mercoledì 7 maggio 2025

Alma di Federica Manzon

Alma di Federica Manzon è un romanzo che racconta il viaggio straordinario attraverso il tempo, la memoria e la Storia  della protagonista Alma, costretta a tornare il giorno della Pasqua Ortodossa nella sua città natale, Trieste, per raccogliere l’inaspettata eredità del padre. Suo padre, un uomo senza radici che odiava il culto del passato e i suoi lasciti, un padre pieno di fascino ma sfuggente, che andava e veniva al di là del confine, senza che si potesse sapere che lavoro facesse là nell’isola, all’ombra del maresciallo Tito “occhi di vipera”. 

"Certe sere Alma la sentiva piangere in camera sua. Andiamo a cercare papà, le diceva allora, ma sua madre scuoteva la testa, non avrebbe saputo dire dove fosse, da qualche parte a est, in qualche hotel Jugoslavija e forse nella villa di qualcuno. Si asciugava gli occhi con il bordo del lenzuolo che si striava di nero e le diceva che loro non sarebbero andate da nessuna parte, sarebbero rimaste in città perché lì papà sarebbe sempre tornato. E Alma a sette o a dieci anni sapeva che a richiamare suo padre era la città, non la famiglia.Se qualcuno un giorno le avesse detto che lei avrebbe messo il piede dentro quelle stesse impronte, l’avrebbe guardato con orrore."

 A Trieste Alma ritrova una mappa dimenticata della sua vita. Ritrova la bella casa nel viale dei platani, dove ha trascorso l’infanzia grazie ai nonni materni, custodi della tradizione mitteleuropea, dei caffè colti e mondani, distante anni luce dal disordine chiassoso di casa sua, “dove le persone entravano e se ne andavano, e pareva che i vestiti non fossero mai stati tolti dalle valigie”. Ritrova la casa sul Carso, dove si sono trasferiti all’improvviso e dove è arrivato Vili, figlio di due intellettuali di Belgrado amici di suo padre. Vili che da un giorno all’altro è entrato nella sua vita cancellando definitivamente l’Austriaungheria. Adesso è proprio dalle mani di Vili, che è stato “un fratello, un amico, un antagonista”, che Alma deve ricevere l’eredità del padre. Ma Vili è l’ultima persona che vorrebbe rivedere. I tre giorni culminanti con la Pasqua ortodossa diventano così lo spartiacque tra ciò che è stato e non potrà più tornare – l’infanzia, la libertà, la Jugoslavia del padre, l’aria seducente respirata all’ombra del confine – e quello che sarà.) 

Alma solo allora comprende  le parole del padre: " noi intellettuali credevamo nel potere delle idee e del pensiero, ma le idee e il pensiero sono quanto di più distanti dal potere!" e cerca di ricostruire la propria identità personale e familiare. 

Questo romanzo  attraverso un personaggio femminile complesso e sfaccettato, riesce a rendere sia la complessità dell’animo umano che gli eventi intricati avvenuti in Jugoslavia prima e dopo i conflitti devastanti. E' una narrazione davvero particolare che all'inizio mi ha dato qualche difficoltà nel combinare i vari pezzi della storia, ma poi, mano a mano sono riuscita a delineare la trama, la scoperta dell' identità della città, del tempo della fine della Jugoslavia e dello sviluppo del conflitto tra le repubbliche e della figura del padre,  tra Trieste e la Jugslavia di Tito.

Un romanzo molto intenso per i temi affrontati, dalla lettura scorrevole che induce a delle riflessioni e a domandarci chi siamo e da che parte vogliamo stare, a riconoscere che a volte si paga"un prezzo ingiusto per una battaglia giusta" e che le guerre si somigliano tutte e che forse dovremmo imparare qualcosa. 

Alma è stata una giovane prima, e ora una donna, sradicata, che abita e frequenta luoghi, ma si sente sempre e comunque una straniera, anche in quella che era la sua casa. È una donna consapevole delle origini della famiglia materna, abituata ad agi, frequentazioni e luoghi che non rispecchiano, in fondo, i suoi ideali, e che quasi nulla sa del padre, della sua storia e della sua provenienza.

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Di cosa parla e perché leggere "Alma", libro vincitore al Campiello
https://www.today.it/libri/recensioni/alma-federica-manzon-campiello.html
© Today


domenica 4 maggio 2025

Vienna Imperial- 19 aprile 2025

19 Aprile

Iniziamo la giornata con un giro panoramico della Ringstrasse, l’elegante viale circolare che racchiude la Vienna imperiale e i suoi palazzi storici dell’800, tra cui il Municipio, il Parlamento e vari teatri e musei.




Visita dall'esterno alla casa popolare  creata da Friedensreich Hundertwasser

La Hundertwasserhaus è un complesso residenziale dall'aspetto molto originale costruito tra il 1983 e il 1986.
L'edificio, opera dell’architetto e artista Friedensreich Hundertwasser, sembra un colorato puzzle, creato da un bambino, dove il suolo non è lineare, ma ondulato e dove, all’interno delle stanze, crescono degli alberi, i cui rami escono dalle finestre.

Si continua la visita dal bus con guida



























 
 
 Duomo di Santo Stefano
 








 Il Duomo di Santo Stefano non soltanto è l’edificio gotico più importante d’Austria. Lo Steffl, come viene affettuosamente chiamato a Vienna, è molto di più. È un punto di riferimento, un simbolo di identità e un simbolo della ricostruzione della Repubblica dopo la seconda guerra mondiale. La costruzione del Duomo di Santo Stefano iniziò nel XII secolo e il suo interno subì diverse modifiche nel corso dei secoli, fino ad assumere l’attuale aspetto barocco. La più alta delle quattro torri è la torre sud, con i suoi 136 metri. Sulla sua sommità si arriva tramite una scala di 343 gradini. Da qui si gode una vista sconfinata su tutta Vienna. Ospita complessivamente 13 campane. La più famosa tra queste, la Pummerin, si trova però nella torre nord, alta 68 metri. Per grandezza questa è la seconda campana oscillante di tutta l’Europa. Le tegole colorate che rivestono il tetto del duomo di Santo Stefano formano lo stemma dell’aquila bicefala dell’impero asburgico e gli stemmi della città di Vienna e dell’Austria. Il duomo di Santo Stefano ha acquisito particolare fama anche grazie al dolce più famoso di Vienna: la sua immagine troneggia sopra la scritta del marchio sulla confezione rosa dei Manner Schnitten
Non siamo potuti entrare con la guida, essendo la vigilia di Pasqua c'erano le funzioni religiose.
 Passeggiamo nelle vie centrali come il Graben, con la Colonna della Peste, e il Kohlmarkt, arrivando a Piazza San Michele e all’ingresso dell’Hofburg, il complesso imperiale. 
In un ristorante gustiamo la cotoletta viennese con contorni vari. 
Un giro libero per il centro e poi una sosta con un assaggio di torta Sacher in un caffè viennese.
 
 

Serata al concerto 







 

  Unsplash, Pexels o Shutterstock.

giovedì 1 maggio 2025

Vienna Imperial


 Pasqua 2025 a Vienna

18 aprile  partenza con l'aereo da Napoli e arrivo a Vienna in mattinata, veniamo accompagnati in un hotel molto elegante,Imperial Riding School, un'antica scuola di cavalleria.


 Abbiamo poi del tempo libero a disposizione per pranzare  e per una prima visita autonoma della città. 

C'è un po' di pioggia e allora ci facciamo accompagnare in taxi per la visita al Postspakasse  di Otto Wagner, uno degli architetti più importanti della Vienna di fine secolo, che progettò tra il 1904 e il 1912 la Cassa di Risparmio postale. Wagner ha ideato anche l'architettura e l'arredamento degli interni.


La Cassa di Risparmio postale sulla Ringstrasse è uno degli edifici più importanti del Modernismo viennese. All’interno di questo edificio in stile viennese c’è una scalinata e una sala che era l’ufficio della posta ma la cosa più interessante è l’esterno.





 




La facciata è rivestita di piastre di granito e di marmo resistenti alle intemperie, l’alluminio inossidabile, una novità per quel tempo, è stato utilizzato sia all’esterno che all’interno, ad esempio per le ringhiere e le figure ornamentali sul tetto, le guarnizioni metalliche delle porte e gli erogatori di aria calda nella sala casse. Anche gli interni sono stati ideati da Otto Wagner, con un'estetica di alto livello in ogni dettaglio.

 Museo di arti applicate Mak 

 

Fondato nel 1863 sotto l'imperatore Francesco Giuseppe, il MAK è uno dei più magnifici edifici della Ringstrasse di Vienna e, con la sua collezione di preziose arti e mestieri dal Medioevo ai giorni nostri, è uno dei più importanti musei del suo genere al mondo.

Inoltre, il MAK presenta numerose mostre speciali che spaziano dai campi dell'arte, del design, dell'architettura e della moda all'arte visiva e digitale contemporanea, affermandosi come una delle istituzioni culturali più innovative.

 


Sono esposti mobili, oggetti in vetro, porcellana o argento e tessuti dal Medioevo a oggi. Notevoli i preziosi oggetti d'artigianato della Wiener Werkstätte, i mobili in legno curvo della Thonet e i capolavori dello stile Liberty come il modello rivestito di lamine in oro realizzato da Gustav Klimt per il fregio del palazzo Stoclet a Bruxelles.




La collezione di studio  è costituita da manufatti artigianali categorizzati in base al loro materiale e alla loro funzione. Le opere più importanti sono oggetti di stampa artistica giapponese/Ukiyo-e e la "Frankfurter Küche" ("cucina di Francoforte") della architetta viennese Margarete Schütte-Lihotzky




 

Rientro in albergo

Di fronte una chiesa


Cena in albergo: pappa al pomodoro e salmone