mercoledì 13 novembre 2024

La vegetariana di Han Kang

 

"La vegetariana" di Han Kang, premio Nobel 2024 per la letteratura. E' un romanzo psicologico che affronta temi fondamentali della cultura sudcoreana e della figura della donna in Corea. 

La protagonista Yeong-hye dice «Ho fatto un sogno» , un incubo oscuro che la segnerà per il resto dei suoi giorni e da quel sogno di sangue e di boschi scuri nasce il suo rifiuto radicale di mangiare, cucinare e servire carne.  E' una donna sensibile che sceglie la strada dell'autodistruzione come forma di ribellione a una società patriarcale, che considera le donne in quanto figlie e mogli, sottomesse al padre e al marito.  Viene descritta pazza, disobbediente e isterica attraverso tre punti di vista: il marito, molto distaccato, il cognato, un artista che approfitta per usarla e la sorella che sembra comprenderla e avere dei sensi di colpa.

"Non era né triste né assente, come ci si sarebbe potuti aspettare da una malata. Ma non era nemmeno allegra o spensierata. Era il tono calmo di una persona che non appartiene a nessun luogo, di qualcuno che è entrato in una zona di frontiera tra diversi stati dell’essere."

 Le sue sofferenze sono destinate a essere silenziate, come se la sua voce non contasse, ma la sua assenza è prepotente e dominante nell'intero racconto. Yeong-hye, silenziosa e inconsistente, in realtà parla a tutti noi della nostra incapacità di vedere il disagio degli altri e di accettare il diverso.

"La vegetariana" è un romanzo pieno di dolore, violenza e amarezza che racconta una storia drammatica, in cui “Il dolore era come un buco che la inghiottiva, una fonte di paura intensa eppure, al tempo stesso, una strana, silenziosa pace.” 

E' un libro forte, struggente, emotivo, disturbante, che scuote nel profondo e che rapisce il lettore. E' un libro che fa riflettere su cosa vuol dire essere veramente liberi,  liberarsi della quotidianità, della parola e persino della pesantezza del corpo per fondersi con la natura... Ma allo stesso tempo fa dubitare che i sogni possano avere il sopravvento sulla realtà. E' un libro accattivante, dalla scrittura scorrevole che porta a fare un viaggio nell'anima  e pone domande a cui è difficile dare delle risposte...

 La scrittrice Han Kang il 10 ottobre 2024 viene insignita del Premio Nobel per la letteratura, con la seguente motivazione: "per la sua intensa prosa poetica che affronta i traumi storici ed espone la fragilità della vita umana", divenendo la prima rappresentante del suo Paese a vincere un Nobel in questa categoria. 

Letto in pdf 


giovedì 7 novembre 2024

Sulle orme di Kafka

 

 La presentazione al Palazzo della cultura a Potenza del libro "Sulle orme di Kafka" 
 

Nell'anniversario del centenario della morte di Franz Kafka ho voluto partecipare ad un progetto ideato da Novella Capoluongo, pubblicato da Universo Culturale Lucano dal titolo "Franz Kafka: cento ma non li dimostra" .

Da premettere che non conoscevo questo autore, ma mi intrigava molto il fatto che si fosse coniato il vocabolo "Kafkiano" per etichettare il mondo attuale a proposito di situazioni assurde, in cui spesso anche l'uomo moderno viene a trovarsi. Allora ho letto alcune sue opere per farmene un'idea ed ho potuto constatare la sua capacità di rappresentare attraverso i suoi personaggi, l'assurda mancanza di una via d'uscita anche nel nostro mondo moderno, specie quando ci sentiamo incompresi, intrappolati, alienati.

 

Al progetto hanno partecipato vari autori (R.Alberti, E.Angrisani, M.R.Annunziata, C. Cangi, N. Capoluongo Pinto, R.Casati, L. Colicigno, W. De Stradis, L. Di Tolla, M.Falvella, E.Marchetto, R.Massaro, A.Parisi, F.Potenza, A.Satta, R. Stella, I.Venturi) con poesie, racconti, articoli, saggi brevi, interviste immaginarie o reali, ed è stao realizzato il volume "Sulle orme di Kafka" . Ogni autore si è ispirato alle tematiche Kafkiane, esprimendosi secondo le proprie attitudini artistiche e creative con testi che affrontano le problematicità della vita umana, come la non accettazione di sè, la ricerca della verità quasi sempre irraggiungibile, la conflittualità dei rapporti umani o familiari, l'incomunicabilità o il sentirsi diversi nella società.

 

 Io ho affrontato il tema dell'amore di Kafka, ispirandomi alle lettere a Milena.

Franz Kafka e Milena Jesenkà non sono mai stati fidanzati o amanti in senso carnale, si sono visti solamente due volte nella loro vita: la prima volta hanno passato quattro giorni insieme a Vienna, mentre la seconda volta si sono incontrati per una giornata in una cittadina austriaca. Si conoscono in un circolo letterario di Praga nel 1920, al café tra amici. Milena, dopo quel primo incontro scrive una lettera a Kafka, in cui gli racconta di aver letto alcuni dei suoi racconti e che le piacerebbe diventare la sua traduttrice dal tedesco al ceco. A lui l'idea piace fin da subito, visto che scrive in tedesco, una lingua che, in quel momento storico, considera quella degli oppressori, mentre vede il ceco come il linguaggio del popolo. A lui piace come lei traduce, lui che si sente incompreso dal mondo, vede in Milena una persona che lo riesce a capire  così bene e che non lo giudica per le assurdità che scrive. 

Iniziano una corrispondenza che finirà solo con la morte di lui, 130 lettere in totale, raccolte in 300 pagine, di cui però a noi sono state tramandate solamente quelle scritte dall'autore e non dalla sua traduttrice, le cui risposte possiamo solamente immaginare.

 Le parole di Kafka, contenute in questo epistolario, diventano un’esplorazione dei suoi desideri più profondi, dei tormenti interiori e della ricerca di una connessione spirituale, gettando una luce sulla natura profonda e spesso tormentata dell’amore. Colpisce, poi, l’attesa spasmodica per le lettere, l’ossessione per le notizie sulle condizioni di salute e l’incapacità di realizzare l’amore.

Una relazione nata dal linguaggio, che rimane impressa solo nelle parole. Kafka, ricoverato in un sanatorio sui Carpazi, muore nel marzo del 1924, soffocato da una laringite tubercolare. Milena, invece, giornalista e attivista politica e culturale del suo paese, sarà arrestata dai nazisti appena entrati a Praga e condotta al campo di Ravensbrück, dove morirà quattro anni più tardi. Il marito di lei, Ernst Pollak decide di affidare le lettere di Franz Kafka al curatore Willy Haas affinché le pubblicasse.

La mia poesia

L’amore di Franz KafKa per Milena

E’ un amore che inonda  

 “come il mare ama un sassolino sul fondo,”

 un amore senza misura e senza limiti,

un fuoco vivo che brucia di passione,

 un rimbalzare  tra sogno e realtà,

in una chimerica trasformazione.

 

E’ un amore che si sazia di illusioni,

di baci impressi su metafore e allusioni,

di baci rapiti da demoni e  allucinazioni

in un labirinto di angoscia e di paura,

lungo strade irte di tagliole.

 

E’  un tormento infinito,

“un coltello”affilato

che incide colpe sconosciute

in un cuore troppo debole,

“sommamente libero“

e “sommamente schiavo”.

sotto  un cielo invernale

di  rimproveri eterni.

 

E’ un amore sincero

che sa essere senza possedere,

durato “troppo poco per parlare

 e abbastanza per tacere “

che  finisce e lascia andare

in un addio senza commiato,

in un addio che non fa male.

 

E’ un amore che non soffre di gelosia,

soffre di un’inspiegabile nostalgia.

RM ©


giovedì 17 ottobre 2024

"Dalla stessa parte mi troverai" di Valentina Mira

 "Dalla stessa parte mi troverai" di Valentina Mira è un romanzo che narra un fatto di cronaca risalente agli anni settanta, la strage di Acca Larentia del 7 gennaio del 1978, in cui furono uccisi a colpi d'arma da fuoco due attivisti di destra. Questo fatto ancora oggi viene commemorato ad ogni anniversario da una folla di centinaia di fascisti,  puntualmente filmati mentre depongono corone d’alloro e salutano col braccio teso. 

In questo libro si racconta la storia di Mario Scrocca, militante di sinistra, che la notte del 30 aprile 1987 viene arrestato, senza prove, con l’accusa di aver preso parte alla Strage di Acca Larentia; morirà due giorni dopo nel carcere di Regina Coeli in circostanze mai chiarite, morto suicida impiccato, nonostante fosse in isolamento, in una cella anti-impiccagione e sotto sorveglianza. Al momento della morte non ha ancora compiuto 28 anni ed è padre di un bambino. Rossella Scarponi, a sua volta militante di sinistra, è la moglie di Mario.

Il racconto  inizia in  un pomeriggio di giugno del 2021. Due donne si incontrano sotto il cielo di Roma. Rossella ha sessant’anni ed è la vedova di Mario Scrocca, dopo anni di silenzio, ha deciso di raccontare la propria storia dolorosa alla scrittrice Valentina, instaurando un rapporto di affetto e di scambio basato sulla comunione di una serie di valori, che nel libro è definito “sorellanza”. Valentina, di anni, ne ha trenta, è cresciuta dalle parti di Acca Larentia ed ha frequentato ragazzi fascisti, con uno di questi è stata anche fidanzata. Ora  avverte "una sorta di colpa da espiare: il fascismo dentro e intorno a me. Il mio ex, i piccoli e grandi compromessi per un briciolo d’amore, l’aver scelto – lasciandomi scegliere – di pagare il prezzo che qualcuno mi salvasse, l’aver lasciato che tenesse lui il timone della mia vita,...”. E scrive pagine di acute riflessioni su che cosa sia ancora oggi la mentalità fascista, intrisa dai peggiori stereotipi maschilisti.

Il racconto di Valentina Mira prosegue su tre piani narrativi: la storia di Mario e Rossella; il rapporto tra Rossella e Valentina; la vicenda privata di Valentina, che riguarda un suo trascorso rapporto sentimentale (traumatico) con quel ragazzo di estrema destra.

 Questo libro è stato proposto da Franco Di Mare al Premio Strega 2024 con la seguente motivazione:
«In anni di celebrazione dell’oblio, in nome di un pur comprensibile desiderio di voltare pagina e arrivare a una memoria condivisa, a una pacificazione, al superamento degli anni di piombo e dunque al miracolo del perdono che unisce le vittime nel dolore, irrompe con la potenza di uno tsunami Valentina Mira con Dalla stessa parte mi troverai. Da quale parte? Da quella del giusto (che non coincide sempre con la giustizia) da quella della Storia (che non sempre la racconta com’è andata) da quella delle vittime (che non possono condividere le responsabilità dei carnefici). In questo potente romanzo Valentina Mira racconta la storia di Acca Larentia e degli anni di piombo che seguirono, gli omicidi, i processi, un clima mefitico e velenoso che avvolgeva i cuori e le menti del Paese. E lo fa intingendo la penna “nel latte e nel sangue” con cui Roma ha scritto la sua storia millenaria e raccontando una storia d’amore e del suo potere salvifico.»

"Dalla stessa parte mi troverai", dal linguaggio tagliente e deciso, ma dallo stile semplice e informale è quasi un'inchiesta, una denuncia che reclama giustizia. Molto scorrevole, pur trattando argomenti molto forti, si legge facilmente. Consiglio di leggerlo sopratutto ai giovani, per conoscere questa storia che ha attraversato il nostro paese negli anni 70.

Letto in pdf sul tablet



mercoledì 2 ottobre 2024

Fiori sopra l'inverno di Ilaria Tuti

Fiori sopra l'inverno di Ilaria Tuti è unThriller psicologico che parla di un caso di omicidi seriali avvenuto a Travenì, piccolo paesino delle Dolomiti friulane, nome di fantasia,  che dalle descrizioni corrisponde al luogo natio della scrittrice.

"C'era una leggenda che gravava su quel posto. Una di quelle che si appiccicano ai luoghi come un odore persistente. Si diceva che in autunno inoltrato, prima che le piogge si tramutassero in neve, il lago alpino esalasse respiri sinistri."

Il caso viene affidato alla commissaria Teresa Battaglia, protagonista del romanzo, burbera dai modi bruschi ma amata e stimata dai colleghi e dai sottoposti, che riesce ad analizzare gli eventi per interpretare la psiche del carnefice e trovare la verità.

 «Tra i boschi e le pareti rocciose a strapiombo, giù nell'orrido che conduce al torrente, tra le pozze d'acqua smeraldo che profuma di ghiaccio, qualcosa si nasconde. Me lo dicono le tracce di sangue, me lo dice l'esperienza: è successo, ma potrebbe risuccedere. Questo è solo l'inizio. Qualcosa di sconvolgente è accaduto, tra queste montagne. Qualcosa che richiede tutta la mia abilità investigativa. Sono un commissario di polizia specializzato in profiling, e ogni giorno cammino sopra l'inferno. Non è la pistola, non è la divisa: è la mia mente la vera arma. Ma proprio lei mi sta tradendo. Non il corpo acciaccato dall'età che avanza, non il mio cuore tormentato. La mia lucidità è a rischio, e questo significa che lo è anche l'indagine. Mi chiamo Teresa Battaglia, ho un segreto che non oso confessare nemmeno a me stessa, e per la prima volta nella vita ho paura». (Dalla quarta di copertina)

La narrazione degli eventi si articola su due filoni storici: il passato che va dal 1976 al 1993 e il presente. L'ambientazione temporale passa dal presente al passato in più occasioni, e questo potrebbe disorientare un po' il lettore all'inizio, ma  poi, pagina dopo pagina, i salti temporali consentono  di collocarsi nelle due epoche in cui si svolgono i fatti narrati e di coinvolgere sempre di più l'attenzione fino al finale alquanto imprevisto,almeno per me.

E' un libro dallo stile semplice e scorrevole, dalle vivide descrizioni dei luoghi, i boschi, la vegetazione, la bruma che spesso avvolge le cose, del ghiaccio che crea immobilità nel paesaggio, della comunità chiusa,che preferisce nascondere anche le cose più atroci pur di conservare un apparente rigore. 

Letto questa estate in cartaceo.

Lo consiglio a chi ama questo genere.



martedì 10 settembre 2024

Settembre

 

 


Settembre 

L’estate s'attarda

nella calma del mare

e sulla spiaggia assolata.

Si stupisce 

del brusio del silenzio

 che snoda i ricordi.

Vola tra le foglie gialle 

d'oleandri ormai sfioriti

e sorride all'ultima rosa

che sboccia sul balcone.

Stanca dell'indugiar del tempo

 su una panchina riposa,

e pian piano s'addormenta

su eterne  promesse d'amore.

 RM settembre 2024

venerdì 21 giugno 2024

Ricordi di viaggi: Anagni-Umbria

 

 Dal 29 maggio al 2 giugno, un viaggio in macchina con le soste "spezza-viaggio" ad Anagni il 29, Assisi 30 e 31 e Benevento l'1 giugno.

Questo viaggio è stato improvvisato, (abbiamo prenotato gli hotel all'ultimo momento) e perciò ci ha offerto la magia della sorpresa nel visitare posti  che non conoscevamo ed un vero relax senza la pressione degli orari. Se c'è stato qualche imprevisto  ci ha dato stimoli ed emozioni nuove, come dice Montale"un imprevisto è la sola speranza". 😃 Abbiamo camminato molto, ma la stanchezza è stata ampiamente ripagata per aver goduto di nuove conoscenze e della bellezza dei borghi e di nuovi paesaggi. 💓

La maggior parte delle foto sono mie, le notizie da Wikipedia o dal Web

Il percorso: clicca 👇

ANAGNI-----SPOLETO

ASSISI------TODI----SPELLO------ORVIETO

BENEVENTO -----AVELLINO