lunedì 28 marzo 2022

Giornata FAI-Chiesa della S.S. Annunziata Salerno


Ho partecipato alla giornata di primavera del FAI di Salerno:  visita alla chiesa e concerto per organo

Mi voglio fissare alcune notizie sulla chiesa

La chiesa dell'Annunziata: la più bella espressione del Settecento a Salerno, con il suo magnifico campanile e la sua cupola maiolicata, si trova dove era posta l'antica Portacatena, uno degli accessi alla città.


 

Sulle origini di questa chiesa si sa che ad essa furono destinate due donazioni della regina Margherita di Durazzo, nel 1404 e nel 1412.

Nella sua storia la chiesa ha subito varie ricostruzioni a seguito di calamità naturali. Ristrutturata completamente a metà del XIX secolo, la chiesa fu sommersa da una valanga di fango e detriti durante l’alluvione del 1954, e sottoposta di nuovo ad un triennio di restauri, che la arricchì di marmi, stucchi e decorazioni sulla volta e nelle cappelle laterali.

Oggi la chiesa, a pianta longitudinale con presbiterio coperto da cupola, mostra uno spiccato stile settecentesco. Al suo interno troviamo varie testimonianze di insigni artisti napoletani. Filippo e Giovanni Ragozzino con Matteo Bottigliero sono autori, per esempio, dell’altare maggiore in fondo alla navata unica, splendido esempio di scultura barocca con decorazioni policrome.

 


 Da segnalare anche gli arredi e la porta d’ingresso in legno intarsiato della sagrestia, eseguiti nel 1712 dal maestro d’ascia Saviotto


 

 e l’organo in legno del 1880 in stile neogotico, posto in controfacciata.



A Ferdinando Sanfelice si deve, invece, la vista in esterna di un elegante campanile a quattro ordini sovrapposti, completato da cuspide a pinnacolo, raccordata da volute. Il progetto dell’opera, completata tra il 1707 ed il 1737, è conservato presso il Gabinetto Disegni e Stampe del Museo di Capodimonte a Napoli.

La cupola della Chiesa è stata recentemente decorata con belle maioliche, che valorizzano ulteriormente il monumento.


 

 In serata ho assistito al Concerto D'Organo di Giuseppe Rigliaco


 

venerdì 25 marzo 2022

Rookie Historian (drama coreano)

 


Rookie Historian Goo Hae Ryung

poster3



Titolo: 신입사관 구해령 / Shinibsagwan Goohaeryung
Genere: Storico, Romantico
Episodi: 20

Sottotitoli in italiano ufficiali disponibili su Netflix
CAST
Shin Se-Kyung: Goo Hae-Ryung
Cha Eun-Woo: Lee Rim
Kong Jung-Hwan: Goo Jae-Kyung
Yang Jo-A: Seol-Geum
Lee Kwan-Hoon: Kak-Soe
Park Ki-Woong: Lee Jin

TRAMA
La storia si svolge all'inizio del XIX secolo. Goo Hae Ryung è una stagista che studia per diventare uno storico del palazzo. Non era accettabile per le donne, in quel periodo, scrivere documenti storici, ma Hae Ryung non lo accetta e un passo alla volta cerca di cambiare il proprio destino a Joseon dove le idee di Confucio sono profondamente radicate. Vuole adempiere ai suoi doveri di storico e dimostrare al mondo che uomini e donne sono uguali. Insieme alla lotta delle storiche donne del palazzo, il drama racconta la sua storia d'amore con il principe Lee Rim che nasconde un segreto.

Qui la trama dettagliata 

“Leggere e scrivere sono le uniche cose che so fare. Senza di esse, non mi rimane niente.” (Principe Dowon)

E' un drama storico che tratta i problemi con un qualche nota di umorismo attraverso la dinamica di personaggi ben riusciti, tanto  danon  essere  mai pesante,ma piuttosto divertente da guardare!

Da apprezzare le interpretazioni delle quattro storiche donne che stanno cambiando le regole del gioco scegliendo di diventare studentesse in un ambiente interamente maschile, dove riescono ad imporsi e a dimostrare che uomini e donne sono uguali. 

E ancora è da sottolineare il valore attribuito agli storici di quel tempo,periodo della dinastia Joseon.

“Anche se mi tagliate la gola, le nostre penne non smetteranno di scrivere. Se io muoio, un altro storico prenderà il mio posto e, se uccidete anche lui, un altro prenderà il suo posto. Persino se ucciderete tutti gli storici di questo paese, e toglierete loro fogli e penne, non sarete in grado di fermarci. Di bocca in bocca, da maestro ad allievo, da vecchio a giovane, la storia verrà comunque raccontata. È questo il potere della verità.” (Da una scena dell’episodio finale, Goo Hae-ryung)

 I fatti raccontati sono immaginari e non corrispondono ad eventi storici realmente accaduti, sebbene traggano davvero ispirazione dal periodo della dinastia Joseon. Nessuna storica donna fu infatti mai assunta alla corte del tempo, nè vi fu alcun re che si macchiò di sopprimere l’influenza occidentale su scienza e tecnologie, così come avviene a Seoraewon nella serie.


lunedì 21 marzo 2022

Equinozio

L'equinozio di primavera al mio paese
 
Il sole s'allunga sulla notte,
si fa luce dorata al campanile 
e sprazzi di stupore sulle case.
La notte  è uguale al giorno, 
su tutti i punti della terra,
tutti uguali 
nella bellezza della diversità

RM  ( © )

giovedì 17 marzo 2022

L'inverno dei leoni

 

Dopo I Leoni di Sicilia, Stefania Auci conclude la saga dei Florio con L'inverno dei leoni.

I Florio, una tra le più importanti famiglie siciliane vissuta tra l'Ottocento e il Novecento, sono stati creatori di un impero e detentori di un potere economico e sociale molto imponente, pur venendo dal nulla.

Il primo libro si chiudeva con la morte di Vincenzo Florio, uno dei patriarchi, figlio di Paolo che, con il fratello Ignazio, era arrivato a Palermo dalla Calabria,  per impiantare una "putìa" di spezie. Con Vincenzo Casa Florio era diventata un'impresa, con affari diversificati, spezie, navi, tonnare e ville lussuose.

Il secondo volume riparte proprio dalla morte di Don Vincenzo e da quando suo figlio, Ignazio senior,  prende il dominio di casa Florio e la trasforma in un vero e proprio impero aprendosi a diverse attività: la navigazione, il tessile, la produzione enologica, le tonnare a Favignana, isola dalla bellezza quasi mitologica che diventa la vera casa dei Florio. Per completare l'ascesa dei Florio, da commercianti a nobili, Ignazio sposa la baronessa Giovanna D'Ondes Trigona, una scalata che lo porterà al punto più alto, con la nomina a senatore del Regno nel 1883.

 Ma dopo questa salita vertiginosa di successi e ricchezze, inizia il declino con la sua morte e con la crisi del mondo dell'aristocrazia. Gli succede il figlio ventunenne Ignazziddu, a cui mancano quell'abnegazione e quella capacità di caricarsi di responsabilità che erano state le caratteristiche del padre e del nonno e dimostra la sua ritrosia ad  adeguarsi al modello paterno....Eppure ci prova, affrontando un mondo che cambia troppo rapidamente, agitato da forze nuove, violente e incontrollabili. Ci prova, ma capisce che non basta avere il sangue dei Florio per imporsi. 

Accanto ai due protagonisti, così diversi, ci sono due donne, anche loro diverse, ma entrambe molto forti, alla ricerca della propria identità in una società rigida e patriarcale: Giovanna d’Ondes e Franca Jacona di San Giuliano,suocera e nuora. Giovanna è austera e misurata, personaggio di grandissima forza, dignità e indipendenza, discreta e paziente, anno dopo anno, per il nome della famiglia.

Franca è una regina, raffinata e bellissima: ritratta da Boldini, corteggiata da D’Annunzio,  così ammirata in tutta Europa da diventare leggenda. Tra le mura di casa resta fimmina, condannata ad accettare, in silenzio, i suoi dolori, ma sempre con dignità e sacrificio.
 «Le femmine sono più forti, vita mia. Più forti di tutto perché conoscono la vita e la morte e non hanno paura di affrontarle».

 L'inverno dei Leoni è un libro corposo con più di 600 pagine, ma non è stato faticoso leggerlo, in quanto la narrazione di questa dinastia scorre come una fiaba, attraverso  dialoghi, a volte in dialetto siciliano che aiutano a calare i personaggi nella realtà e ne fanno un romanzo storico.

 Letto in cartaceo.

Ho voluto leggere questi due libri, essendo stata a Favignana tempo fa, mi interessava conoscere la storia dei Florio. 
 
Favignana:  Villa Florio

 Le tonnare Florio

 

La Tonnara di Favignana, ufficialmente denominata Ex Stabilimento Florio delle tonnare di Favignana e Formica, è un'antica tonnara, con annesso stabilimento per la conservazione del pescato, sita a Favignana nelle isole Egadi.

Con i suoi 32.000 metri quadri, di cui 3/4 coperti, è una delle più grandi tonnare del Mediterraneo

https://it.wikipedia.org/wiki/Tonnara_di_Favignana

martedì 15 marzo 2022

Dalle crepe di un muro

 

Dalle crepe di un muro

irrompe un fiore giallo,

una sorpresa per gli occhi,

una magia per la Terra:

che irrompa così nei cuori

la forza dell'Amore,

tanto da far cessare l'odio e  le guerre!

RM  ( © )


 

 


lunedì 14 marzo 2022

No alla guerra!

 


Noi che la guerra non l'abbiamo vissuta,  pensavamo di non vederla così vicino ai nosri confini, in Europa. Pensavamo che l'uomo di questo secondo millenio, l'homo sapiens, avesse messo da parte la pietra e la fionda, invece ha modificato solamente il modo con cui combatte e  rimane ancora primitivo e assetato di potere. Noi la guerra l'abbiamo immaginata attraverso i ricordi dei nostri padri; attraverso i loro racconti abbiamo solo potuto immaginare l’orrore dei bombardamenti, le strazianti immagini di morte e distruzione, l’umiliazione della miseria, i morsi della fame. Ora scorrono in tv immagini vere, della guerra in Ucraina,  immagini delle città distrutte, dei cadaveri dilaniati, delle donne lacerate nel corpo e nell’anima, dei bambini consumati dalle lacrime, dalla fame e dal freddo, immagini in tempo reale che registrano ogni razzo che arriva, ogni bomba che esplode, ogni cadavere sull’asfalto, ogni orrore immaginabile.Non possiamo far finta di niente di fronte all'orrore della guerra! Siamo impotenti e angosciati e possiamo solo sperare che questo incubo finisca presto.


A mio zio morto durante la seconda guerra mondiale

Nel cassetto dei ricordi guardo

in bianco e nero una fotografia

di un mio zio, giovane ventenne,

caduto nella guerra in Albania.

In quella foto, una scia di mistero

e neanche una croce al cimitero,

righe di lacrime e di angoscia

per quel figlio che era partito soldato

e da quella guerra insensata

non era mai più tornato.

Una guera intrisa di sangue e  dolore,

aveva risvegliato l'amor di patria in  altri eroi,

uomini e donne coraggiosi presero coscienza

e dopo un ventennio di  violenze

scrissero le pagine della Resistenza,

colorando nel cielo dell'umanità

arcobaleni di pace, giustizia e libertà.

Di quel soldato morto in Albania

non rimane che una fotografia

ed un messaggio da ricordare:

la guerra si deve sempre ripudiare

e i valori di pace e libertà
 
son da difendere e son da tramandare.

RM ( © )


venerdì 4 marzo 2022

La mimosa di Giuseppe Ungaretti

 Nessuna cosa muore...



 Ogni anno, mentre scopro che Febbraio
(Giuseppe Ungaretti Alessandria d'Egitto 8/2/1888 – Milano 1/6/1970)

Ogni anno, mentre scopro che Febbraio
è sensitivo e, per pudore, torbido,
Con minuto fiorire, gialla irrompe

La mimosa. S'inquadra alla finestra
Di quella mia dimora d'una volta,
Di questa dove passo gli anni vecchi.

Mentre arrivo vicino al gran silenzio,
Segno sarà che niuna cosa muore
Se ne ritorna sempre l'apparenza?

O saprò finalmente che la morte
regno non ha che sopra l'apparenza.

mercoledì 2 marzo 2022

Poesie

 Rileggendo vecchie poesie

Evanescenze

Evanescenze 
svanite nell’incanto della bellezza 
di  un fiore appena sbocciato,
nel battito d’ali di un gabbiano,
nel sorriso di un bambino.
Evanescenze
sfumate nel gioco di  una nuvola
nell’ebbrezza del vento,
iridescenze  sempre più distanti
offuscate  da quel limite
che impedisce di scoprire l’infinito
nel respiro di un istante.

R.M.27/03/2019

 

Pensieri dispersi

Vedo foglie accartocciate

precipitare

e disperdersi

nel mutar del tempo,

aliti di vita,

per una nuova primavera,

semi di speranza

sugli arsi sentieri

dell’umanità,

boccioli di vita

nel prezioso scrigno

della terra rorida

di lacrime e dolore. 

Pensieri dispersi

nei silenzi d’una assenza,

smarriti nelle trasparenze

del lento divenire.  

Riflessi di  poesia

tessono emozioni,

sottile filigrana

di luci ed ombre,

ricerca dell'essenza

nel percorso infinito

del tempo immortale.

8 dic. 2014

Oltre

l' intreccio di rami spogli

l'eco della poesia

riecheggia

tra l'azzurro del cielo,

scivola

sulle bianche nubi

nel silenzio della vita,

cerca

parole nuove

volteggiando

tra luci ed ombre,

plana in campi verdeggianti

raccogliendo

il sospiro dei fiori,

ascolta parole mai dette

ed entra nell'intimità

di un pensiero

aprendo la finestra

dell'infinito.

RM 6/02/2018

 

Son sbocciate le primule

 

Son sbocciate le primule

al  primo tepor del sole,

a romper le crepe della terra,

che svela il suo prodigio,

lievitando dal suo grembo

sogni di primavera.

Riflessi di nuova vita

nel vento tenue di marzo,

una carezza all’anima

a scompigliar  pensieri,

a lenir le ferite

nell’ombra della solitudine.

Son sbocciate le primule,

un sospiro tra l’erba verde,

a cercar una ragione

oltre ogni contraddizione,

tra la notte e il giorno,

tra la presenza e l’assenza,

tra la vita e la morte.

Un alito di speranza,

a cercar un’incognita nascosta

nel profumo dell’amore,

tra i ricordi del cuore,

nel tempo perduto.  

  R.M.22 marzo 2017

 

UOMO DEL MIO TEMPO

Uomo del mio tempo
dalla culla africana
per montagne e per valli,
per oceani e torrenti,
tu continui a migrare
per tutti i continenti.
Nelle ere del tempo,
immigrato ed emigrante,
i tuoi passi erranti,
su correnti migratorie,
al vento e alle tempeste,
senza posa o ristoro.
Nella tua odissea
mancati approdi,
soste e naufragi
e nel tuo sguardo
orizzonti di sogno,
di pace e libertà.

Uomo del mio tempo
continua a sperare
in quel mondo migliore,
non serrare i timori
dietro muri o frontiere,
non impedire l’approdo,
alle soglie del tuo cuore,
a chi accarezza
orizzonti di sogni,
con occhi smarriti,
sotto un pianto di stelle.
Vai incontro a quell’uomo,
che cerca pace e giustizia,
sulle strade del tempo,
verso un mondo nuovo,
che riecheggia d’antico.

RM 04/03/2016

Ultimo raggio di luce

Al crepuscolo
un palpito d'ombre
e l’ultimo raggio di sole
che unisce il cielo alla terra.
Sfumano
gli alberi spogli
in questo tardo autunno
e svanisce l’orizzonte
nel baleno di un istante,
così la nube di pensieri
aggrovigliati
nel magico arcobaleno
dell’Infinito.
E ancor prima
che scenda la notte
a stringermi
nella sua corolla di tenebre,
nella magia del silenzio,
respiro l’Immenso
e cerco parole di poesia
sull’orlo di un sogno segreto
sospeso
in quell’ultimo raggio di luce.

RM04/02/2016

Passeggiata nel viale

 

Cammino nel viale al tramonto, 

mi trascino con qualche pensiero, 

tra filari di alberi e bordure di fiori, 

al profumo di timo e rose canine.

 

Le acacie son tornate rigogliose 

con grappoli bianchi e odorosi, 

tra spine fiorite, pungenti e gentili, 

son riflessi di purezza immortale 

nel  sacro mistero del ciclo naturale.

 

Cammino svelta nel viale, 

mi volgo indietro a guardare,

in fondo, laggiù,dove i filari degli alberi 

si uniscono nell’abbraccio del verde 

e sfumano fra nuvole sparse, 

nel magico arcobaleno dell’infinito, 

lì, si accende una luce: 

è l’ultimo raggio di sole 

che unisce il cielo alla terra.

 

E’ lì forse devo cercare

il senso del monotono andare, 

nella carezza del vento, 

l’alito della tua essenza, 

giammai dispersa nel tempo, 

serrata dalle chiavi del cuore, 

serbata come dolce illusione, 

sotto un velo d' amore.