mercoledì 13 maggio 2020

Lungo petalo di mare di Isabel Allende

 

"1939. Alla fine della Guerra civile spagnola, il giovane medico Víctor Dalmau e un’amica di famiglia, la pianista Roser Bruguera, sono costretti, come altre migliaia di spagnoli, a scappare da Barcellona. Attraversati i Pirenei, a Bordeaux, fingendosi sposati, riescono a imbarcarsi a bordo del Winnipeg, il piroscafo preso a noleggio da Pablo Neruda per portare più di duemila profughi spagnoli in Cile – il “lungo petalo di mare e neve”, nelle parole dello stesso poeta –, in cerca di quella pace che non è stata concessa loro in patria. Lì hanno la fortuna di essere accolti con generosa benevolenza e riescono presto a integrarsi, a riprendere in mano le loro vite e a sentirsi parte del destino del paese, solo però fino al golpe che nel 1973 fa cadere il presidente Salvador Allende. E allora, ancora una volta, si ritroveranno in esilio, questa volta in Venezuela, ma, come scrive l’autrice, “se si vive abbastanza, i cerchi si chiudono”. La commovente storia di un uomo e una donna in fuga per sopravvivere agli sconvolgimenti della Storia del Ventesimo secolo."

Un libro che affronta problemi quali l'esilio, separazioni, radici, dolore, che si presta a profonde riflessioni e riesce a coinvolgere il lettore in tuttte le vicende del romanzo.

Isabel Allende rivela che “Questo è un romanzo, ma i fatti e i personaggi storici sono reali. Quelli inventati sono ispirati a persone che ho conosciuto. Non mi sono dovuta immaginare molte cose, …Questo libro si è scritto da solo, come se me lo stessero dettando”

Ciascun capitolo del romanzo inizia con una citazione di Pablo Neruda, la cui voce diventa il filo conduttore della narrazione: “In mezzo alla notte mi domando:/che avverrà del Cile?/Che ne sarà della mia povera povera/patria buia?” (Pablo Neruda, Insonnia, in Memoriale di Isla Negra)

 Lo consiglio.






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