martedì 26 marzo 2024

CIDI Materiali

Ho partecipato on line a vari incontri organizzati dal CIDI in cui si è trattato "Il valore delle parole", una riflessione sul linguaggio di genere.

Qui tutti i materiali Materiali CIDI

domenica 24 marzo 2024

Una gomma e una matita di Giorgio Faletti

 

Una gomma e una matita di Giorgio Faletti è un romanzo thriller breve, in cui il protagonista, Marco Barison, famoso disegnatore di fumetti, si rifugia su un'isola greca per provare a riprendersi dopo che la moglie lo ha tradito con l'amico-datore di lavoro e gli ha rubato il patrimonio. Incredibilmente trasforma la sua matita e la sua gomma  in una magica arma di vendetta.

E' un libro che si lascia leggere per la trama molto fantasiosa e per personaggi ben delineati.

domenica 17 marzo 2024

Franz Kafka


Nell'anniversario della morte di Franz Kafka ho voluto partecipare ad un contest pubblicato da Universo Culturale Lucano dal titolo "Franz Kafka: cento ma non li dimostra" .

Da premettere che non conoscevo questo autore, ma mi intriga molto il fatto che si sia coniato il vocabolo
"Cafkiano" per etichettare il mondo attuale a proposito di situazioni assurde, in cui spesso anche l'uomo moderno viene a trovarsi. Allora ho letto alcune sue opere per farmene un'idea ed ho potuto constatare la sua capacità di rappresentare attraverso i suoi personaggi, l'assurda mancanza di una via d'uscita anche nel nostro mondo moderno specie quando ci sentiamo incompresi, intrappolati, alienati.

Ho partecipato al contest con un testo poetico sull'Amore  di Kafka per Milena.


L’amore di Franz KafKa per Milena

E’ un amore che inonda  

 “come il mare ama un sassolino sul fondo,”

 un amore senza misura e senza limiti,

un fuoco vivo che brucia di passione,

 un rimbalzare  tra sogno e realtà,

in una chimerica trasformazione.

 

E’ un amore che si sazia di illusioni,

di baci impressi su metafore e allusioni,

di baci rapiti da demoni e  allucinazioni

in un labirinto di angoscia e di paura,

lungo strade irte di tagliole.

 

E’  un tormento infinito,

“un coltello”affilato

che incide colpe sconosciute

in un cuore troppo debole,

“sommamente libero“

e “sommamente schiavo”.

sotto  un cielo invernale

di  rimproveri eterni.

 

E’ un amore sincero

che sa essere senza possedere,

durato “troppo poco per parlare

 e abbastanza per tacere “

che  finisce e lascia andare

in un addio senza commiato,

in un addio che non fa male.

 

E’ un amore che non soffre di gelosia,

soffre di un’inspiegabile nostalgia.

RM © 

 

 

domenica 3 marzo 2024

"Non è vero ma ci credo"

 

 


Ieri sera a teatro"Non è vero ma ci credo"  una commedia in tre atti del 1942, scritta da Peppino De Filippo.

Il biglietto è stato il regalo di Natale di mio figlio, che ho molto apprezzato. Sempre bello rivedere le commedie di De Filippo! Bravo Enzo De Caro e tutta la compagnia!
Questa abbastanza divertente fa ridere e riflettere ancora oggi sul  tema delle superstizioni, un tema connaturato con la napoletanità.

Dalla commedia fu tratto un omonimo nel 1952, con la regia di Sergio Grieco

Trama

Il commendatore Gervasio Savastano è un convinto superstizioso; i suoi affari al momento non vanno bene e lui ritiene che la colpa sia attribuibile ad un suo impiegato, Belisario Malvurio, cui attribuisce influssi negativi. Anche in famiglia ci sono problemi: sua figlia Rosina si è innamorata di un giovane, che il commendatore non conosce ma che ritiene non essere all'altezza della ragazza. All'improvviso sembra però che la fortuna si ricordi del commendator Savastano: in azienda si presenta un giovane che si chiama Alberto Sammaria e pare essere gobbo e con il suo arrivo gli affari ricominciano di colpo ad andar bene. Anche la figlia del commendatore sembra aver ritrovato la sua serenità: il giovane di cui era perdutamente innamorata pare essere diventato un lontano ricordo. Tutto sembra filare liscio, gli affari prosperano e le asperità vengono appianate quasi sempre grazie all'intervento di Sammaria. Ma lo scompiglio arriva all'improvviso: Alberto Sammaria confessa al commendatore di essersi innamorato di Rosina e per questo motivo è determinato a voler dare le dimissioni. Il commendatore è disperato, ma troverà una soluzione: convincerà sua figlia a sposare Sammaria. Dopo un'iniziale resistenza dovuta alla malformazione fisica, la ragazza si convince. Ma un incubo sconvolge i sogni del commendatore: che i suoi nipotini ereditino il difetto fisico di Sammaria. Il matrimonio si celebra, ma il commendatore non riesce ad allontanare i suoi timori, ne parla con il suo medico personale e comunica ai ragazzi la sua intenzione di invalidare le nozze. Ma alla fine scoprirà di essere stato raggirato, con la complicità di sua moglie, di sua figlia, del suo medico e del neo genero: Sammaria non è altri che il giovane di cui Rosina era sempre stata innamorata e la gobba era solo un artificio cucito nella giacca, per consentirgli di entrare nelle grazie del futuro suocero. Il commendatore si convince, riassume il temuto impiegato Belisario Malvurio e cede all'amore dei due giovani, anche perché, pure se non è gobbo Sammaria ha portato bene. (Da Wikipedia)