanti sono il, la Casa Milà, meglio conosciuta con il nome di "La Pedrera", Casa Batlló, Palazzo Güell e Casa Vicens
Nel pomeriggio shopping nella zona più commerciale della città situata nel suo centro storico , La Rambla e Plaça de Catalunya, dove piccoli negozi convivono con i grandi magazzini e le grandi catene di distribuzione.
Quindi passeggiata alla Rambla del mar ad assaggiare le "gofre", tipici dolci
06/06/2017 18:46
4° giorno a Barcellona
Visita al Museu Picasso, contenente un'importante collezione di opere poco conosciute del famoso pittore che risalgono al suo primo periodo. Purtroppo non si possono scattare foto alle opere, i miei scatti sono stati fatti all'edificio storico che ospita il museo,situato nel carrer de Montcada (quartiere Born), dove risiedevano nell’800 le ricche famiglie borghesi.
Le stanze del museo sono divise per tappe della gioventù dell’artista:opere cupe realizzate durante il periodo invernale nell’accademia di Madrid con altre decisamente più allegre dei giorni estivi di vacanza, dipinti del periodo blu e del periodo rosa, copie di opere di Velazquez, stanza dei piccioni e la stanza delle Meninas
Pranzo nella Plaza Real al ristorante Lucia e ultima passeggiata al lungomare
10/06/2017 17:27
Poesia"E’ per la Siria"
"E’ per la Siria"
- E’ per la Siria -
L’urlo di odio
tramortisce
le urla di terrore
e il dolore
si fa silenzio di morte
e chiede pietà
a quel Dio
che non può aver infuso
nel cuore la follia,
con la promessa
di pace in Paradiso.
-E’ per la Siria-
una preghiera al Cielo:
che non ci sia più niente
per cui uccidere e morire
e si plachi questo vento disperato
in un futuro più rasserenato.
( Per il Campionato italiano di poesia)
11/06/2017 17:33
"Giramondo" di Danielle Stell
"Giramondo" di Danielle Stell è un romanzo rosa, che narra
l'avventura di viaggi e d'amore, della giovane e ricchissima americana,
Audrey, all'inizio degli anni Trenta. E' la storia di una donna
straordinaria che lascia la famiglia ricchissima di san Francisco e
decide di fare un lungo viaggio per visitare l'Europa.
Il suo spirito d'avventura e la sua intelligenza la porteranno a conoscere persone interessanti e ad incontrare uno scrittore di libri di viaggio, di cui si innamorerà e con lui attraverserà anche il Medio e l'estremo Oriente. Le avventure che seguiranno a Shangai e Pechino la faranno giungere fino alla seconda guerra mondiale durante la quale sarà costretta a fare delle scelte estremamente difficili per la sua vita.
Uno dei pregi di questo romanzo è l'ambientazione di luoghi lontani, descritta in tutte le sue sfumature , nel periodo precedente la guerra. Lo consiglio a chi ama i romanzi rosa e i viaggi, è una lettura scorrevole e si legge facilmente.
A me non piacciono più tanto i romanzetti, ma questo l'ho letto volentieri e l'ho apprezzato per lo spirito d'avventura della protagonista, anche se la storia di questa donna mi è apparsa fuori dalla realtà e del tempo in cui viveva. Mi è molto piaciuto l'incipit del libro:
SMANIA DI VIAGGIARE
Vagare, vagare
peregrinando,
vagabondando,
la passione di girovagare,
danzare,
volare,
esistere
la ricerca della
libertà,
il bisogno di vedere
andare
scoprire
cercare
fare,
i miei desideri
così facilmente appagati
tanto vicino a casa
e i tuoi così grandiosi,
così raffinati,
così meravigliosi:
scalare montagne,
salire in groppa a elefanti
e cacce alla tigre
e orsi che ballano
e stelle lontane
e viaggi su Marte
e tutto
così selvaggio,
così vasto.
così libero.
mentre continui a girovagare.
peregrinare,
vagabondando,
e poi il momento
migliore
quando, appagato,
soddisfatto
e felice,
torni
lentamente
a casa
da me.
25/06/2017 17:51
Grappoli di uva matura: vivere l'anzianità
"Grappoli di uva matura: vivere l'anzianità in modo cristiano e in
pienezza" di Don Giovanni Caggianese sono una serie di riflessioni sulla
vecchiaia. Mi piace questa metafora usata per definire la vecchiaia,
questo ultimo periodo della vita come un frutto maturo, l'età della
saggezza e dell'esperienza matura.
In questo post voglio riportare alcune pillole di saggezza e alcune immagini sulla vecchiaia...tra il sacro e il profano...
Saper invecchiare è il capolavoro della sapienza,
e uno dei più difficili capitoli della grande arte di vivere.(Henri Amiel)
Insegnaci a contare i nostri giorni
e giungeremo alla sapienza del cuore.(Sal 90-89,12)
TU mi hai istruito,
o Dio, fin dalla Giovinezza e ancora oggi proclamo i tuoi prodigi.
E ora nella vecchiaia e nella canizie,
Dio, non abbandonarmi,
finchè io annunzi la tua potenza,
a tutte le generazioni le tue meraviglie-(Sal.71/70,17-18)
I vecchi hanno la sapienza
di avere camminato nella vita,
come il vecchio Simeone,
la vecchia Anna al Tempio.
E proprio quella sapienza
ha fatto loro riconoscere Gesù.
Doniamo questa sapienza ai giovani:
come il buon vino,
che con gli anni diventa più buono,
doniamo ai giovani la sapienza della vita.
(Papa Francesco)
Non mi dispiace invecchiare. E’ un privilegio negato a molti.
(Anonimo)
“Come mi piace il giovane che ha in sé qualche cosa del vecchio
così mi piace il vecchio che ha in sé qualche cosa del giovane:
chi segue questa norma potrà essere vecchio nel corpo,
ma nell'anima non sarà vecchio mai.” (Cicerone)
Non onorare la vecchiaia,
è demolire la casa dove ci si deve addormentare la sera.
(Alphonse Karr)
09/08/2017 21:30
10 AGOSTO
10 AGOSTO
San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché si gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.
Ritornava una rondine al tetto:
l'uccisero: cadde tra spini:
ella aveva nel becco un insetto:
la cena de' suoi rondinini.
Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell'ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.
Anche un uomo tornava al suo nido:
l'uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono...
Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.
E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh!, d'un pianto di stelle lo innondi
quest'atomo opaco del Male!
Giovanni Pascoli
14/08/2017 22:11
Buon Ferragosto!
Auguro a tutti gli amici un buon ferragosto! Qui intorno tanta frenesia per i preparativi ...
A me piace rileggere questa poesia di Eugenio Montale
Meriggiare pallido e assorto
(Eugenio Montale Genova 12/10/1896 – Milano 12/9/1981 - Premio Nobel per la letteratura 1975)
Meriggiare pallido e assorto
presso un rovente muro d’orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.
Nelle crepe del suolo o su la veccia
spiar le file di rosse formiche
ch’ora si rompono ed ora s’intrecciano
a sommo di minuscole biche.
Osservare tra frondi il palpitare
lontano di scaglie di mare
m entre si levano tremuli scricchi
di cicale dai calvi picchi.
E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com’è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.
30/08/2017 22:13
Eustachio Naumann "Ritorno alla Grande Gravina Bianca" di Assunta Morrone
L’avventura del falco grillaio continua in questo nuovo libro che
segue Le Montagne che camminano. Il protagonista, Eustachio, principe
del regno di Grillonia, si era smarrito tra le montagne di Alimenia
durante la migrazione verso la Prateria del Sole . E’ rimasto da solo,
abbandonato dai suoi compagni , ancora precario nel volo e deve
adattarsi al nuovo ambiente della montagna. Per fortuna ha un amico
umano, che lo aiuta a conoscere il mondo, Lupo Grigio, “…quando sei
certo di sapere tutto arriva Giò e ti fa scoprire che non hai capito
niente”..."Conosce tante cose il mio amico umano e me le racconta con
aria segreta e imperscrutabile."
Continua così la collaborazione tra uomo e animale, quel patto per il rispetto della natura, sancito nel primo volume.
Anche questa fiaba è altamente formativa, aiuta soprattutto ad incamminarsi alla ricerca della propria individualità e specificità per poter comprendere la diversità “basta guardarsi con attenzione e si diventa uguali anche quando si è diversi". Eustachio continua ad essere amico di Tina, un falco pellegrino femmina dalle dimensioni più possenti, molto diversa dai falchi grillai, un po’petulante e sciocchina, che, nello svolgersi della storia diventa man mano riflessiva e saggia nel risolvere delle situazioni critiche...
E quando sembra che la storia stia per concludersi, sembra tutto finito, Eustachio potrebbe tornare a Grillonia con i suoi genitori e amici, c’è un finale a sorpresa, una storia d’amore a lieto fine.
Bellissime le illustazioni di Jole Savino che rendono i personaggi
antropomorfizzati e molto corrispondenti alle descrizioni, tanto da
rendere la lettura sempre più coinvolgente.
E’ una fiaba per bambini che piace anche agli
adulti e a me in modo particolare, perché è una bella storia, originale,
divertente e poetica che si presta come “pre-testo” per delle
riflessioni in attività laboratoriali con gli alunni. Perciò ne
consiglio la lettura ai bambini e agli insegnanti.
"Non c’è niente come tornare in un luogo che non è cambiato, per rendersi conto di quanto sei cambiato."
(Nelson Mandela)
(citazione dell'autrice nell'incipit del libro,
che mi ha fatto riflettere e che corrisponde alla verità per quanto mi
riguarda.)
10/09/2017 19:13
Haiku estate 2017
"E' un mistero ineffabile" rispose Yuko.
Un mattino, il rumore della brocca d'acqua che si spacca fa germogliare nella testa una goccia di poesia, risveglia l'animo e gli conferisce la sua bellezza. E' il momento di dire l'indicibile. E' il momento di viaggiare senza muoversi. E' il momento di diventare poeti.
Non abbellire niente. Non parlare. Guardare e scrivere. Con poche parole. Diciassette sillabe. Un Haiku.
Un mattino, ci si sveglia. E' il momento di ritirarsi dal mondo, per sbalordirsene.
Un mattino, si prende il tempo per guardarsi vivere
( da NEVE di Maxence Fermine).
TANKA
Dal tronco secco
spuntano nuovi rami
Basta un po' d'acqua
Nella calura estiva
le cicale assordanti
Boccio di rosa
Al freddo autunnale
stenta ad aprirsi
Tanka
Balcone in fiore
Sbocciano i ciclamini
a fine estate
Al ritorno in città
foglie già ingiallite
Tanka
Nuvole nere
scolpiscono le ombre
di fine estate
Il Dito del Diavolo
s'ammanta di tristezza
Tramonto al mare
Un riflesso del sole
anche ad est
Freddo in città
Nostalgia d'estate
Colori caldi
Mare d'estate
L'onda che va e viene
sconvolge i ricordi
Mare agitato
E' settembre ormai
Barche in spiaggia
Ascoltiamo il mare
e va via l'estate
Mar di cristallo
a rispecchiar ricordi
come le pietre
Il sole sullo scoglo
Un vulcano incendia
il crepuscolo
10/10/2017 19:02
Torta salata con impasto al vino Bimby
INGREDIENTI per l’impasto
Farina 500 g.
Olio 150g.
Vino 150-200g.
Verso tutto nel boccale e faccio andare per 3min. vel. Spiga
INGREDIENTI per il ripieno
Peperoni arrostiti conditi con olio
Acciughe sott'olio
Uva passa
Mandorle o pinoli
Olive
Oppure
Cipolle già pulite e tagliate 500g. (io uso quelle lunghe secondo la ricetta originale)
Olive snocciolate
Formaggio grattugiato
Pancetta a dadini
Verso nel boccale la farina, olio e vino 3 min. vel. Spiga
La pasta deve essere alquanto morbida e avere l’aspetto della pasta di pane.
Nel boccale metto le cipolle un po’ d’olio e un goccio di acqua faccio cuocere per 10 min. vel.2 100°
A cottura ultimata aggiungo olive, formaggio e pancetta e mescolo bene
Intanto ho steso la pasta dividendola in 2 parti. Circa 2\3 per la base e 1\3 per la copertura
Stendo la base nella teglia leggermente oliata
Verso l’impasto
Copro con la restante parte della pasta stesa a disco
Bucherello la superficie con una forchetta
Inforno a 100 forno ventilato(il mio) per 30 min.
24/10/2017 17:26
Rollè di pollo bimby
Da questa ricetta... la mia.
INGREDIENTI PER 4 PERSONEPer il rollè:
un petto di pollo abbastanza grande, 200 g di prosciutto cotto, 200 g di
formaggio a pasta filata in fettine, spezie per pollo q.b..
Per insaporire:
1 misurino di vino bianco secco, 1 cipolla, 2 cucchiaini di dado Bimby
(o 2 dadi vegetali), 300 ml di acqua, 40 ml di olio extravergine
d’oliva, sale e pepe.
Per accompagnare:
500 g di patate.
Aprire il petto di pollo in un’unica fetta o farlo tagliare dal proprio macellaio di fiducia.
Con il batticarne spianarlo tra due fogli di carta da forno, in modo da appiattirlo.
Togliere il foglio superiore di carta da forno, insaporire moderatamente il pollo con le spezie.
Ricoprirlo prima con le fettine di prosciutto e, poi, con quelle di formaggio.
Aiutandosi con la carta da forno arrotolare il petto di pollo e legarlo con l’apposita rete.
Inserire nel boccale Bimby la cipolla a pezzi e tritare fino a formare una crema 10 sec. vel. 7.
*Aggiungere il vino e farlo evaporare senza misurino 3 min. 100° vel. 1.
Unire l’acqua, i dadi e il pepe.
Posizionare sul Varoma i due rollè di pollo appoggiandoli su carta forno bagnata e strizzata.
Sbucciare le patate, lavarle e tagliarle in fette.
*Metterle nel vassoio Varoma e cuocere insieme ai rollè 60 min. temp. Varoma vel. 2-3.
Durante la cottura, rigirare i Rollè almeno 4 volte ed irrorarle con il liquido di cottura.
Eliminare la carta forno e versare il sughetto di cottura nel boccale.
Cuocere per altri 10 min. temp. Varoma vel. 2-3.
Se gradito, a cottura ultimata, far dorare i Rollè di pollo e le patate in forno, passandole sotto il grill per 10 minuti.
Servire con il sughetto di cottura.
Ho apportato queste variazioni:
Per il rollè:salsiccia e bietole amalgamate con uova e formaggio come ripieno
28/10/2017 20:16
Come fa l’onda
Come fa l’onda
Donne,metamorfosi nel mito
di Assunta Morrone
Falco Editore
Ho ricevuto questo libro in regalo dall’autrice e mi son lasciata subito travolgere, attratta dal titolo, Come fa l’onda, “che scivola sulla spiaggia e la inonda di leggeri umori”, un verso di Dante che richiama la visione del mondo in continuo mutamento.
Il contenuto è un viaggio tra pagine di cultura letteraria e poesia, tra i monologhi e i cori di sette donne del mito calssico, che diventano donne umane, con gli stessi drammi che la donna vive nei nostri tempi. Così Didone induce a riflettere sul senso della solitudine, Circe “donna e non maga”rappresenta l’inenarrabile, Scilla il travolgere, Persefone la rinascita, Atena la conoscenza, Afrodite la libertà.
E questo viaggio attraverso il mito, tra parole e immagini , diventa un viaggio che suscita emozioni e ricordi e, attraverso la poesia, assume una funzione catartica e liberatoria, che porta alla riscoperta di se stessi e alla riflessione sulla fragilità della vita. Inevitabilmente ci si immerge in un mondo di antiche leggende che diventano storie di donne di oggi, con le stesse disillusioni e speranze, gli stessi inganni e sogni.
“ Le donne del mito si rivelano,
schiave in catene,
figlie accorate,
madri del tempo,
sorelle dell'oscurità e del riverbero,
spose, amanti, compagne,
nembi in attesa di burrasca,
schiuma del mare
e sogno incorrotto dell'oceano in tempesta.”
E’ un libro di cultura, per chi ama la letteratura, i classici e il mito un libro di storia al femminile, ricco di poesia e sensibilità.
Un libro da leggere e...rileggere.
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