lunedì 14 marzo 2022

No alla guerra!

 


Noi che la guerra non l'abbiamo vissuta,  pensavamo di non vederla così vicino ai nosri confini, in Europa. Pensavamo che l'uomo di questo secondo millenio, l'homo sapiens, avesse messo da parte la pietra e la fionda, invece ha modificato solamente il modo con cui combatte e  rimane ancora primitivo e assetato di potere. Noi la guerra l'abbiamo immaginata attraverso i ricordi dei nostri padri; attraverso i loro racconti abbiamo solo potuto immaginare l’orrore dei bombardamenti, le strazianti immagini di morte e distruzione, l’umiliazione della miseria, i morsi della fame. Ora scorrono in tv immagini vere, della guerra in Ucraina,  immagini delle città distrutte, dei cadaveri dilaniati, delle donne lacerate nel corpo e nell’anima, dei bambini consumati dalle lacrime, dalla fame e dal freddo, immagini in tempo reale che registrano ogni razzo che arriva, ogni bomba che esplode, ogni cadavere sull’asfalto, ogni orrore immaginabile.Non possiamo far finta di niente di fronte all'orrore della guerra! Siamo impotenti e angosciati e possiamo solo sperare che questo incubo finisca presto.


A mio zio morto durante la seconda guerra mondiale

Nel cassetto dei ricordi guardo

in bianco e nero una fotografia

di un mio zio, giovane ventenne,

caduto nella guerra in Albania.

In quella foto, una scia di mistero

e neanche una croce al cimitero,

righe di lacrime e di angoscia

per quel figlio che era partito soldato

e da quella guerra insensata

non era mai più tornato.

Una guera intrisa di sangue e  dolore,

aveva risvegliato l'amor di patria in  altri eroi,

uomini e donne coraggiosi presero coscienza

e dopo un ventennio di  violenze

scrissero le pagine della Resistenza,

colorando nel cielo dell'umanità

arcobaleni di pace, giustizia e libertà.

Di quel soldato morto in Albania

non rimane che una fotografia

ed un messaggio da ricordare:

la guerra si deve sempre ripudiare

e i valori di pace e libertà
 
son da difendere e son da tramandare.

RM ( © )


1 commento:

  1. Una tragedia terribile !! Un incubo che diventa realtà, ogni volta che accendo la tele. E non possiamo far altro che dire No alla guerra ma le nostre voci restano inascoltate !!La tua poesia mi ha ricordato la vicenda di un cugino di mio padre, figlio unico, morto giovane , sul fronte greco . Di lui rimane solo una foto sbiadita al cimitero ...Saluti

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