venerdì 26 settembre 2025

La neve in fondo al mare di Matteo Bussola


 

Matteo Bussola nel libro "La neve in fondo al mare" ci presenta un padre e un figlio, dentro una stanza di un ospedale, nel reparto di neuropsichiatria infantile, l’uno di fronte all’altro, ciascuno lo specchio dell’altro.  Ci sono altri genitori con figli adolescenti che rifiutano il cibo o che si fanno del male, che vivono l’estenuante fatica di crescere. E madri e padri  che condividono le stesse angosce e che si sentono inadeguati a comprendere il dolore dei figli.

L'autore ci presenta dei momenti terribili, in cui genitori e figli smettono di riconoscersi, essendo impossibilitati a svolgere ogni tipo di dialogo fra loro. Attraverso la voce di un padre, ci parla di questo grande problema del nostro tempo, della fragilità adolescenziale e di quel che si prova davanti al dolore di un figlio. E ci ricorda che solo l'amore può riportare alla rinascita: “Forse noi due potremmo ripartire da qui; dal diritto di essere amati semplicemente per ciò che siamo: Non tanto come genitore e figlio, ma prima di tutto come due esseri umani che hanno voglia di dirsi chi sono”..."Forse si diventa padri, si diventa madri, proprio per imparare quel tipo di amore lì, unico e irragionevole, che non si può sperimentare in nessun altro modo, in nessun altro tipo di relazione. Forse il vostro compito è quello di riuscire a farci scorgere la bellezza anche nel progetto che non riesce, nella promessa non mantenuta. Nella provvisorietà del bene. Nel crollo che ci svela cos'era tenerci in piedi."..." Come il filo dell'aquilone, è ciò che ci permette di essere uniti ma liberi.Senza il contrasto delle due forze opposte dell'aria e della terra  um aquilone sarebbe spazzato a terra e precipiterebbe..Fra noi due non sono sicuro che tu sia l'aquilone  forse sei tu il filo che riesce a far volare me"...

E' una storia toccante, raccontata attraverso personaggi straziati dalla sofferenza e dal dolore, che ci immerge nel complicato mondo degli adolescenti di oggi e degli adolescenti che siamo stati tutti, ma anche nel dolore e nella fatica dei loro genitori. In quel reparto dell'ospedale  "...nessuno trema  neanche per la paura...  qui il reparto è una cima rocciosa su cui nevica di continuo...bisogna evitare gli scossoni troppo forti, si scatenerrbbe una slavina" Tutti i personaggi si ritrovano come compagni di viaggio che stanno “sulla stessa barca” o, per dirla con le parole di Tommy, su una “zattera col tetto” e vivono la potenzialità di ritrovarsi in un gruppo.

Abbiamo letto questo libro individualmente  con successiva discussione nel gruppo di lettura" La Potenza dei libri! " Alcuni hanno ritenuto che sia un testo pesante per i problemi che affronta, io ed altri invece non abbiamo avuto difficoltà a leggerlo, ne abbiamo invece apprezzato la scrittura scorrevole  dallo stile narrativo molto coivolgente,che ci ha trasformato da lettori in compagni di viaggio dei suoi personaggi.  Ne consiglio la lettura agli adolescenti, ai genitori e agli insegnanti.

 

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