Rileggendo vecchie poesie
Evanescenze
Evanescenze
svanite nell’incanto
della bellezza
di un fiore appena sbocciato,
nel
battito d’ali di un gabbiano,
nel
sorriso di un bambino.
Evanescenze
sfumate
nel gioco di una nuvola
nell’ebbrezza
del vento,
iridescenze
sempre più distanti
offuscate da quel limite
che
impedisce di scoprire l’infinito
nel
respiro di un istante.
R.M.27/03/2019
Pensieri
dispersi
Vedo foglie accartocciate
precipitare
e disperdersi
nel mutar del tempo,
aliti di vita,
per una nuova primavera,
semi di speranza
sugli arsi sentieri
dell’umanità,
boccioli di vita
nel prezioso scrigno
della terra rorida
di lacrime e dolore.
Pensieri dispersi
nei silenzi d’una assenza,
smarriti nelle trasparenze
del lento divenire.
Riflessi di
poesia
tessono emozioni,
sottile filigrana
di luci ed ombre,
ricerca dell'essenza
nel percorso infinito
del tempo immortale.
8 dic. 2014
Oltre
l' intreccio di
rami spogli
l'eco della
poesia
riecheggia
tra l'azzurro
del cielo,
scivola
sulle bianche
nubi
nel silenzio
della vita,
cerca
parole nuove
volteggiando
tra luci ed
ombre,
plana in campi
verdeggianti
raccogliendo
il sospiro dei
fiori,
ascolta parole
mai dette
ed entra
nell'intimità
di un pensiero
aprendo la
finestra
dell'infinito.
RM 6/02/2018
Son sbocciate
le primule
Son sbocciate
le primule
al primo
tepor del sole,
a romper le
crepe della terra,
che svela il
suo prodigio,
lievitando dal
suo grembo
sogni di
primavera.
Riflessi di
nuova vita
nel vento tenue
di marzo,
una carezza
all’anima
a scompigliar
pensieri,
a lenir le
ferite
nell’ombra della
solitudine.
Son sbocciate
le primule,
un sospiro tra
l’erba verde,
a cercar
una ragione
oltre ogni
contraddizione,
tra la notte e
il giorno,
tra la presenza
e l’assenza,
tra la vita e
la morte.
Un alito di
speranza,
a cercar
un’incognita nascosta
nel profumo
dell’amore,
tra i ricordi
del cuore,
nel tempo
perduto.
R.M.22 marzo 2017
UOMO DEL MIO TEMPO
Uomo del mio tempo
dalla culla africana
per montagne e per
valli,
per oceani e torrenti,
tu continui a migrare
per tutti i
continenti.
Nelle ere del tempo,
immigrato ed
emigrante,
i tuoi passi erranti,
su correnti
migratorie,
al vento e alle
tempeste,
senza posa o ristoro.
Nella tua odissea
mancati approdi,
soste e naufragi
e nel tuo sguardo
orizzonti di sogno,
di pace e libertà.
Uomo del mio tempo
continua a sperare
in quel mondo
migliore,
non serrare i timori
dietro muri o
frontiere,
non impedire
l’approdo,
alle soglie del tuo
cuore,
a chi accarezza
orizzonti di sogni,
con occhi smarriti,
sotto un pianto di
stelle.
Vai incontro a
quell’uomo,
che cerca pace e
giustizia,
sulle strade del tempo,
verso un mondo nuovo,
che riecheggia
d’antico.
RM 04/03/2016
Ultimo raggio di luce
Al crepuscolo
un palpito d'ombre
e l’ultimo raggio di
sole
che unisce il cielo
alla terra.
Sfumano
gli alberi spogli
in questo tardo
autunno
e svanisce l’orizzonte
nel baleno di un
istante,
così la nube di
pensieri
aggrovigliati
nel magico arcobaleno
dell’Infinito.
E ancor prima
che scenda la notte
a stringermi
nella sua corolla di
tenebre,
nella magia del
silenzio,
respiro l’Immenso
e cerco parole di
poesia
sull’orlo di un sogno
segreto
sospeso
in quell’ultimo raggio
di luce.
RM04/02/2016
Passeggiata nel viale
Cammino nel viale al tramonto,
mi trascino con qualche pensiero,
tra filari di alberi e bordure di fiori,
al profumo di timo e rose canine.
Le acacie son tornate rigogliose
con grappoli bianchi e odorosi,
tra spine fiorite, pungenti e gentili,
son riflessi di purezza immortale
nel sacro mistero del ciclo naturale.
Cammino svelta nel viale,
mi volgo indietro a guardare,
in fondo, laggiù,dove i filari degli alberi
si uniscono nell’abbraccio del verde
e sfumano fra nuvole sparse,
nel magico arcobaleno dell’infinito,
lì, si accende una luce:
è l’ultimo raggio di sole
che unisce il cielo alla terra.
E’ lì forse devo cercare
il senso del monotono andare,
nella carezza del vento,
l’alito della tua essenza,
giammai dispersa nel tempo,
serrata dalle chiavi del cuore,
serbata come dolce illusione,
sotto un velo d' amore.