"La vegetariana" di Han Kang, premio Nobel 2024 per la letteratura. E' un romanzo psicologico che affronta temi fondamentali della cultura sudcoreana e della figura della donna in Corea.
La protagonista Yeong-hye dice «Ho fatto un sogno» , un incubo oscuro che la segnerà per il
resto dei
suoi giorni e da quel sogno di sangue e di
boschi scuri nasce il suo rifiuto radicale di mangiare, cucinare e
servire carne. E' una donna sensibile che
sceglie la strada dell'autodistruzione come forma di ribellione a una
società patriarcale, che considera le donne in quanto figlie
e mogli, sottomesse al padre e al marito. Viene descritta pazza, disobbediente e isterica attraverso tre punti di vista: il marito, molto distaccato, il cognato, un artista che approfitta per usarla e la sorella che sembra comprenderla e avere dei sensi di colpa.
"Non era né triste né assente, come ci si sarebbe potuti aspettare da una malata. Ma non era nemmeno allegra o spensierata. Era il tono calmo di una persona che non appartiene a nessun luogo, di qualcuno che è entrato in una zona di frontiera tra diversi stati dell’essere."
Le sue sofferenze sono destinate a essere silenziate, come se la sua voce non contasse, ma la sua assenza è prepotente e dominante nell'intero racconto. Yeong-hye, silenziosa e inconsistente, in realtà parla a tutti noi della nostra incapacità di vedere il disagio degli altri e di accettare il diverso.
"La vegetariana" è un romanzo pieno di dolore, violenza e amarezza che racconta una storia drammatica, in cui “Il dolore era come un buco che la inghiottiva, una fonte di paura intensa eppure, al tempo stesso, una strana, silenziosa pace.”
E' un libro forte, struggente, emotivo, disturbante, che scuote nel profondo e che rapisce il lettore. E' un libro che fa riflettere su cosa vuol dire essere veramente liberi, liberarsi della quotidianità, della parola e persino della pesantezza del corpo per
fondersi con la natura... Ma allo stesso tempo fa dubitare che i sogni possano avere il sopravvento sulla realtà. E' un libro accattivante, dalla scrittura scorrevole che porta a fare un viaggio nell'anima e pone domande a cui è difficile dare delle risposte...
La scrittrice Han Kang il 10 ottobre 2024 viene insignita del Premio Nobel per la letteratura, con la seguente motivazione: "per la sua intensa prosa poetica che affronta i traumi storici ed espone la fragilità della vita umana", divenendo la prima rappresentante del suo Paese a vincere un Nobel in questa categoria.
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