Respiro
un alito
di freddo
nel
vento funebre
che agita
fantasmi
su
ombre lunghe di ricordi.
Rivedo i tuoi occhi,
sotto
quella maschera
e il
respiro,
uno
spasimo,
fame d’aria
fame d’aria
da quel residuo
di vita.
E come
allora
il
respiro
è ancora angoscia
è ancora angoscia
che si
espande
al
suono di campane
e
continua a pregare.
R.M. 27/03/2020
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