martedì 26 dicembre 2023
martedì 19 dicembre 2023
Buon Natale!
Natività di Sandro Botticelli
Auguri di buon Natale con le parole di Don Tonino Bello
Andiamo fino a Betlem, come i pastori. L'importante è muoversi. Per Gesù Cristo vale la pena lasciare tutto: ve lo assicuro. E se, invece di un Dio glorioso, ci imbattiamo nella fragilità di un bambino, con tutte le connotazioni della miseria, non ci venga il dubbio di aver sbagliato percorso.
Perché, da quella notte, le fasce della debolezza e la mangiatoia della povertà sono divenuti i simboli nuovi dell'onnipotenza di Dio. Anzi, da quel Natale, il volto spaurito degli oppressi, le membra dei sofferenti, la solitudine degli infelici, l'amarezza di tutti gli ultimi della terra, sono divenuti il luogo dove egli continua a vivere in clandestinità. A noi il compito di cercarlo. E saremo beati se sapremo riconoscere il tempo della sua visita.
Mettiamoci in cammino, senza paura. Il Natale di quest'anno ci farà trovare Gesù e, con lui, il bandolo della nostra esistenza redenta, la festa di vivere, il gusto dell'essenziale, il sapore delle cose semplici, la fontana della pace, la gioia del dialogo, il piacere della collaborazione, la voglia dell'impegno storico, lo stupore della vera libertà, la tenerezza della preghiera.
Allora, finalmente, non solo il cielo dei nostri presepi, ma anche quello della nostra anima sarà libero di smog, privo di segni di morte, e illuminato di stelle.
E dal nostro cuore, non più pietrificato dalle delusioni, strariperà la speranza.
venerdì 15 dicembre 2023
Mostra collettiva dal titotlo "Il Corpo delle Donne"
https://youtu.be/3hEBtj_4kN4?si=M-s0ExSQ3G5nXuvC
martedì 12 dicembre 2023
INCONTRO CON LUISA VIGLIETTA
venerdì 1 dicembre 2023
LA PRATICA DELLA SATĪ E LA CONDIZIONE VEDOVILE NELL’INDUISMO
Un evento in Craft nell'ambito del programma di sensibilizzazione alla violenza sulle donne
A cura di: Giaccamah Roy, studiosa di scienze antropologiche orientalistiche. Un incontro che ha come tema centrale la satī, ovvero il rito di immolazione delle vedove hindū sulla pira funebre del marito. Un rito, abolito (almeno ufficialmente) nel 1829, considerato dagli studiosi una delle pratiche culturali che ha maggiormente contribuito a costruire la nostra percezione di occidentali nei riguardi della cultura indiana. Per comprendere la scelta della satī è necessario comprendere la condizione della vedova hindū; si tratta di due destini che presentano differenze e similitudini. Ascolteremo alcune testimonianze storiche di viaggiatori europei esplorando le diverse ipotesi riguardo le origini e l’influenza esercitata da varie figure che si sono succedute nel corso dei secoli.
