venerdì 25 febbraio 2022

La guerra in Ucraina

 


Quando si scatena una guerra è perchè i potenti della terra non riescono a gestire con la diplomazia gli interessi  di ogni singolo stato. 



L’Ucraina ha circa 44 milioni di abitanti, si trova nell’Europa orientale e ha una superficie grande due volte quella dell’Italia. Confina con la Russia a est e nord-est, con la Bielorussia a nord, con la Moldavia a sud e con quattro paesi dell’Unione Europea a ovest: Polonia, Slovacchia, Ungheria e Romania. Si affaccia per un ampio tratto sul mar Nero e sul Mar d’Azov, tra i quali si trova la penisola di Crimea, la regione annessa con la forza dalla Russia con un’invasione nel 2014. A sud-ovest dell’Ucraina c’è anche la Transnistria, un territorio che si è autoproclamato indipendente dalla Moldavia nel 1990 e che è governato da un regime filorusso non riconosciuto a livello internazionale.

A livello geografico, l’Ucraina è divisa in due dal fiume Dnepr, il quarto corso d’acqua più lungo d’Europa, che la attraversa da nord a sud. La gran parte del territorio del paese è pianeggiante ed è caratterizzata dalle ampie vallate, foreste e paludi. Nella parte occidentale c’è la catena montuosa dei Carpazi, l’area più fredda e nevosa del paese, mentre in quella sud-orientale, che è attraversata dal fiume Donec, ci sono aree montuose poco elevate. Anche la parte meridionale dell’Ucraina e della penisola di Crimea è caratterizzata da aree pianeggianti e con ampie zone paludose.

L’economia dell’Ucraina ruota soprattutto attorno all’agricoltura, alla produzione di legname, alla siderurgia e al settore delle automobili – ci sono stabilimenti che lavorano per molti marchi europei e coreani – e dei veicoli industriali; in Ucraina ci sono vasti giacimenti di carbone, ma anche alcune riserve di petrolio e gas naturale.

E' nata come Stato indipendente nel 1991, a seguito della dissoluzione dell’Unione Sovietica, ma sperimenta una crescente instabilità, soprattutto agli inizi del nuovo millennio, data dalla contrapposizione tra i fautori dell’avvicinamento all’Unione Europea e all’Occidente e i sostenitori del legame storico con la Russia.

La contrapposizione si fa evidente con la presidenza di Viktor Yanukovych (eletto nel 2010 ma in precedenza primo ministro). È sotto la sua leadership che il Paese vira decisamente verso la Russia. Questo spostamento dell’asse politico si palesa nel 2013 con il rifiuto, da parte di Yanukovych, di firmare l’accordo di associazione e libero scambio con l’Unione Europea. Immediate (siamo in novembre) le proteste di piazza (che prendono il nome di “EuroMaidan” e in cui sono presenti nazionalisti filo-occidentali e antirussi, alcuni dei quali neonazisti), che infiammano il Paese, fanno un centinaio di morti e si concludono, tre mesi più tardi, con la fuga di Yanukovych.

Non passa neanche un mese che l’Ucraina perde un pezzo del proprio territorio: nel marzo 2014 infatti la Russia sancisce ufficialmente la secessione della Repubblica di Crimea dall’Ucraina e la sua annessione alla Federazione Russa.

Pochi giorni prima, gli abitanti della regione (a maggioranza russofona) avevano espresso mediante referendum (considerato illegale dalla Corte costituzionale ucraina) la volontà di tornare sotto la sovranità di Mosca ma di fatto il processo di riannessione della Crimea alla Russia era iniziato quando migliaia di militari russi privi di mostrine ne avevano preso il controllo.

La regione del Donbass, nell’Est dell’Ucraina, segue a ruota l’esempio della Crimea, scatenando una guerra civile nelle province di Donetsk e Lugansk, che si autoproclamano repubbliche indipendenti (si tratta delle due repubbliche riconosciute da Putin nel discorso di pochi giorni fa). Nel febbraio 2015, con l’accordo detto Minsk II, si giunge a un cessate il fuoco ma gli impegni assunti in quel momento non vengono del tutto rispettati dalle parti, con la conseguenza che il conflitto prosegue di fatto ininterrottamente fino a oggi.

Su tutta questa situazione incandescente si innesta il progressivo allargamento a Est della Nato (a eccezione degli Stati dell’ex Jugoslavia, tutti i Paesi entrati nell’Alleanza Atlantica dal 1990 a oggi erano parte dell’Unione Sovietica o legati a essa dal Patto di Varsavia: parliamo di Lettonia, Lituania, Estonia, Polonia, Romania, Bulgaria, Repubblica ceca, Slovacchia, Ungheria) e il timore da parte della Russia che l’Ucraina possa entrare a far parte del Patto atlantico: una prospettiva inaccettabile per Putin che avrebbe così gli americani sul portone di casa. (notizie dal web)

mercoledì 23 febbraio 2022

Alberi di ulivi



Alberi di ulivi

disseminati, sparsi in filari,

lungo la costa scoscesa,

secolari e immortali

scolpiti dal tempo

su tronchi nodosi,

annodati ad antichi valori

da traghettare al futuro. 

In questa notte di vento

risuona l'eco di storie

di vedove e di orfani,

di guerre e di morti.

Dalle  radici,  nuovi virgulti,

respiro  della terra,

e dalle foglie mute 

un sussurro di pace,

rifugio da antiche paure

nel silenzio dell'abbandono.

 R.M.


 




 


giovedì 17 febbraio 2022

Aurora Sanseverino


 Nella città delle donne in Craft ,mi sono imbattuta in Aurora Sanseverino, una scrittrice lucana del settecento.

 Aurora Sanseverino Aurora Sanseverino nacque a Saponara, oggi Grumento Nova (Potenza), il 28 aprile 1669 (o 1667, secondo una ricerca genealogica) da Carlo Maria, principe di Bisignano e da Maria Fardello principessa di Pacecco.
Le fu dato il nome di Aurora forse perché in un famoso dipinto del tempo, eseguito dall’abate Giovanni Ferro ed intitolato “L’Aurora”, era raffigurata una bellissima fanciulla che spargeva fiori sul mondo.
Fin da bambina mostrò intelligenza sveglia e carattere tenace, tanto da indurre i genitori a coltivare queste doti.
Suo padre era appassionato di letteratura, pittura e musica, al punto da far costruire nel suo palazzo, abbellito ed ampliato, addirittura un teatro. Così ella, sulle orme paterne, si avviò agli studi, sotto la guida di ottimi precettori. Studiò varie discipline, fra cui il latino, la filosofia e la storia, mostrando grande passione per la poesia e la musica. 

Nel 1691 si iscrisse all'Accademia dell'Arcadia di Roma, dove ebbe come maestro il canonico Giovanni Mario Crescimbeni ed assunse il nome di Lucinda Coritesia, componendo diverse poesie. La Sanseverino frequentò anche l'Accademia degli Spensierati di Rossano, presieduta da Giacinto Gimma. Fu anche membro della Colonia Sebezia di Napoli e dell'Accademia degli Innominati di Bra con lo pseudonimo La Perenne

I suoi scritti, costituiti da poesie e testi per musiche, sono composti, ovviamente, secondo lo stile dei poeti arcadici ma (sempre secondo Marrocco) se ne differenzierebbero alquanto per i sentimenti espressi, la vivacità e la sincerità. Nella composizione delle sue poesie Aurora seguiva, come riferiscono gli studiosi, i modelli di Petrarca, Della Casa e Criscimbeni.

Tuttavia, si diffusero al tempo alcune critiche che ne diedero un'immagine del tutto differente, accusandola di spacciare poesie altrui per proprie, di concedere appoggio e protezione solo a chi mostrava adulazione e di una relazione extraconiugale con il segretario Niccolò Giuvo. Queste critiche, provenienti da fonti anonime, non hanno mai fornito prove sufficienti in grado di attestarne la veridicità[1

Gran parte della sua produzione è andata perduta, con soli pochi sonetti e alcuni stralci di commedie musicali a testimoniare la sua attività letteraria. Benché parte della critica moderna abbia bollato il suo lavoro come «non godibile e sostanzialmente artefatto», l'attività poetica della Sanseverino trovò un estimatore come Niccolò Tommaseo, che considerò i suoi componimenti «de' più sentiti ch'abbia la raccolta»

Un esempio della sua poesia

Poveri fior !

Poveri fior! destra crudel vi coglie,
v'espone al foco, e in un cristal vi chiude.
Chi può veder le violette ignude
disfarsi in onda, e incenerir le foglie!
Al giglio, all'amaranto il crin si toglie
per compiacer voglie superbe e crude,
e giunto appena aprile in gioventude
in lagrime odorose altrui si scioglie.
Al tormento gentil di fiamma lieve
lasciando va nel distillato argento
la rosa il foco, il gelsomin, la neve.
Oh di lusso crudel rio pensamento!
per far lascivo un crin vuoi far più breve
quella vita, che dura un sol momento.

Lucinda Coritesia
Pastorella Arcade

 

mercoledì 16 febbraio 2022

Virus La grande sfida di Roberto Burioni

Ho audioascoltato questo libro, per me la prima volta.Preferisco il cartaceo, ma questo mi ha interessata in modo particolare, perchè non è un trattato scientifico, ma  fa un'attenta analisi di come le varie epidemie abbiano modificato le società nel corso del tempo, giungendo  alla conclusione che "Non possiamo sapere quando sconfiggeremo il coronavirus. Ma sappiamo che l’unica arma su cui contare è la scienza"
 Sinossi
Alla fine del 2019, i medici degli ospedali di Wuhan, nella Cina centrale, si trovano ad affrontare una strana sindrome respiratoria che pare legata al grande mercato ittico della città, dove oltre al pesce si vende ogni tipo di animale commestibile, vivo o morto. Mentre i malati si moltiplicano e alcuni soccombono a una polmonite virale particolarmente aggressiva, i laboratori riescono rapidamente a isolare il responsabile della malattia: è un nuovo coronavirus, simile a quello della SARS che tra il 2002 e il 2003 aveva spaventato il mondo. Rispetto alla SARS, la nuova malattia è meno mortale ma molto più contagiosa, e ben presto la Cina è costretta a fare i conti con quella che per le autorità è «la più grave emergenza sanitaria nella storia della Repubblica popolare» e che per l'Organizzazione mondiale della sanità è «una minaccia peggiore del terrorismo». E davanti ai contagi e alle morti provocati dal coronavirus, anche l'Italia è obbligata a prendere misure senza precedenti per fermare l'epidemia. In questo libro, Roberto Burioni attinge – insieme a Pier Luigi Lopalco, esperto epidemiologo – alla sua lunga esperienza di medico e ricercatore per mostrare la natura e il funzionamento dei virus, il loro passaggio (spillover) dagli animali all'uomo, l'evoluzione delle nostre conoscenze scientifiche, gli effetti devastanti delle epidemie nella storia dell'umanità e le battaglie combattute nell'ultimo secolo contro i nostri nemici più piccoli e più feroci. Il nuovo coronavirus è una sfida alla nostra società avanzata.  

Letto lo scorso anno, ma forse non pubblicato

domenica 13 febbraio 2022

Più Donna ZeroViolenza in Craft World

 


Venerdì 11 febbraio 2022 alle ore 21.30, in Craft, nella sim Più Donna ZeroViolenza in Craft World,  c'è stata la presentazione del progetto +Donna Zeroviolenza.

 
Il progetto +Donna ZeroViolence  è dedicato alla celebrazione di tutte le giornate nazionali ed internazionali per l'eliminazione di tutti i tipi di violenza sulle donne.
Il progetto sarà attivo durante tutto l'anno e, ogni volta che se ne presenterà l'occasione, farà sentire la sua voce, organizzando incontri, flashmob, conferenze, mostre, opere teatrali, letture e performance.
La violenza contro le donne è violenza perpetrata contro le donne in base al genere ed è considerata una violazione dei diritti umani.
La Dichiarazione sull'eliminazione della violenza contro le donne, adottata senza voto dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nella risoluzione 48/104 del 20 dicembre 1993, all'articolo 1, descrive la violenza contro le donne come:
"Qualsiasi atto di violenza di genere che comporti o possa provocare danni o sofferenze fisiche, sessuali o psicologiche alle donne, comprese minacce di tali atti, coercizione o privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica che privata. "
 
 Ci sono state varie istallazioni, qui tutte le PRIME DONNE SCIENZIATE
 

 
Diretta streaming  

  



Le Parole delle Donne di Lorenza Colicigno

Le parole delle donne
non si cancellano,
le loro parole
scorrono nel tempo
portate dall’acqua
fertile delle idee,
così le parole delle donne
giungono fino a noi,
e vanno oltre il tempo,
oltre la fragilità del corpo,
oltre la violenza dell’oblio.

Le immagini sono tratte da "La Città delle Donne", progetto “Fuori dal labirinto – Una stanza tutta per sé”, a cura di Lorenza Colicigno, builder Tonino Lane, costruita in  OpenSim Craft Word.org:8002:noilab. Esse vogliono testimoniare momenti di dialogo con protagoniste d'altri tempi che con i loro scritti hanno preparato il riscatto delle donne dal silenzio imposto dalla cultura patriarcale e la diffusione della consapevolezza dei loro diritti come diritti umani, premessa per la sperata fine di ogni violenza contro di loro.
Nulla può lo scorrere dell'acqua, in genere simbolo di oblio e cancellazione, contro la forza delle loro parole, che resistono all'azione distruttiva del tempo e a qualsiasi altra forma di cancellazione.  Qui l'acqua infatti è vista come portatrice di fertilità, come veicolo di trasmissione di valori positivi.
L'installazione dà voce, dunque, alle scrittrici che nel corso dei secoli hanno difeso e testimoniato il valore del pensiero femminile e la qualità di competenze ampiamente dimostrate.
Le scrittrici rappresentate in queste immagini sono Eneduanna sec. XXIV a. C., Sulpicia sec. I  a. C., Eloisa sec. XII sec. p. Ch., Christine de Pizan sec. XIV sec, Isabella Morra, sec. XVI, Arcangela Tarabotti sec. XVII, Aurora Sanseverino sec. XVIII, Mary Shelley sec. XIX, Wirginia Woolf sec. XX, Donne afgane sec. XXI. Raccontano la loro storia e discutono della situazione della donna nel tempo con una donna contemporanea.

"La città delle Donne" di Lorenza Colicigno

Ne "La città delle Donne" Lorenza Colicigno ha voluto esprimere un’idea forte, una visione forte, e quindi un contenuto/messaggio da comunicare, una storia da narrare, avendo un’ipotesi di fruitore ideale (in cui si possa intravedere il fruitore reale) e il supporto di una tecnologia che consente di “abitare” l’idea e il contenuto/messaggio, di entrare a far parte della storia, insieme a numerose compagne di viaggio. Per diventare “abitanti” dell’idea, della storia, nella spazialità immateriale è necessario che immagini, parole, suoni diventino così potenti da supplire anche ai sensi che inevitabilmente l’immateriale mette ai margini.  
L’idea che presiede al progetto “Fuori dal labirinto – Una stanza tutta per sé” è quella di porre rimedio all’esclusione delle voci delle scrittrici dalla trasmissione letteraria, oggi non più giustificabile grazie alla conquista dell’idea di parità tra i generi, conquista recente ma consapevolmente o inconsapevolmente preparata dai contributi dalle circa 90 scrittrici che trovano sull’isola NoiLab (OpenSim Craft Word.org:8002:noilab) la loro “stanza tutta per sé”, eredità ideale e concreta della riflessione di Virginia Woolf.
Il progetto, per narrare questa storia, prevede la costruzione, ad opera dell’owner Tonino Lane, di edifici destinati ad accogliere le scrittrici di diversi periodi storici, prevalentemente poete, nelle loro stanze.
Il percorso parte dall’età dei Sumeri, con la poeta Enḫeduanna, la cui biografia è installata sulla vela di una barca sumera, a significare il grande viaggio della cultura e della poesia che nasce donna, in particolare.
La struttura degli edifici rimanda a diversi periodi storici, dall’οικία greca alla domus romana, al monastero medievale, ai palazzo urbano del Trecento, alla corte rinascimentale, qui rappresentata, per contrasto, dal castello periferico di Isabella Morra a Valsinni, dagli edifici barocchi, che per primi sfidano il geometrismo dell’architettura classica, al ritorno ad essa nei palazzi del Settecento, entrambi sedi di colte Accademie, alle signorili costruzioni dell’Ottocento, dove si formano e risiedono poeti e poete, narratori  e narratrici risorgimentali e positivisti, per giungere alla prima vera sfida alla struttura architettonica tradizionale, basata su moduli angolari, con l’Endless kiesleriana, fino al Duemila, e oltre, con un Duemila proiettato verso un futuro visionario in una nuova sintesi tra umanità e natura, progetto quest’ultimo che porta la firma di Fabio Fornasari e ed è stato realizzato da Tonino Lane in linea con l’idea fornasariana delle case vaganti in un grande bosco orizzontale, tra natura e ipertecnologia.  
All’evolversi delle strutture si affianca il contemporaneo evolversi della cultura verso una valutazione più equa del contributo delle scrittrici all’evolversi di modelli e stilemi letterari, con la conseguente progressiva emersione di figure di donne, non solo nella produzione, ma anche nella divulgazione letteraria.
La limitata presenza di scrittrici nelle letterature europee dipende, di fatto, non tanto dal numero ridotto di esse, bensì dalla limitata diffusione delle loro opere fino all’oblio, dovuta al fatto che i luoghi della trasmissione culturale sono stati, e lo sono di fatto ancora oggi, governati principalmente da figure maschili e dal persistere, in generale, di una lettura per stereotipi della tradizione letteraria.  
Il progetto prevede laboratori di scrittura, condotti da Lorenza Colicingo,  dedicati a persone di età diversa: dagli alunni delle scuole primarie fino agli studenti univeristari e ai cultori della scrittura letteraria.
Ma oggi "E' il tempo per le donne di parlare di violenza e di silenzio".

Tratto da FB e da CRAFT

venerdì 11 febbraio 2022

Craft-World

Sto esplorando Craft-World, un mondo virtuale 3D in cui si entra con il proprio avatar e si interagisce fra persone di ogni origine, cultura e nazionalità. Non ne so molto di mondi virtuali, ma piano piano mi sto convincendo che dietro un avatar c’è una persona con il proprio vissuto e i propri sentimenti, che vive la vita virtuale con gli stessi valori della vita reale. In pratica si interagisce in un ambiente con altre persone, all'inizio estranei, utilizzando una protesi tecnologica, comunicativa ed espressiva. Spero tanto di imparare ad usare questo strumento in modo che possa offrirmi nuove  opportunità per leggere sia il mondo reale che il virtuale, per migliorarmi nella persona e nella cultura  e per poter comprendere meglio il nostro mondo contemporaneo. Comunque mi piace e sto  imparando a muovermi per visitare le varie regioni e conversare a voce e per iscritto con i residenti, riesco a partecipare a qualche evento, mostre, lezioni, rappresentazioni teatrali, feste... 

Ma la cosa che mi piace di più è andarmene a zonzo da sola e scattare qualche foto... e le foto si scattano senza macchina fotografica ma dal programma che si usa come OpenSimulator

CASA VAGANTE

Seguire questa casa vagante, che cammina su palafitte, tra gli alberi e  paesaggi naturali è molto rilassante! E' una magia che porta a vagare con la fantasia... potrebbe essere una casa del futuro supertecnologica ma  immersa nella natura, telecomandata in modo da spostarsi da un posto all'altro...e comunque già così, puo' seguire il sole e può essere una casa sempre bene-esposta!

 

CASA SULL'ALBERO
Anche questa casa è un incanto... Chissà quanti di noi abbiano desiderato di avere una casa così. Nei miei ricordi c'è qualcosa...una capanna sotto una grande quercia...
E' LA CASA del RACCONTO, la casa delle donne del 2000 e vuole far riflettere sul dialogo tra persone attraverso la comunicazione.
E' inserita nella  CITTA' DELLE DONNE SCRITTRICI nell'isola di NOILAB dove è possibile incontrare 85 scrittrici, leggere i profili e passi significativi delle loro opere.  

 

martedì 8 febbraio 2022

Haiku d'inverno

 Alberi spogli
impigliati nel cielo
Schizzi di neve

 

Ancora inverno
Giorno della marmotta
ma splende il sole

 

Vicino al mare
Le prime margherite
già a gennaio
 
 
 
Ancora inverno
Nuvole arruffate
e mare calmo
 
Gabbiani e colombi
a contendersi il cibo
 
 

Vetrata in fiore
I giorni della merla
al freddo e gelo
 
 
                         
                                        Mare d'inverno
                                         Gabbiani e colombi
                                         volano basso

 
 

 
 
 

 

domenica 6 febbraio 2022

SAN REMO FESTIVAL


Articolo da Firenze Post

SANREMO – Mahmood & Blanco vincono il festival di Sanremo 2022 con il brano Brividi. Seconda la brava Elisa e terzo Gianni Morandi, che a 77 anni festeggia il gran piazzamento sul palco dell’Ariston. Si chiude così un bel festival: con tre generazioni sul podio. Bravo Amadeus, bravi i cantanti, bravi i parolieri. E brava la coconduttrice della serata finale: una spumeggiante e ironica Sabrina Ferilli.

 “Tutto su questo palco ha funzionato. Un festival così non nasce a caso, per fare certe cose ce vole naso”. Si conclude così l’Ode ad Amadeus declamata da Sabrina Ferilli sul finale di Sanremo 2022 per celebrare le tra edizioni di cui Amadeus

Ed ecco la classifica finale dal quarto al 25/o posto: Irama, Sangiovanni, Emma, La Rappresentante di Lista, Massimo Ranieri, Dargen D’Amico, Michele Bravi, Matteo Romano, Fabrizio Moro, Aka 7even, Achille Lauro feat. Harlem Gospel Choir, Noemi, Ditonellapiaga e Rettore, Rkomi, Iva Zanicchi, Giovanni Truppi, Highsnob e Hu, Yuman, Le Vibrazioni, Giusy Ferreri, Ana Mena, Tananai.

E via con la cronaca della frizzantissima serata finale. Si apre con l’Inno di Mameli suonato dalla banda della Guardia di Finanza, che poi lascia la scena sulle note della marcia Armi e Brio.

Sul palco tutti i 25 Big con i brani in gara, che saranno votati dal pubblico tramite televoto: la media tra le percentuali di voto ottenute nella serata e quelle delle serate precedenti determinerà una nuova classifica.

“Ma come stai, come fai ancora a stare in vita? Non sei normale, fai ore e ore di maratone di 10-15 ore al giorno, Mentana ti fa un baffo, lo surclassi a sinistra”. Abito lungo color cipria, Sabrina Ferilli entra in scena e scherza sulla ‘resistenza’ di Amadeus, gli sfila la giacca: “Dove ce le hai le pile? Secondo me quando va dietro le quinte va a ricaricarsi alla colonnina: è un presentatore ibrido”.

“Amadeus, sei un fenomeno, la forza tua ce l’hanno in tre: Iva Zanicchi, Gianni Morandi e Mattarella”, dice l’attrice che poi scherza sul futuro: “Se tante volte non volessi più fare il festival, questa serata falla brutta brutta brutta, perché se tante volte questi della Rai non decidono chi ti può sostituire, ti chiedono di restare altri sette anni, lo vedi come funzionano le cose in Italia”.

“Non ho monologhi stasera”, premette subito Sabrina Ferilli quando Amadeus le annuncia che è venuto il ‘suo momento’ sul palco dell’Ariston. “Sono stati due anni molto duri, monologhi ce ne siamo fatti anche tanti, molti temi anche fra i più belli sono stati già toccati dalle mie bravissime colleghe. E allora – spiega l’attrice – mi sono messa a pensare che cosa avrei potuto dire”. “Ho pensato che avrei potuto parlare di famiglie, di donne che fanno tanto, hanno i figli, lavorano, educano, una roba articolata, ma io figli non ce li ho, sono un’attrice avviata, c’ho pure un marito benestante, perché devo andare sulle palle a loro”, spiega Sabrina. “Avrei potuto parlare di uomini che hanno troppo potere ancora, decidono pe le donne, occupano tutti i livelli della gerarchia lavorativa: allora, ho pensato, chiedo se posso far fare un monologo agli uomini che comandano, non mi sembrava il caso”. Altra ipotesi, “la bellezza, quella più profonda, quella interiore, delle imperfezioni fisiche, ma io sono quattro giorni che magno radici per entrare in questo vestito, non avrei avuto credibilità. La bellezza càpita, è vero, ma ce se lavora pure parecchio. Allora – continua – avrei potuto parlare di amori, quelli asfissianti, delle dipendenze amorose, mi sembrava interessante, ma poi ho pensato che Amadeus ha il profilo social di coppia, se non sono dipendenze quelle…”.

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Fonte: Firenze Post

Autore: 
Gilda Giusti


Licenza: 
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 3.0 Italia.

Articolo tratto interamente da Firenze Post

 Quest'anno ho visto il festival fino ad una certa ora...mi è piaciuto abbastanza e voglio condividere questo articolo per mia memoria.

E qui per sorridere La sposa