Il 26 marzo si è celebrato il Dante Day, nel Metaverso a NoiLab-Craft; si è svolta un' interessante conferenza sulle figure femminili nelle opere di Dante Alighieri tenuta da Lorenza Colicigno, che ci ha fatto scoprire Dante anche come costruttore di parole.
Dante imparadisato con Beatrice in un disegno di Botticelli
Il Padre della lingua italiana, è stato il primo a usare il volgare in un'opera letteraria, la Divina commedia ed è stato il massimo genio creatore della nostra letteratura, sfruttando potentemente le tecniche di espansione del lessico per mezzo di suffissi e prefissi. Il più caratteristico dei metodi usati da Dante per formare parole nuove è quello che produce verbi a partire da nomi o aggettivi, avverbi e pronomi, preceduti da in- e seguiti dalla desinenza verbale -are.
Segnalo alcuni di questi nomi:
Imparadisare
(XXVIII, 3: «quella che ‘mparadisa la mia mente»: cioè Beatrice, colei
che “mi fa toccare il cielo con un dito”, usa, non
per primo, anche il verbo incielare: III, 97).
Indiarsi, cioè “essere vicini a Dio” (IV, 28: «D’i Serafin, colui che più s’india»);
Indracarsi, cioè “diventare feroce come un drago” (XVI, 115-7: «L’oltracotata schiatta che s’indraca / dietro a chi fugge, e a chi mostra ‘l dente / o ver la borsa, com’ agnel si placa»: cioè “la schiatta tracotante [degli Adimari], feroce coi deboli e umile con chi mostra i denti o offre denaro”);
Infuturarsi, Pd XVII 98, nelle parole di Cacciaguida a D.: s'infutura la tua vita / via più là che 'l punir di lor perfidie, nel significato di " prolungarsi nel futuro ",
Inventrarsi (XXI, 84: “nascondersi in una cavità, in un ventre”);
Intuarsi emerge nel Terzo Cielo, farsi
medesimo con la persona a cui si sta parlando, conoscendone pensieri e
sentimenti come fossero i propri. [1] Par. 9.81: Già non attendere' io
tua dimanda, / s'io m'intuassi, come tu t'inmii»;
Infuturarsi in Pd XVII 98, nelle parole di Cacciaguida a D.: s'infutura la tua vita / via più là che 'l punir di lor perfidie, nel significato di " prolungarsi nel futuro " ;