venerdì 29 novembre 2024

Mostra d'arte in Craft Wordls

Più Donna Zero Violenza: Le tele con le poesie di Lorenza Colicigno realizzate da Tonino Lane e le immagini di donne su specchi settecenteschi di Elisa Laraia (Helissa Halasy)

  




L’istallazione “Il corpo delle donne”, di Lorenza Colicigno & Tonino Lane, rimanda alla tela di Penelope, rovesciandone il senso: non più una tela tessuta e continuamente disfatta in nome del ruolo tradizionale della donna custode del talamo, bensì una tela intessuta di sguardi di donna liberi di immaginare progetti di vita autonoma, oltre gli schemi imposti dal patriarcato, senza tuttavia rinnegare la propria specifica identità, di cui caratteristica principale è la capacità di accoglienza e cura, di ascolto e di dialogo.

Il corpo delle donne (testo inedito di Lorenza Colicigno)

Mi vedo nei capelli arruffati del primo
mattino generoso di colazioni e borbottii,
fiuto le mie mani già odorose d'aglio
e olio sacro, mi scopro nel mio viso
atteggiato a eroina da musical
radiofonico, mentre ondeggiano
i fianchi, invidiati da Venere, sulle gambe
da record e s'incurvano le ardue spalle
che reggono il mondo e intanto
del timer assecondano il ticchettio
che rassicura sulla sorte del pasto,
insieme obbligo e dono a orari stabiliti,
e intanto il ticchettio della tastiera
genera segni che dicono di ruoli altri,
azioni e responsabilità pubbliche,
e tutto in sé assorbe il mio corpo.

Il corpo delle donne conosce l'odore
acre della fatica misto al fresco basilico,
dell’inchiostro misto al balsamico aceto,
mentre al sole rapisce radiosi gesti
da dispensare al cerchio famigliare
e non solo - s'estende in cerchi il cerchio
delle cure, comprende la città e oltre
l'Appennino s'inerpica fin oltre
l'immaginario mare dove fondersi
con il cielo ad abbracciare la madre
terra e l'universo tutto da salvare -
e alle stelle rapisce scintille, risorse
estreme nelle pause del sonno dovute
al dovere antico d'esserne custode.

Il corpo delle donne conosce il piacere
condito di vergogna o sfrontatezza
o rimorso o rivalsa o pegno o debito
o espiazione o ancora o ancora altro
negli occhi dell'altro, degli altri. Se
conquista, infine, il piacere, un piacere
gioioso e libero da divieti, sa che goderlo
è un privilegio da scontare in biechi
pregiudizi o da pagare forse con la vita.

Il corpo delle donne è un universo
che s'include per tradizione o per scelta
- insolubile enigma? - nelle reti del tempo
e dello spazio tessute da altri, e intanto,
e intanto il corpo - anima e cuore
e mente e puri sensi - tesse gesti
e parole, speranze e sogni, progetti
e utopie, in galassie d'azioni e scritture
che s'espandono e incontrano sbalzi
di venti e tempeste e aguzzi scogli,
ammassi d'inquiete inchieste debitrici
ad arrosti bruciati e a splendenti idee,
a sconfitte brucianti e vittorie silenziose.

Il corpo delle donne tesse la sua tela
intanto, una tela che più nessuno
disferà. Spem contra spem spero.


L’installazione è costituita da un telaio verticale su cui si sta tessendo una tela che contiene il testo poetico. Altri rotoli di tessuto contengono altri testi poetici della stessa autrice, che attengono al tema delle regole che costringono le donne nei recinti degli stereotipi e della violenza contro quante tentano di liberarsene.

Lorenza Colicigno aka Azzurra Collas, formatrice, insegnante di scuola secondaria, docente XR, giornalista e scrittrice. Dal 2008 in Second Life, vi ha curato, tra l’altro, il laboratorio di scrittura durante il quale è stato scritto il romanzo collettivo “La Torre di Asian”, ispirato all’omonima installazione digitale di Asian Ledven aka Fabio Fornasari, romanzo di cui restano molte testimonianze nel web, mentre attende una completa pubblicazione cartacea. Dopo alcuni anni di assenza dai mondi virtuali, è tornata in Second Life per corsi di scrittura letteraria. Risiede stabilmente in Opensim nella grid Craft World, dove nella regione NoiLab cura con Tonino Lane il progetto “La Città delle Donne”, con particolare riferimento alle scrittrici e artiste di tutti i tempi. Le loro biografie e opere sono disseminate lungo un percorso costituito da 10 edifici storici la cui logica concettuale è nel titolo stesso del progetto: “Fuori dal labirinto - Una stanza tutta per sé”. Nella stessa regione Lorenza Colicigno, già docente di Lettere nel Liceo Classico, cura l’omonimo progetto didattico, visitato da numerose scuole. Con docenti e studenti dell’ITIS “Einstein – De Lorenzo” Potenza-Picerno, ha curato quest’anno, builder Tonino Lane, il progetto didattico dedicato alla giornalista e inviata di guerra Matha Gellhorn. Con le sue fotopoesie ha partecipato a mostre in autonomia e con il Museo del Metaverso MdM di Rosanna Galvani.

Tonino Lane, builder

Dopo prime visite in Second Life, quando era appena comparso in rete, ne è diventato un residente dal 2007, dove ha costruito LucaniaLab, storica regione ora parte dell’archeologia digitale di SL, ampiamente documentata su web e stampa. Sempre in SL ha realizzato villaggi in stile tardo medioevale e macchine leonardesche. Da oltre 5 anni è presente stabilmente in Opensim Craft World dove ha realizzato le regioni NoiLab e NoiLab 2 e partecipa alle attività didattiche di NoiLab, curate da Lorenza Colicigno aka Azzurra Collas. Ha realizzato installazioni con cui ha partecipato a esposizioni digitali in autonomia e con il Museo del Metaverso, mostrando particolare abilità nell’uso delle primitive, con cui realizza, in particolare, ricostruzioni filologiche di edifici storici e di oggetti di arredo e tecnologici. Con le sue installazioni e fotografie ha partecipato a mostre reali e digitali in autonomia e con il Museo del Metaverso MdM di Rosanna Galvani.



 Concept   “Donne, Storie, Emozioni” dell'artista Helissa Halasy aka Elisa Laraia
“Donne, Storie, Emozioni”, sei ritratti realizzati con Adobe firefly AI. Immagini che lasciano intuire momenti di vita vissuta. Attraverso lo schermo della tecnologia, infatti, si scoprono echi di situazioni e sentimenti differenti, dalla gioia al timore, dal piacere al dolore, dalla consapevolezza della propria bellezza alla sofferenza di pensarla violata.  
La forma di uno specchio settecentesco racchiude parole e immagini della contemporaneità al centro di una congiunzione tra passato e futuro.


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